AGI - Come in tutti i conflitti, agli scontri sul campo si aggiunge la guerra dei numeri. Ecco quelli finora forniti da entrambe le parti e dall'Onu:
Il 2 marzo le autorità di Kiev hanno parlato di oltre 2.000 civili rimasti uccisi. Lo stesso giorno le Nazioni Unite hanno invece reso noto che i civili morti erano almeno 136, fra cui 13 bambini, e 400 i feriti. Una portavoce dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Liz Throssell, si era però detta convinta che il bilancio delle vittime fosse molto più alto.
Sempre il 2 marzo, il ministero della Difesa russo ha comunicato la perdita di 498 militari e il ferimento di altri 1.597. Lo stesso giorno gli ucraini hanno invece parlato di circa 6.000 soldati russi uccisi dall'inizio dell'attacco, una cifra non dissimile da quella stimata dall'intelligence americana, pari a 5.800 caduti.
Oggi 4 marzo le forze armate di Kiev hanno riferito che dall'inizio dell'offensiva sono caduti 9.166 soldati russi. Le forze russe, secondo Kiev, hanno inoltre perso 33 aerei, 37 elicotteri, 251 carri armati, 105 pezzi d'artiglieria, 939 veicoli corazzati, 50 lanciarazzi, 2 imbarcazioni, 404 automobili, 60 autocisterne, 3 droni e 18 batterie terra-aria.
Sempre oggi, il ministero della Difesa russo ha comunicato di aver distrutto 1.812 obiettivi militari ucraini, tra cui 65 postazioni di comando e comunicazione, 59 stazioni radar, 49 aerei a terra e 13 in volo, 67 lanciarazzi, 635 carri armati e altri tipi di veicoli.