AGI - Sono ripresi i colloqui on-line tra le delegazioni di Kiev e Mosca per cercare di disinnescare la crisi ucraina. Un nuovo round è previsto anche domani. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto esplicitamente che l'obiettivo dei suoi uomini è quello di cercare di fargli incontrare personalmente il presidente russo, Vladimir Putin.
E sono finalmente iniziate le evacuazioni di Mariupol, nel Sud del Paese, dove è stato aperto un corridoio umanitario e decine di auto stanno lasciando la città. Secondo le autorità locali sono già più di 2.500 le persone cadute sotto i bombardamenti sulla città, dove è arrivato anche il primo carico di aiuti umanitari, 450 tonnellate di medicinali e altri prodotti.
Dopo che i bombardamenti si sono fatti sempre più vicini alla Polonia con il pericolo di un'escalation ulteriore del conflitto, c'è grande attesa per l'incontro che si svolge a Roma tra Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, con Yang Jiechi, membro del polituro del Partito comunista cinese: un tentativo di dialogo tra Usa e Cina dopo che Washington ha sostenuto che Mosca ha fatto richiesta di armi a Pechino e aiuto per eludere le sanzioni. Una richiesta smentita dal Cremlino, secondo il quale Mosca è in grado di continuare da sola le operazioni in Ucraina. Sullivan incontreràdomani mattina anche Luigi Mattiolo, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio Mario Draghi.
Sono 2.808.792 i rifugiati che hanno attraversato il confine, 1,8 milioni dei quali sono entrati in Polonia, mentre altri 1,8 milioni sono i rifugiati interni, secondo l'Onu. Il Cremlino non esclude di prendere il controllo delle maggiori città ucraine.
"Putin ha dato l'ordine di evitare qualsiasi assalto immediato alle grandi città perché le perdite di civili sarebbero ingenti", tuttaviua "il ministero della Difesa non esclude la possibilità di mettere le grandi città sotto il suo controllo pieno controllo al fine di garantire la massima sicurezza della popolazione civile", ha spiegato il portavoce del Cremlino Peskov.
Sul terreno, secondo la Russia, la Crimea e il Donbass adesso sono "collegati da un corridoio terrestre attraverso il territorio dell'Ucraina": "La strada dalla Crimea a Mariupol è stata presa sotto controllo", sostiene il più alto diplomatico russo in Crimea, Georgiy Muradov. L'intelligence britannica ha notato che le forze navali russe hanno bloccato a distanza la costa ucraina del Mar Nero, isolando di fatto l'Ucraina dal commercio marittimo internazionale.
Forti esplosioni sono state udite a Kiev. Almeno due persone sono state uccise e 10 ferite durante i bombardamenti alla sua periferia. Feroci battaglie si registrano anche nella strategica città marittima di Mykolaiv. Immagini e video diffusi dalla regone separatista di Donetsk, nell'Ucraina orientale, mostrano numerose vittime di quello che sembra essere stato un attacco missilistico sulla città, che è detenuta dalle forze sostenute dalla Russia ed è la capitale del cosiddetto Repubblica popolare di Donetsk.
E' morta invece la donna incinta fotografa all'ospedale di Mariupol bombardato, una delle foto simbolo di quella tragedia: la donna fu fotografa, distesa su una barella, mentre si teneva con le mani il grembo insanguinato.
Intanto nei pressi di Kiev sarebbe arrivato Ramzan Kadyrov, l'uomo forte leader della Cecenia. Kadyrov, che è accusato dalle Ong internazionali di gravi violazioni dei diritti umani nella repubblica del Caucaso, ha pubblicato su Telegram un video di se stesso in uniforme militare che studia progetti attorno a un tavolo con i soldati in una stanza; sostiene di essere a Hostomel, l'aeroporto vicino a Kiev catturato dalle forze russe nei primi giorni della loro offensiva. Secondo Kadyrov, l'offensiva in Ucraina non sta andando come sperato perché non è abbastanza brutale: in un messaggio audio pubblicato nei giorni scorsi, si è rivolto direttamente al presidente russo e gli ha chiesto di "chiudere gli occhi di fronte a tutto e consentire di farla finita in un paio di giorni".