AGI - La guerra tra Russia e Ucraina piomba sulle presidenziali francesi. Tutti i principali candidati hanno infatti reagito agli attacchi russi sul territorio ucraino, dopo il primo discorso pronunciato dal presidente della Repubblica Emmanuel Macron.
A partire da Eric Zemmour, leader del partito di estrema destra Reconquete, che pur condannando l'invasione ordinata da Vladimir Putin ha sottolineato che "questa catastrofe era evitabile. Una soluzione pacifica c'era ed è quella che ho proposto io il 14 febbraio scorso: un trattato che stabilisse la fine dell'espansione della Nato". Zemmour ha poi invitato Macron a recarsi a Mosca e a Kiev per cominciare da subito la negoziazione di una pace, "come ha fatto Sarkozy nel 2008 in Georgia".
Marine Le Pen, a capo del Rassemblement National, ha diramato un breve comunicato in cui ha auspicato che la Francia organizzi "una riunione, sotto l'egida dell'Onu, tra gli Stati Uniti, la Russia, l'Ucraina, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna e gli stati frontalieri dell'Ucraina, al fine di mettere fine a un conflitto che dura da anni".
La repubblicana Valerie Pecresse ha convocato una conferenza stampa durante la quale ha chiesto "una riunione dell'Assemblea nazionale e del Senato per dibattere la situazione" e ha parlato della necessità di iniziative forti. "Il tempo dell'ingenuità è finito. Servono sanzioni severe. E poi bisogna riorganizzare l'architettura della difesa del nostro continente, bisogna creare un esercito europeo, bisogna raggiungere l'indipendenza energetica e la sovranita' alimentare", ha dichiarato Pecresse.
A sinistra, l'ex ministra della Giustizia Christiane Taubira, ha descritto "la tristezza e la dignità" dei giovani francesi e ucraini presenti alla manifestazione davanti all'ambasciata russa di Parigi e ha fatto un appello ai cittadini francesi a mobilitarsi.
"L'impotenza non può essere una risposta alla violazione del diritto internazionale. La voce del nostro popolo conta", ha affermato Taubira. Il leader della France Insoumise, Jean Luc Melenchon, è intervenuto a più riprese per evidenziare il "balzo indietro della storia di cui la Russia ha tutta la responsabilità", ha auspicato l'utilizzo dell'Osce come organizzazione in grado di elaborare una risposta alla crisi e ha ricordato sul suo profilo Twitter come già nel 2017 fosse stata chiesta da parte sua una conferenza internazionale per discutere la situazione dei confini tra i due paesi.
La sindaca socialista di Parigi, Anne Hidalgo, ha rinnovato invece il suo sostegno al popolo ucraino, dopo l'intervento pubblico dove aveva parlato di "rottura dei trattati internazionali e di una violazione del principio di sovranita' che avranno conseguenze sugli europei e anche sui francesi".
Il candidato dei verdi Yannick Jadot, presente alle manifestazione nella capitale francese, ha principalmente attaccato Putin, il quale "ha l'intera responsabilita' della guerra. Da anni applica con brutalita' una politica che vuole la morte al posto della liberta', la guerra al posto della democrazia".
Jadot ha poi chiesto "le sanzioni più severe : l'interdizione dalla comunità internazionale della Russia, il sequestro dei beni russi all'interno dell'Unione europea, l'esclusione delle banche russe dal sistema internazionale Swift e l'armamento dei cittadini ucraini". Ha suscitato polemiche, inoltre, la posizione dell'ex primo ministro Francois Fillon.
"Sono dieci anni che metto in guardia contro il rifiuto degli occidentali di tenere in conto le rivendicazioni russe sull'espansione della Nato. Questo atteggiamento ha portato oggi a una situazione che poteva essere evitata", ha twittato Fillon.