AGI - Nel quindicesimo giorno di guerra, l'incontro di più alto livello tra i due Paesi dall'inizio dell'invasione, quello tra i ministri degli Esteri russo, Serghei Lavrov e ucraino, Dmitro Kuleba, non ha prodotto risultati né tantomeno è riuscito a concordare un cessate-il-fuoco. Sul terreno si combatte ancora per il controllo di Kiev, sono continuati i bombardamenti su Mariupol e la popolazione cerca ancora di fuggire dalle regioni più colpite.
Kiev
Proseguono i combattimenti alla periferia di Kiev su tre fronti: i russi sono ormai alle porte della capitale ma secondo l'intelligence occidentale la colonna di corazzati piazzata a nord-ovest della città ha fatto pochi o nessun progresso negli ultimi giorni. A nord di Kiev, i soldati hanno eretto posti di blocco e scavato trincee, a -9 C. Il sindaco, Vitali Klitschko, ha detto che ormai la città è "una fortezza". Secondo Vadym Denysenko, portavoce del ministero dell'Interno ucraino, le forze ucraine hanno distrutto cinque carri armati russi in una controffensiva alla periferia occidentale della capitale.
Mariupol
Mosca ha annunciato di aver preso il controllo di "diversi quartieri" di Mariupol, città assediata da giorni. Secondo Kiev, un convoglio umanitario che cercava di raggiungere la città è stato costretto a fare marcia indietro a causa dei combattimenti; e Kiev ha anche accusato Mosca di aver deliberatamente impedito l'evacuazione dei civili perchè non è riuscita a impossessarsi della strategica città portuale sul Mar Nero. Nelle ultime ore sono ripresi i bombardamenti. Nel bombardamento di ieri su un reparto maternità e un reparto pediatrico nella città, durante il cessate-il-fuoco concordato per consentire ai civili di fuggire, sono morte -secondo Kiev- tre persone fra cui una bambina di sei anni; altre 17 sono rimaste ferite.
Corridoi umanitari
Oggi sono stati aperti 7 corridoi umanitari per consentire l'evacuazione dei civili dalle città assediate dalle truppe russe: Mariupol, Volnovakha, Izium, Sumy, Trostianets and Krasnopil. Si cerca di uscire anche da alcune cittadine della regione di Kiev. In totale sono almeno 65mila i civili che sono riusciti a lasciare nelle ultime 24 ore le città ucraine assediate (quasi tutti da Sumy, e a Enerhodar, sede della centrale nucleare di Zaporizhzhia, e la zona attorno a Kiev). Klitschko ha aggiunto che dall'inizio dell'invasione è fuggito dalla città, che in origine contava 3,5 milioni di abitanti, un cittadino su due.
Il ministero della Difesa ucraino da parte sua ha riferito che l'avanzata russa è rallentata e che nell'Est del Paese proseguono i combattimenti per fermarla a Donetsk, Slobozhansky e in alcune parti di Tavriya.
Durante la notte sono continuati i bombardamenti su Kharkiv, dove i soccorritori hanno riferito di aver trovato 4 morti fra cui 2 bambini. Sono più di 2,3 milioni le persone fuggite dall'Ucraina, secondo gli ultimi dati Onu. Dopo più di due settimane di guerra feroce, la vacillante campagna russa ha devastato diverse aree urbane, ma rimane ben al di sotto dei suoi obiettivi principali, con le città più grandi ancora sotto il controllo ucraino e i cieli contesi. Le informazioni riguardanti la situazione sul campo sono spesso impossibili da verificare e provengono essenzialmente dalle amministrazioni regionali ucraine e da fonti di intelligence occidentali.