AGI - Ucraina e Mali sono le due questioni internazionali che dominano le prime pagine dei principali quotidiani esteri. Per la maggioranza delle testate le tensioni con la Russia e timori di un’invasione sono il tema principale, mentre per la stampa francese e tedesca ha rilevanza il ritiro delle truppe di Parigi dal Mali. Sui due principali quotidiani Usa, trova spazio anche il Covid, con l’allentamento delle restrizioni raccontato da prospettive diverse su Washington Post e New York Times. Ecco una panoramica delle prima pagine.
WASHINGTON POST
L'ex presidente Donald Trump e due dei suoi figli, Ivanka e Donald jr, devono deporre nell’indagine amministrativa, in corso da tempo, sulle pratiche commerciali della famiglia. Lo ha deciso il giudice della Corte Suprema di New York Arthur Engoron, che ha respinto la richiesta della famiglia Trump di annullare le citazioni emesse dal procuratore Letitia James o di ritardarle fino alla conclusione dell'indagine penale. Il giudice Engoron ha stabilito invece che i Trump devono sottoporsi alle deposizioni entro tre settimane e Donald Trump deve fornire i documenti richiesti dagli inquirenti entro 14 giorni. Il Washington Post dedica un lungo articolo alla sentenza, contro la quale il legale di Trump ha preannunciato ricorso.
Il giornale fa il punto sull’alleggerimento delle restrizioni anti Covid che molti governatori stanno decidendo a prescindere dalle indicazioni dell’amministrazione Biden e dai richiami alla cautela che vengono da diversi scienziati. Ma, scrive il ‘Post, “gli americani sono stanchi della pandemia” e chi predica cautela si attira l’insofferenza del pubblico. Da ieri, intanto, a Disneyland non è più obbligatoria la mascherina.
Nella fascia alta della prima pagina, il colonnino di apertura è per un articolo che racconta dello scontro interno al partito democratico in vista delle elezioni di mid term, con i candidati di molte roccaforti dem, a cominciare da Los Angeles e San Francisco, che si stanno riposizionando su una linea meno ‘di sinistra’ e più conservatrice di quella abbracciata durante l’amministrazione Trump. Il colonnino di spalla è per l’Ucraina, con le accuse occidentali secondo cui l’annunciato ritiro russo dai confini è solo l’ennesimo “stratagemma” di Putin.
NEW YORK TIMES
“Il presidente Biden e i suoi principali collaboratori riconoscono che stanno mettendo a rischio la credibilità americana mentre rinnovano costantemente l'allarme che alla Russia mancano solo ‘alcuni giorni’ per innescare una guerra non provocata in Europa, che potrebbe uccidere decine di migliaia di ucraini nella sua fase di inizio e far ripiombare il mondo in qualcosa che ricorda la Guerra Fredda.
Ma i collaboratori di Biden affermano di essere disposti a correre questo rischio. Preferirebbero essere accusati di iperbole e di spavalderia che di aver, dicono, se è quello che serve per scoraggiare il presidente russo Vladimir V. Putin dal perseguire un'invasione”: così scrive in un’analisi il Nyt, che centra la sua prima pagina sull’Ucraina e racconta la strategia dell’amministrazione americana, oltre a riferire le notizie di giornata: “Crescono i timori di una guerra mentre in Ucraina orientale piovono bombe”, dice il titolo che si riferisce agli scontri in Donbass, “possibile pretesto” per un attacco russo.
Spazio anche alla decisione del giudice di New York, secondo cui Trump e due dei suoi figli devono deporre nell’indagine sulle loro società, e a un servizio sul Covid: l’allentamento delle restrizioni, scrive il giornale, disorienta le persone più vulnerabili, che si sentono dimenticate e “lasciate indietro” a fare i conti con i loro rischi di contagio.
WALL STREET JOURNAL
La giornata nera di ieri alla Borsa di New York domina la prima pagina del Wsj: l'indice delle ‘blue chip’ ha lasciato sul terreno oltre 600 punti, la più pesante perdita del 2022, poiché “le tensioni geopolitiche e la prospettiva di una politica monetaria più restrittiva hanno agitato i mercati”, spiega il quotidiano.
Certamente l’Ucraina è uno dei maggiori fattori d’incertezza perché, titola il giornale, gli scontri di ieri nel Donbass “accrescono le prospettive di una guerra”. L’informatissimo quotidiano finanziario propone anche oggi, come quasi ogni giorno, una notizia in esclusiva: le autorità di regolamentazione ampliano le indagini su Activision Blizzard per i comportamenti sul posto di lavoro. La Sec, scrive il Wsj, “chiama in giudizio più dirigenti ed ex dirigenti e un'agenzia governativa della California cerca ulteriori informazioni sul ceo Bobby Kotick e sulla gestione da parte del consiglio di amministrazione delle accuse di cattiva condotta sul posto di lavoro”.
FINANCIAL TIMES
La crisi ucraina si surriscalda dopo un effimero raffreddamento e per Ft si fanno più concreti i pericoli di un conflitto. Gli ultimi sviluppi del confronto tra Occidente e Russia dominano perciò la prima pagina, con un titolo sull’allarme lanciato da Biden: “La Russia pronta a invadere l’Ucraina entro pochi giorni”.
Il giornale spiega che il timore degli Usa è che gli scontri di ieri in Donbass, per i quali i russi hanno accusato Kiev che a sua volta ha accusato i russi, possano essere quel “falso pretesto” che Putin cercherebbe per motivare un attacco. Rimane spazio soltanto per un altro titolo, dedicato al rimbalzo dei profitti di Airbus e Air France-Klm, un dato che secondo l’analisi del quotidiano della City fa sperare in una ripresa del settore del trasporti aereo dopo la crisi del Covid.
THE TIMES
Venti di guerra e venti meteorologici sulla prima pagina del ‘Times’. Una grande fotografia di Boris Johnson al posto di pilotaggio di un caccia supersonico ‘Typhoon’ della Raf campeggia sulla prima pagina del ‘Times’ a sottolineare che, come dice il titolo, il governo “è convinto che Putin sia pronto a invadere” l’Ucraina, e che quello russo sarebbe un attacco “orrendo”. Ma nel listone in fascia alta c’è l’allerta meteo generale nel Regno Unito per l’arrivo della tempesta Eunice che secondo gli esperti sarà la peggiore gli ultimi 30 anni. I cittadini britannici sono stati invitati dalle autorità a restare in casa il più possibile.
LE MONDE
Accolti “come liberatori” nel 2013, i soldati francesi lasciano il Mali circondati dall’ostilità della giunta militare, scrive ‘Le Monde’ che apre con la notizia del ripiegamento delle truppe. Il ritiro sarà completato nei prossimi quattro-sei mesi, e i reparti saranno riposizionati nei Paesi confinanti. E i gruppi jihadisti che infestano la regionale del Sahel potrebbero approfittare della situazione.
Si tratta, osserva il giornale, di un problema geopolitico molto delicato e complesso da gestire per Macron, a due mesi dalle elezioni presidenziali. E difatti il governo cerca di attenuarne l’impatto, parlando di decisione concordata con i partner africani ed europei, ossia i Paesi del G5 Sahel che Macron ha riunito l’altro ieri a Parigi, dove c’era anche il premier Mario Draghi. In prima pagina spazio anche elezioni presidenziali: ‘Le Monde’ sottolinea in un’analisi che “il clima è il grande assente della campagna”, e riferisce in un altro servizio delle difficoltà della gauche, con la candidatura dell’ex ministra Taubira ormai appesa a un filo.
LE FIGARO
Due terzi dei francesi sono convinti che le elezioni presidenziali in programma tra due mesi avranno un impatto sul loro potere d’acquisto e quindi su loro livello di vita, secondo un sondaggio di Odoxa per ‘Le Figaro’, che lo mette in apertura. Il titolo dice che “i candidati fanno fatica a convincere” puntando sulla sfiducia dell’elettorato, messa in luce dal sondaggio, nella loro capacità di mantenere le promesse. Spazio anche al ritiro delle truppe dal Mali, con le valutazioni del presidente del Niger, convinto che “i terroristi ne approfitteranno”. Il quotidiano dedica anche un servizio sulla “battaglia dell’Ordine di Malta per mantenere la sua indipendenza”, in vista dell’udienza che Papa Francesco accorderà ai cavalieri il prossimo 26 febbraio.
EL PAIS
Il Partito popolare spagnolo è nel caos dopo le elezioni regionali in Castiglia Leon, dove per formare una maggioranza di governo sarebbe necessario allearsi con i neo franchisti di Vox. E’ scontro durissimo tra il leader del partito, Pablo Casado, contrario al patto con l’estrema destra, e Isabel Diaz Ayuso, presidente della Comunità di Madrid e figura emergente nel partito, che invece è favorevole.
‘El Pais’ apre a tutta pagina sulle tensioni che agitano il quadro politico nazionale: “Casado e Ayuso rompono il Partito popolare”. La battaglia tra i due è totale: Ayuso ha accusato la leadership del partito popolare di aver condotto una campagna "crudele e ingiusta" per distruggerla con false accuse di corruzione, mentre circolavano notizie, ovviamente smentite, secondo cui il partito aveva cercato di assumere investigatori privati per indagare sulla famiglia Ayuso. Resta spazio solo per un un’altra notizia in prima pagina, ed è l’Ucraina: “Putin torna alle minacce e si rompe la tregua nel Donbass”.
FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG
Ucraina, ma soprattutto Mali, sulla prima pagina della Faz che è centrata sulle due questioni internazionali. Il ritiro francese dal Paese africano riguarda anche la Germania, che è coinvolta in due diverse missioni militari nella regione del Sahel, l’europea Eutm e quella delle nazioni unite Minusma.
Il ministro della Difesa Christine Lambrecht (Spd) si è detta "molto scettica" sull'estensione della partecipazione tedesca alla missione europea. Titolo: “La Germania valuta il ritiro delle truppe”. Al Mali è dedicato anche un editoriale: “Macron si è arreso”. E’ stato infatti il presidente francese a ritirare le proprie truppe mettendo fine all’operazione “Barkhana” che durava dal 2013 assieme ai Paesi del G5 Sahel. Sull’Ucraina il quotidiano registra che Biden ritiene un attacco russo imminente che sono ripresi i combattimenti nel Donbass. Spazio anche alle notizie sul Covid: con i dati in arrivo da Israele, secondo cui anche persone che avevano ricevuto la quarta dose di vaccino sono state contagiate dalla variante Omicron.
CHINA DAILY
La politica estera cinese di crescente proiezione sulla scena internazionale risalta in prima pagina sul ‘China daily’ con un lungo servizio in cui si riferisce della conferenza dei partiti politici Cina-Sri Lanka tenutasi ieri per celebrare il 65esimo anniversario delle relazioni diplomatiche Cina-Sri Lanka e il 70esimo anniversario della firma del così detto “Patto Gomma-Riso”. In una lettera inviata ai partecipanti, il presidente Xi Jinping ha “elogiato la Cina e lo Sri Lanka per aver dato un esempio di convivenza amichevole e cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra paesi di dimensioni diverse e ha chiesto progressi costanti nel futuro sviluppo dei legami bilaterali”.
QUOTIDIANO DEL POPOLO
Il messaggio di Xi Jinping per il 65esimo anniversario delle relazioni diplomatiche Cina-Sri Lanka è in prima pagina anche sul ‘People’s daily’, edizione inglese del ‘quotidiano del popolo, l’organo del Pcc, che sottolinea il passaggio in cui il presidente afferma che "le relazioni Cina-Sri Lanka sono un buon esempio di convivenza amichevole e cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra paesi di dimensioni diverse".
Si segnala però anche un altro titolo, sulle intenzioni del governo di espandere l’uso dello yuan cinese digitale (e-CNY), una valuta digitale emessa dalla Banca centrale cinese, con oltre 400.000 scenari pilota ai Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022. "L'esperienza nell'utilizzo di e-CNY è praticamente la stessa di Alipay e WeChat pay. È molto veloce e conveniente. Semplicemente con un tocco del telefono, il pagamento è fatto", scrive il giornale.