AGI - La forza dell'Unione europea sta nella sua "straordinaria unità", dimostrata finora, ma che "deve continuare a essere presente anche quando bisognerà fare fronte agli effetti della guerra" in Ucraina. Non solo sul fronte dell'energia ma anche per quanto riguarda l'accoglienza dei rifugiati.
Resta fondamentale nel settore energetico garantirsi l'indipendenza dal gas russo e su questo l'Italia sta accelerando con la diversificazione.
È questo il messaggio che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha portato a Bruxelles, nel suo incontro con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in vista del vertice che si terrà a Versailles giovedì e venerdì.
Draghi non ha mancato di sottolineare come l'Italia sia ligia nell'applicare le sanzioni, a partire dal congelamento dei beni degli oligarchi, e ha chiesto a tutti gli Stati dell'Unione di prendere provvedimenti simili.
"Nei giorni scorsi il Comitato per la sicurezza finanziaria del ministero dell’Economia ha approvato importanti provvedimenti di congelamento di beni nei confronti di oligarchi russi, che sono stati prontamente eseguiti e continueranno a essere eseguiti nei prossimi giorni", ha spiegato nel suo incontro con von der Leyen.
"E vorrei davvero vedere misure simili o analoghe prese da tutti i nostri Paesi", ha aggiunto in inglese per fare arrivare meglio il messaggio.
Nelle sanzioni agli oligarchi russi “ci sono Paesi che si muovono rapidamente con risultati sostanziali, come Francia, Germania e Italia, e altri Paesi che lo fanno meno”, ha ribadito ai giornalisti italiani al termine dell'incontro.
Sul tavolo del faccia a faccia, durato una quarantina di minuti, l'indipendenza energetica da Mosca.
"L’Italia è al lavoro per ridurre in tempi rapidi la dipendenza dal gas russo. Sabato ho sentito al telefono l’emiro del Qatar Al Thani con cui ho discusso, in particolare, di come rafforzare la cooperazione energetica dei nostri Paesi", ha raccontato il premier nel punto stampa con von der Leyen.
"Stiamo procedendo molto bene e molto rapidamente sul fronte della diversificazione”, ha poi aggiunto al termine della riunione.
Gli sviluppi sul fronte non portano buone nuove. Draghi ha confermato "il pieno impegno del Governo per cercare tutte le vie diplomatiche per porre fine al conflitto" ma ha ammesso che finora la line diplomatica "non ha dato nessun frutto".
"La determinazione russa è chiarissima: andare avanti e procedere finché il Paese non si sia arreso. Probabilmente, instaurare un governo amico e sconfiggere la resistenza", ha detto Draghi. "Questo è quello che i fatti dimostrano". Di conseguenza, la reazione dell'Europa, sarà di potenziare le sanzioni.
"Altre sanzioni non sono escluse", ha confermato il premier. Von der Leyen ha ribadito che la sua Commissione è già al lavoro su un ulteriore pacchetto.
Draghi ha evidenziato il totale sostegno dell'Italia all'Ucraina, anche per quanto riguarda la sua adesione all'Unione europea, ma ha chiarito che è un percorso lungo.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "chiede il sostegno all'adesione all'Ue" e "noi sosteniamo l'appartenenza dell'Ucraina alla famiglia europea, siamo molto aperti su questo", ha sottolineato il presidente del Consiglio.
"Il processo però è lungo" e "l'entrata" nell'Ue "è sempre preceduta da una ristrutturazione, da profonde riforme strutturali", "però in ogni caso noi li sosteniamo, non c'è nessuna obiezione di principio" da parte dell'Italia alla richiesta ucraina.