AGI - Nel ventiduesimo giorno dell'invasione russa dell'Ucraina, le forze russe subiscono pesanti perdite sul campo di battaglia, continuano a martellare città e Paesi (oltre mille i missili lanciati, a sentire fonti Usa), ma rallentano l'avanzata. Intanto il bilancio delle vittime civili peggiora; quanto ai russi, secondo l'intelligence Usa hanno già perso oltre 7mila soldati nella guerra.
Nella città di Merefa, nella regione di Kharkiv, nel Nord-Ovest, 21 persone sono rimaste uccise e 25 sono rimaste ferite da un bombardamento avvenuto nella notte su una scuola. Le vittime sono aumentate anche nella città di Chernihiv, nel nord dell'Ucraina, dove 53 persone sono rimaste uccise nei bombardamenti di mercoledà. La città di Volnovakha è rimasta solo "sulla cartina", ha denunciato il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov.
La capitale rimane sotto il controllo ucraino nonostante i pesanti bombardamenti ma continuano i tentativi di accerchiarla e isolarla. Non è escluso che il Cremlino possa cercare di affamare Kiev per piegarla. All'alba, parti di un missile da crociera russo intercettato dalla contraerea hanno colpito un edificio residenziale della capitale, causando la morte di un'anziana, e tre feriti.
L'esercito ucraino sostiene aver respinto gli attacchi verso il sobborgo di Vyshgorod e in altri tratti delle difese settentrionali della città. I generali ucraini in città cercano di tenere l'artiglieria russa fuori dalla portata del centro.
Intanto, nella città portuale di Mariupol, i soccorritori hanno cominciato a estrarre i primi sopravvissuti, finora 130, dalle macerie del teatro bombardato ieri. Ma non è affatto chiaro quante persone siano sopravvissute alla struttura, il Teatro Drammatico, che nei giorni precedenti l'attacco era stato utilizzato come rifugio da un migliaio di persone. L'Italia, con il ministro Dario Franceschini, si è già offerta di ricostruire il teatro.
Ma gli sforzi dei soccorritori sono ostacolati dai continui bombardamenti. Intanto sono circa 30.000 i civili fuggiti con i propri mezzi di trasporto dalla città dove "l'90% degli edifici residenziali è stato distrutto" e dove rimangono 350 mila persone nascoste nei rifugi.
Più in generale i combattimenti continuano nelle regioni di Donetsk e Luhansk; nel Nord-Est, le truppe russe hanno quasi circondato la città di Sumy, bombardando infrastrutture vitali e interrotto le rotte di rifornimento.
Intanto promette aiuto a Mosca Ramzan Kadyrov: il feroce leader ceceno alleato del presidente russo, Vladimir Putin ha fatto sapere che "un migliaio" di volontari ceceni sono partiti e in viaggio alla volta dell'Ucraina.