AGI - "Ho parlato oggi con gli Alleati transatlantici e con i partner per discutere delle manovre militari della Russia dentro e attorno all’Ucraina. Siamo d’accordo nel sostenere l’Ucraina, e nel continuare gli sforzi diplomatici, e abbiamo affermato il fatto di essere pronti a imporre costi enormi alla Russia dovesse scegliere di portare avanti il conflitto”. Lo ha annunciato il presidente Joe Biden su Twitter. In conferenza stampa, il presidente americano ha detto di essere "convinto che Putin abbia preso la decisione di invadere l'Ucraina". E quando gli è stato chiesto se dunque sia chiusa la porta alla diplomazia, lui ha risposto: "C'è sempre spazio per la diplomazia, fino a quando Mosca non attacca". Biden ha parlato alla nazione al termine della conferenze calla con gli altri capi di Stato e di governo dei Paesi alleati, nonché i vertici di Ue e Nato.
I spoke today with Transatlantic Allies and partners to discuss Russia’s military build-up in and around Ukraine. We agreed on our support for Ukraine, to continue diplomatic efforts, and affirmed our readiness to impose massive costs on Russia should it choose further conflict.
— President Biden (@POTUS) February 18, 2022
Gli Usa e i Paesi alleati della Nato che hanno partecipato alla 'conference call' appena terminata sulla crisi ucraina sono "tutti concordi sul fatto che il pericolo di un attacco russo all'Ucraina sia molto reale": è quanto si legge in un comunicato congiunto appena reso pubblico.
C'è stata una potente esplosione nel centro di Donetsk: un'autobomba è esplosa a pochi decine di metri dal palazzo del governo della Repubblica popolare di Donetsk, la repubblica separatista filorussa in territorio ucraino. L'auto è andata completamente distrutta, non ci sono state vittime e il capo delle milizie, Denis Sinenkov, ha fatto sapere che era sua la jeep esplosa nel parcheggio all'esterno dell'edificio governativo e che sta "bene".
L'incidente avviene dopo i timori degli Usa, ripetuti in maniera ossessiva nelle ultime ore, che ci possa essere un 'casus belli' che inneschi la reazione militare russa.
I timori di un intervento delle truppe di Mosca in Ucraina si sono ulteriormente acuiti anche per il moltiplicarsi degli scontri tra separatisti filo-russi e forze di Kiev. Gli Usa evocano da giorni lo scenario delle "provocazioni" ideate dai russi per giustificare un attacco.
Per il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, l'esercito russo sta inviando ancora "più soldati" al confine e si sta preparando per un intervento "avvicinandosi alla frontiera, posizionando le truppe e aumentando le loro capacità logistiche". Non solo: secondo una fonte dell'amministrazione, la Russia -a dispetto degli annunci di ritiro- potrebbe avere ora fino a 190mila soldati vicino al confine ucraino (finora si era parlato di 150mila uomini schierati).
A breve, probabilmente già la prossima settimana, il premier Mario Draghi volerà a Mosca. "Il mio obiettivo è quello di portare Putin e Zelensky allo stesso tavolo", ha spiegato. L'incontro con il presidente russo a Mosca, "è stato chiesto da Putin", ha aggiunto Draghi, secondo cui "le sanzioni devono essere efficaci ma anche sostenibili". Stasera il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si consulterà con i leader dei vari Paesi europei e della Nato e poi, intorno alle 22:00, parlerà al Paese.
E intanto la situazione nelle regioni orientali dell'Ucraina si fa sempre più incandescente. Poche ore prime dell'esplosione dell'autobomba, le regioni separatiste, Donetsk e Lugansk, avevano annunciato di aver dato il via a un'evacuazione massiccia della popolazione verso la Russia.
Le accuse di violazioni della tregua stabilita dagli accordi di Minsk sono reciproche. L'esercito ucraino ha accusato le milizie filo-russe di aver violato in decine di occasioni il cessate il fuoco nelle ultime ventiquattro ore, il tentativo di creare un pretesto per un'ulteriore aggressione.
Nelle regioni separatiste si sono viste file di pullman caricare donne, bambini, anziani verso la vicina regione russa di Rostov dove già è stato allestito un centro di coordinamento per assicurare cibo e alloggio. Il presidente Vladimir Putin ha inviato il suo ministro per le emergenze ad interim nel Rostov a gestire l'afflusso di profughi e ha ordinato che ogni rifugiato riceva il pagamento una tantum di 10mila rubli (l'equivalente di 114 euro).
Il Cremlino ha riconosciuto che le notizie provenienti dal fronte ucraino sono "molto allarmanti". Lo stesso Putin ha ammesso di vedere "un'escalation" e ha esortato Kiev a "sedersi al tavolo dei negoziati: prima succede meglio è", ha detto seduto accanto all'omologo bielorusso, Alexandr Lukashenko. Per Mosca, l'Occidente cercherà d'imporre sanzioni comunque,"indipendentemente dalla vera ragione". Dal canto suo, Dmytro Kuleba, il ministro degli Esteri ucraino, ha "categoricamente" smentito che Kiev prepari azioni offensive o atti di sabotaggio. "L'Ucraina non conduce nè pianifica azioni del genere nel Donbass".
Nel frattempo, soldati russi e bielorussi hanno continuato anche oggi le esercitazioni congiunte, che si concluderanno domenica. Domani però la Russia comincerà le esercitazioni nucleari su larga scala per testare i suoi missili balistici e da crociera; e le manovre saranno supervisionate personalmente dallo stesso Putin. Il Cremlino ha assicurato che si tratta di manovre programmate da tempo, svolte ogni anno - non si tennero nel 2020 o nel 2021 per via della pandemia - ma l'ultima volta che furono anticipate a febbraio (rispetto al consueto periodo autunnale) fu poco prima che la Russia invadesse la Crimea nel 2014.
Biden, se la Russia attacca sarà condannata dal mondo
Il presidente Usa, Joe Biden, è convinto che, attaccando l’Ucraina, la Russia dovrà affrontare la condanna del resto del mondo.
"Ci sono molte questioni - ha detto il presidente - che dividono la nostra nazione dal mondo, ma tenere testa alla Russia non è tra queste. Gli americani sono uniti, i partiti sono uniti, il mondo intero è unito".
Biden, Putin non pensa a uso armi nucleari
Il presidente Usa, Joe Biden, ritiene che non ci sia nessuna indicazione sul fatto che il presidente russo Vladimir Putin intenda usare armi nucleari per attaccare l'Ucraina. “Io penso che lui sia concentrato sul convincere il mondo di essere in grado di cambiare la dinamica in Europa in un modo che non può", ha spiegato, rispondendo alla domanda di un giornalista nella conferenza stampa al termine della videoconferenza con gli altri leader occidentali.
Macron parlerà con Zelensky e Putin nel week-end
Il presidente francese Emmanuel Macron avrà una conversazione telefonica con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky sabato e con quello russo Vladimir Putin domenica, nel tentativo di trovare una via al dialogo che eviti che la situazione degeneri. Lo hanno fatto sapere fonti dell'Eliseo dopo la conferenze calla che si è tenuta stasera tra alcuni dei principali alleati occidentali.
Biden, se Zelensky rimanesse a Kiev? "Forse sarebbe saggio"
L'amministrazione Biden non guarda con favore al viaggio domani in Germania del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per partecipare alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Lo ha fatto capire lo stesso presidente Usa: quando gli è stato chiesto, nella conferenza stampa seguita alla conference call con i leader occidentali, se Zelensky possa lasciare l'Ucraina, il presidente Biden ha detto che "potrebbe non essere una scelta saggia. Ma è una sua decisione".
Biden teme evidentemente che il presidente russo Vladimir Putin possa approfittare della assenza di Zelensky da Kiev. Un portavoce della presidenza ucraina ha confermato che Zelensky segue gli sviluppi e che una decisione sarà presa nelle prossime ore.
Biden: "La Russia continua con la disinformazione"
Il presidente Joe Biden è tornato ad attaccare la “disinformazione” della Russia. “Abbiamo notizie di violazioni del cessate il fuoco da parte di combattenti sostenuti dai russi nel tentativo di provocare attacchi dell’Ucraina nel Donbass”.
“Noi - ha aggiunto Biden - continuiamo a vedere sempre più disinformazione data al pubblico russo, incluso il fatto che l’Ucraina starebbe per pianificare l’avvio di un attacco nel Donbass. Non c’è nessuna prova, e sfida le basi della logica credere che gli ucraini sceglierebbero questo momento, con più di 150 mila soldati ammassati ai loro confini”.
Biden: "Possibile attacco russo nei prossimi giorni"
"Ho avuto due importanti telefonate, la prima con i membri del Congresso, la seconda con la vicepresidente Kamala Harris, che è a Monaco. Negli scorsi giorni abbiamo avuto notizie di violazioni dello spazio aereo ucraino da parte russa, i russi hanno fatto circolare la voce che l’Ucraina volesse portare avanti un attacco esteso. Non c’è niente di logico in questo, nel pensare che gli ucraini possano fare una cosa simile. Sono tutte notizie false per giustificare un’azione militare". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un messaggio dalla Casa Bianca. "Le forze russe - ha aggiunto - intendono attaccare nelle prossime settimane, nei prossimi giorni, noi ad alta voce stiamo ripetutamente chiedendo alla Russia di fermarsi. Se la Russia perseguirà i suoi obiettivi provocherà morti inutili: noi non manderemo soldati al confine, noi abbiamo provveduto aiuti all’Ucraina per la sua sicurezza da 650 milioni di dollari, e garantito anche un miliardo di dollari di aiuto per la sua popolazione”.
Biden ha ribadito che gli Stati Uniti e i suoi alleati “sono pronti a imporre sanzioni, non è troppo tardi per la de-escalation e tornare al tavolo”. Il presidente ha ricordato che il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov si incontreranno il 24 febbraio. “Ma se nel frattempo avranno scelto la guerra - ha aggiunto Biden - pagheranno un altro prezzo, i nostri partiti sono uniti, il popolo è unito, l’Europa è unita, il mondo intero è unito".
Biden, Putin ha deciso invasione
Il presidente Usa, Joe Biden, ha detto di essere "convinto che Putin abbia preso la decisione di invadere l'Ucraina". E quando gli è stato chiesto se dunque sia chiusa la porta alla diplomazia, lui ha risposto: "C'è sempre spazio per la diplomazia, fino a quando Mosca non attacca". Biden ha parlato alla nazione al termine della conferenze calla con gli altri capi di Stato e di governo dei Paesi alleati, nonché i vertici di Ue e Nato.
Germania, ora servono segnali di de-escalation
Nel colloquio in videoconferenza sulla crisi ucraina tra il presidente Usa, Joe Biden, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e altri capi di Stato e di governo dei Paesi alleati, "c’è stata una intesa nell’aspettarsi dalla Russia che siano messe da parte provocazioni e altre escalation": così si legge nella nota diffusa dal portavoce del cancelliere tedesco, Steffen Hebestreit.
Mosca, si legge ancora, deve dare "l'urgente e necessario segnale di una de-escalation e di cogliere costruttivamente le offerte negoziali ripetutamente offerte dagli Usa e dagli alleati". La messa in pratica degli accordi di Minsk, prosegue la nota, "deve essere continuata con il sostegno della Germania e della Francia nel formato Normandia". Inoltre, i leader alleati esprimono “nuovamente la permanente solidarietà verso l’Ucraina” e ribadiscono “di essere pronti a misure molto approfondite in caso di ulteriori aggressioni russe verso l’Ucraina”.
Biden, avanti diplomazia ma pronti a risposta
"Ho parlato oggi con gli Alleati transatlantici e con i partner per discutere delle manovre militari della Russia dentro e attorno all’Ucraina. Siamo d’accordo nel sostenere l’Ucraina, e nel continuare gli sforzi diplomatici, e abbiamo affermato il fatto di essere pronti a imporre costi enormi alla Russia dovesse scegliere di portare avanti il conflitto”. Lo ha annunciato il presidente Joe Biden su Twitter. Il capo della Casa Bianca è atteso a momenti a una conferenza stampa per fare il punto della situazione sulla crisi Ucraina-Russia.
Scholz, lasciare aperta finestra a diplomazia
"Tutti i partecipanti si sono detti d’accordo: il pericolo di un attacco russo all’Ucraina è molto reale. Il compito centrale è quello di lasciare aperta la finestra della diplomazia”. E’ quanto ha riferito il portavoce di Olaf Scholz, Steffen Hebestreit, dopo la call telefonica con Joe Biden, Mario Draghi, Emmanuel Macron, Boris Johnson, Justin Trudeau, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il presidente della Polonia Andrzej Duda e quello della Romania Klaus Iohannis.
Primi profughi del Donbass nella regione russa Rostov
Sono arrivati i primi rifugiati del Donbass al campo di Zvezda, nella regione di Rostov, nella Russia europea meridionale. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti. "Sono già arrivati due autobus, poco più di 50 persone", ha riferito una fonte. Secondo il ministero russo per le situazioni di emergenza, sono già entrati nella regione di Rostov più di 80 pullman con rifugiati.
Forte esplosione a Lugansk, incendio in un oleodotto
C'è stata una potente esplosione a Lugansk, l'autoproclamata repubblica separatista filorussa in Ucraina orientale. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti. Secondo fonti dell'agenzia, l'esplosione ha innescato un incendio all'oleodotto Druzhba.
Газопровод "Дружба" горит в Луганске после мощного взрыва https://t.co/3gyRWKffw3 pic.twitter.com/mc4csOI4uN
— РИА Новости (@rianru) February 18, 2022
Michel, alleati chiedono immediata de-escalation
"Nella telefonata tra i leader di Stati Uniti e gli alleati si è discusso delle ultime novità su Russia e Ucraina. E' stata chiesta un'immediata de-escalation alla luce delle notizie allarmanti. L'Ue è impegnata nella diplomazia e unita nel sostenere l'Ucraina". Lo scrive in un tweet il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "Qualsiasi ulteriore aggressione militare contro l'Ucraina avrà in risposta enormi conseguenze e costi elevati", aggiunge.
Ria Novosti, potente esplosione a Lugansk
C'è stata una potente esplosione a Lugansk, l'autoproclamata repubblica separatista filorussa in Ucraina orientale. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti.
Alleati Usa-Nato, "Rischio attacco molto concreto"
Gli Usa e i Paesi alleati della Nato che hanno partecipato alla 'conference call' appena terminata sulla crisi ucraina sono "tutti concordi sul fatto che il pericolo di un attacco russo all'Ucraina sia molto reale": è quanto si legge in un comunicato congiunto appena reso pubblico.
von der Leyen: situazione minacciosa, pronte le sanzioni
"Nella videoconferenza di stasera con Stati Uniti, Ue, Canada, Gran Bretagna, Francia, Germania, Polonia, Italia, Romania e Nato abbiamo condiviso la preoccupazione per la situazione all'interno e intorno all'Ucraina che rimane minacciosa. C'è ancora tempo per la diplomazia e una soluzione pacifica. Ma nel caso in cui la Russia scelga l'aggressione, è pronto un robusto pacchetto di sanzioni. L'Ucraina è libera e sovrana". Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Usa, attacco nei prossimi giorni con missili e caccia
La Russia attaccherà l'Ucraina nei prossimi giorni utilizzando carri armati, caccia, missili balistici e attacchi cyber: lo riporta il Wall Street Journal citando funzionari americani. I margini per una soluzione diplomatica che impedisca la guerra sembrano ormai "molto ristretti", aggiungono gli stessi funzionari, secondo i quali il presidente russo, Vladimir Putin, ha dato il via libera a una serie di 'false flag operations', ovvero operazioni condotte in modo da far ricadere la responsabilità su altri, per far credere che l'Ucraina ha provocato la Russia, costringendola a entrare in guerra. Il quotidiano Usa sottolinea che fra 169mila e 190mila soldati russi sono ammassati al confine con l'Ucraina. "Si tratta della mobilitazione militare più importante dalla fine della seconda guerra mondiale", osserva Michael Carpenter, ambasciatore americano presso l'Osce.
Riunione del G7 on-line giovedì prossimo
Il presidente Usa, Joe Biden, parteciperà a una riunione virtuale del G7 giovedì prossimo sulla crisi Ucraina. Lo ha reso noto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki.
Casa Bianca: pronti nel caso che Mosca utilizzi il gas come arma
Gli Stati Uniti sono "pronti" a far fronte alle ricadute se la Russia decide di "utilizzare come un'arma" le sue enormi riserve di energia in risposta alle sanzioni occidentali. Lo ha detto la Casa Bianca.
"Abbiamo adottato misure per coordinarci con i maggiori consumatori e produttori di energia per garantire forniture energetiche continue e mercati energetici stabili", ha detto Daleep Singh, vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca per l'economia internazionale.
Washington sostiene che il gasdotto Nord Stream 2 non entrerà in funzione se Mosca dovesse attaccare l'Ucraina.
In corso la videoconferenza di Biden con i leader occidentali
La videoconferenza sulla crisi ucraina fra il presidente Usa, Joe Biden, e gli altri leader occidentali è iniziata alle 20.45 ore italiane. Lo rende noto la Casa Bianca.
Parigi e Berlino, "Russia metta limiti ai separatisti"
La Francia e la Germania esortano la Russia a "usare la sua influenza" per "porre limiti" ai separatisti ucraini, "per chiedere moderazione e contribuire alla riduzione dell'escalation".
Domani riunione gruppo contatto trilaterale Donbass
Una riunione straordinaria del Gruppo di contatto trilaterale per il Donbass è stata convocata per domani mattina, sabato 19 febbraio. Lo ha annunciato su Twitter il rappresentante speciale del presidente dell'Osce presso il Gruppo di contatto, Mikko Kinnunen. "La situazione nel Donbass e lungo la linea do contatto è molto allarmante", aggiunge Kinnunen nel tweet.
Usa: "Russia responsabile" degli ultimi cyberattack
La Russia è responsabile degli ultimi cyberattack che hanno colpito l'Ucraina e ha usato Internet come parte delle sue attività per destabilizzare il Paese: lo ha detto Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca. La vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Anne Neuberger, ha attribuito alla Russia gli attacchi DDoS che hanno mandato nei giorni scorsi in tilt i siti web dei militari e anche delle banche pubbliche ucraine. "Riteniamo che il governo russo sia responsabile di questi diffusi attacchi informatici". Neuberger ha citato fonti di intelligenze che collegano il Gru, il servizio segreto militare russo, agli attacchi e ha aggiunto che quanto accaduto può ripetersi e spianare la strada a un'invasione.
Stoltenberg, mai così tante truppe dai tempi della Guerra Fredda
Le truppe russe ammassate al confine con l'Ucraina sono la "più grande concentrazione" di forze militari in Europa dalla fine della Guerra fredda. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, alla tv tedesca Zdf.
Kiev e Washington: l'autobomba a Donetsk è una messinscena
L'esplosione di un veicolo a Donetsk, nell'area separatista filorussa dell'Ucraina, è stata una messinscena per accrescere le tensioni. A dirlo sono funzionari ucraini e americani citati dalla Cnn.
"Pensiamo che sia stata una messinscena e una provocazione", ha affermato al canale all news statunitense Anton Gerashchenko, consigliere del ministro dell'Interno ucraino, mentre un portavoce del Dipartimento di Stato Usa ha bollato l'episodio come una 'false flag operation', ovvero un'operazione condotta in modo da far ricadere la responsabilità su altri.
Draghi: "Le sanzioni a Mosca non comprendano l'energia"
Sulle sanzioni alla Russia "l'Italia è pienamente allineata alla posizione degli altri Paesi, stiamo discutendo con l'Unione europea le sanzioni e nel corso di queste discussioni abbiamo fatto presente il nostro punto di vista, che devono essere concentrate su settori che devono essere ristretti, senza comprendere l'energia". Secondo Draghi le sanzioni devono essere "proporzionate". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.
Draghi: "L'obiettivo è portare Mosca e Kiev allo stesso tavolo"
"L'obiettivo è quello di portare Putin e Zelensky allo stesso tavolo". Lo dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, riferendosi alla crisi ucraina. L'incontro in agenda con il presidente russo a Mosca, "e' stato chiesto da Putin", ha aggiunto Draghi, secondo cui "le sanzioni devono essere efficaci ma anche sostenibili".
Kiev denuncia provocazioni, "Occidente reagisca"
A Kiev, il ministero degli Esteri, ha chiesto alla comunità internazionale di condannare quelle considera "provocazioni" russe nelle aree dell'Ucraina orientale controllate dai separatisti; e avverte che la mancanza di una reazione adeguata o una posizione neutrale porterà a un'accelerazione della crisi. "La Federazione russa -ha fatto sapere un portavoce- ha avviato una campagna di disinformazione, aumenta i bombardamenti delle postazioni ucraine e delle infrastrutture civili con armi vietate dagli accordi di Minsk. La mancanza di una reazione adeguata o una posizione neutrale non farà che alimentare l'escalation".
Il capo delle milizie filorusse: "L'auto esplosa era la mia, sto bene"
Il capo delle milizie della Repubblica popolare di Donetsk, Denis Sinenkov, ha fatto sapere che era sua l'auto esplosa nel parcheggio all'esterno dell'edificio governativo della autoproclamata repubblica filorussa. Il comandante, maggiore generale Sinenkov, ha assicurato che sta "bene". L'incidente avviene dopo i timori, circolati nelle ultime ore, che ci potesse essere un 'casus belli' che inneschi la reazione militare russa.
Fonte, evacuazione e assalto ai bancomat a Donetsk
"Ho da poco sentito un deputato ucraino, Goncharenko di Odessa, informare che le autorità separatiste di Donetsk stanno facendo evacuare la città mentre la gente dà l'assalto ai bancomat. Gli stipendi ai funzionari statali sono stati anticipati". Lo dice all'AGI Fabio Prevedello, il presidente dell'associazione Italia- Ucraina Maidan, che ha sede vicino a Milano. "Questo significa - è la sua considerazione - che potrebbero preparare una grossa provocazione per poi incolparne il governo di Kyiv ed eventualmente disporre di un casus belli per iniziare l'invasione". Stando a quanto viene riferito a Prevedello, "prima di entrare in città si viene perquisiti almeno 4 volte"
Le autorità filorusse di Donetsk: è esplosa un'autobomba
Era un'autobomba quella esplosa nel centro di Donetsk, vicino a un edificio governativo della Repubblica popolare separatista, nell'est dell'Ucraina: lo hanno reso noto le autorità filorusse.
Esplosione vicino all'ufficio del governo a Donetsk
C'è stata un'esplosione nei pressi di un edificio del governato separatista a Donetsk, nell'area contesa tra Russia e Ucraina. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti.
Tass, Draghi forse la prossima settimana da Putin
Il premier italiano, Mario Draghi, potrebbe andare la prossima settimana a Mosca per incontrare il presidente, Vladimir Putin. Lo ha riferito una fonte diplomatica all'agenzia russa Tass.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante il consueto briefing con la stampa, ha dichiarato che la visita del premier italiano in Russia non è stata ancora definita e confermato che sono stati avviati i contatti diplomatici.
Fonte Ue, sanzioni anche a Bielorussia se attacca con Mosca
"Stiamo considerando sanzioni anche alla Bielorussia nel caso in cui" il governo di Minsk "dovesse contribuire all'attacco" all'Ucraina minacciato da mesi da parte della Russia. Lo ha dichiarato un alto funzionario Ue commentando i recenti sviluppi nella crisi russo-ucraina. La fonte Ue ha comunque chiarito che le sanzioni non verranno effettivamente discusse o approvate dai ministri degli Esteri dei Paesi Ue finche' non ci sara' un attacco militare nei confronti di Kiev.
Fonte Ue, un attacco russo a Donbass innesca le sanzioni a Mosca
"Noi consideriamo un eventuale attacco russo al Donbass è a tutti gli effetti un attacco all'Ucraina e quindi motivo per innescare le sanzioni a Mosca". Lo rende noto una fonte Ue.
L'appello dei separatisti di Lugansk: uomini prendete le armi
Il capo della Repubblica popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik, ha lanciato un appello "a tutti gli uomini ad imbracciare le armi per difendere la loro terra". Lo riferisce la Tass.
Putin, la situazione nel Donbass si sta deteriorando
Il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto che la situazione nel Donbass, la regione contesta nel settore orientale dell'Ucraina, sta peggiorando. "In questo momento stiamo assistendo a un deterioramento della situazione", ha detto ha detto nella conferenza stampa con il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko a Mosca.
E ha ribadito che le esercitazioni in Ucraina - che coinvolgono decine di migliaia di soldati - non sono una minaccia: "Sono manovre di natura puramente difensiva e non minacciano nessuno". Putin ha anche lamentato il fatto che gli Usa e gli altri alleati Nato "non sono finora pronti a considerare seriamente le richieste (della Russia; ndr) in materia di garanzie di sicurezza"
Blinken, Putin sorpreso dalla coesione tra Nato e Ue
"La grande forza dei partner occidentali nella crisi è la collaborazione la solidarietà. Credo che Vladimir Putin sia rimasto abbastanza sorpreso a vedere quanto si stiano dimostrando coesi gli Stati della Nato e dell'Unione europea".
È quanto ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, alla Conferenza sulla sicurezza in corso a Monaco, a fianco della ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. "Fin quando terremo in piedi questa solidarietà saremo pronti a reagire, qualsivoglia strada Putin voglia scegliere", ha aggiunto il capo della diplomazia americana.
Putin, l'Occidente cercherà una scusa per le sanzioni
Il presidente russo, Vladimir Putin, è convinto che l'Occidente imporrà sanzioni contro Mosca comunque, indipendentemente dai fatti. "Le sanzioni contro di noi saranno imposte comunque, indipendentemente dalla vera ragione", ha detto nella conferenza stampa congiunta con il leader bielorusso, Alexandr Lukashenko.
Macron, non ci sono prove dell'impegno di Putin per una de-escalation
"La situazione al confine tra Russia e Ucraina resta estramemente preoccupanti", "abbiamo sentito le affermazioni di Putin ma alle parole devono seguire i fatt". Lo ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, al termine del summit Ue-Africa. "Non ci sono prove dell'impegno russo per la de-escalation, le destabilizzazioni aumentano", ha aggiunto Macron.
Putin, pronti a colloqui con Usa e Nato sui missili
Il presidente russo apre ai colloqui con Washington e alla Nato sui missili
Lukashenko a Putin, uniti contro le sanzioni occidentali
Minsk e Mosca devono prepararsi a contrastare in modo unito la pressione economica da parte dei paesi occidentali. Lo ha detto il presidente bielorusso Alexander Lukashenko dopo un incontro con il leader russo Vladimir Putin, aggiungendo che l'Occidente "non ci strangolerà". "È molto importante ora, all'inizio dell'anno, prepararci a contrastare qualsiasi pressione economica - che sia una pressione su di voi o su di noi. È più difficile per noi affrontare queste sanzioni". Lukashenko ha aggiunto di puntare a ulteriori misure per mantenere l'attuale cooperazione economica con la Russia.
Scholz, in caso di un attacco reagiremo con sanzioni severe
In Ucraina "siamo di fronte a una situazione molto critica, sappiamo che c'è stata una concentrazione intensiva" di forze armate, "quindi è nostro dovere dare la risposta giusta e siamo pronti. In caso di invasione armata dell'Ucraina, ci sarebbero forti conseguenze e reagiremo uniti con sanzioni stabilite dall'Ue, dagli Stati Uniti e dai nostri alleati della Nato e saranno molto molto severe". Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, nella conferenza stampa al termine del summit Unione europea/Unione africana.
Guterres, un conflitto in Europa sarebbe catastrofico
"Stiamo assistendo ad una concentrazione delle forze russe intorno all'Ucraina, sono molto preoccupato che possa svilupparsi un nuovo confitto in Europa. Non credo che succederà, ma se invece così dovesse essere sarebbe catastrofico". Lo ha detto a Monaco Antonio Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite, nel suo discorso di apertura alla Conferenza internazionale sulla sicurezza. "Adesso è giunto il tempo di una seria de-escalation", ha aggiunto il numero uno dell'Onu, secondo il quale la situazione è talmente difficile che in questi giorni "bisogna anche fare estrema attenzione su come usare le parole".
A detta di Guterres, "gli abissi geopolitici negli ultimi anni si sono approfonditi e hanno aumentato gli spazi dell'impunita'". Così, secondo il segretario generale, "qualcuno ora parla di una nuova Guerra fredda: ma in effetti oggi le minacce sono più complesse, forse più pericolose di allora". Allora, ha affermato ancora Guterres, vi era un gran numero di meccanismi per disinnescare per esempio eventuali "errori di comunicazioni che possono portare a danni incalcolabile".
Lavrov, a Blinken spiegherò che le promesse non bastano
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha dichiarato che Mosca è "interessata a spiegare in dettaglio ai colleghi americani e a tutti i loro alleati della Nato che non può dirsi soddisfatta da semplici promesse".
Lavrov vedrà la prossima settimana il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, dopo che Mosca ha inviato a Washington le sue risposte alle controproposte americane sulle garanzie di sicurezza e in cui ha ribadito la condizione del ritiro della Nato dall'Europa dell'Est per una de-escalation della situazione.
Tra le altre richieste avanzate da Mosca c'è il rifiuto, da mettere nero su bianco in un documenti, ad accettare l'adesione dell'Ucraina e di altre repubbliche ex sovietiche nell'Alleanza atlantica. Questo mese, Blinken e Lavrov hanno gia' avuto due conversazioni telefoniche: il 12 e il 15 febbraio.
Usa, altri soldati russi inviati verso il confine
Gli Usa prevedono lo spostamento di ulteriori forze russe verso il confine ucraino. Lo ha affermato il segretario alla Difesa, Lloyd Austin. "La Russia ha annunciato che sta riportando indietro le sue forze, ma vediamo invece movimenti di altre truppe verso il confine", ha detto Austin, che a Varsavia ha incontrato il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak.
Giovedì prossimo è stata annunciata una videoconferenza tra i leader del G7
I leader dei Paesi del G7 terranno un incontro in videoconferenza sulla crisi ucraina giovedì prossimo, 24 febbraio. Lo ha annunciato un portavoce del governo tedesco. L'incontro si terra' dalle 15 alle 16.30 e servira' anche per preparare il vertice del G7 che si terra' dal 26 al 28 giugno nel castello di Elmau in Baviera.
Colpi d'artiglieria esplosi nell'Ucraina orientale
Colpi d'artiglieria sono esplosi vicino al villaggio di Stanytsia Luganska, in Ucraina orientale, dove ieri è stato colpito un asilo nido. È quanto ha potuto accertare un giornalista della France Press sul posto. Più di 20 abitazioni sono state danneggiate dai bombardamenti di giovedì intorno al villaggio, compreso l'asilo
Von der Leyen riceve premier polacco Morawiecki, uniti nel sostegno all'Ucraina
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ricevuto a Bruxelles il premier polacco, Mateusz Morawiecki. "Siamo uniti nel nostro sostegno all'Ucraina e nell'invito alla Russia a ridurre l'escalation. La diplomazia è l'unica risposta. La nostra reazione sara' rapida e forte in caso di ulteriore aggressione", scrive von der Leyen in un tweet. "Condividiamo inoltre l'obiettivo di una forte ripresa economica in Polonia e in Ue. Gli investimenti e le riforme sono fondamentali", aggiunge.
Met with PM @MorawieckiM
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 18, 2022
We are united in our support of & call on to de-escalate.
Diplomacy is the only answer. Our reaction will be swift & strong in case of further aggression
We also share the goal of a strong economic recovery in &
Investment & reforms are key pic.twitter.com/iNjQGjZr1X
Cremlino, l'escalation nel Donbass è "molto preoccupante"
L'escalation di attacchi nel Donbass è allarmante e quanto sta accadendo nel Sud-Est ucraino rappresenta potenzialmente un grande pericolo. Lo ha detto alla stampa il portavoce del Cremlino, Dmtri Peskov. "Quello che sta accadendo nel Donbass è molto preoccupante e genera una sensazione di ansia. Potenzialmente sono fatti molto pericolosi", ha avvertito Peskov riferendosi alle denunce dei separatisti filo-russi di violazioni del cessate il fuoco da parte dell'esercito ucraino
Anche Boris Johnson sarà presente alla conferenza di Monaco
Oltre alla ministra degli Esteri Liz Truss e al ministro alla Difesa Ben Wallace, anche il premier britannico Boris Johnson si recherà alla conferenza sulla sicurezza di Monaco, alla luce dell'acuirsi della crisi ucraina. La notizia, riferita da Downing Street, è rimbalzata sui media tedeschi. A Monaco BoJo è atteso per sabato, dopo la consultazione a distanza del presidente americano Joe Biden con i capi di governo di Germania, Gran Bretagna, Italia, Polonia e Romania nonché i vertici di Ue e Nato.
The picture in Ukraine continues to be very grim.
— Boris Johnson (@BorisJohnson) February 17, 2022
This weekend I will travel to the @MunSecConf for discussions with partners.
The West is united: De-escalation and dialogue is the only way forward. pic.twitter.com/2Am1R8pqMD
Kiev, resta bassa la probabilità di un'escalation su vasta scala
Il ministero della Difesa ucraino ha detto di ritenere "bassa" la probabilità che si verifichi un'escalation su vasta scala, sullo sfondo dei nuovi allarmi per un'imminente invasione russa lanciati dall'Occidente.
Parlando al Parlamento, il ministro della Difesa Oleksii Reznikov ha riferito che "l'intelligence ucraina osserva ogni movimento che possa rappresentare una potenziale minaccia al Paese". "Riteniamo bassa la probabilità di una escalation su vasta scala", ha assicurato il ministro, secondo cui la Russia ha ammassato alla frontiera circa 149mila truppe mentre diverse altre migliaia sono destinate ad arrivare nel prossimo futuro
Le Drian, tutto può succedere ma il dialogo è ancora possibile
In merito alla crisi del'Ucraina al momento "ci sono tutte le condizioni per continuare il dialogo". Lo ha affermato il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian in un'intervista a Lci. Per Le Drain al momento "tutto è possibile", "sia un invasione massiccia delle forze russe in territorio ucraino, sia una negoziazione".
➡Sur la situation en #Ukraine : Sur les #USA qui parlent d'une "invasion imminente"
— LCI (@LCI) February 18, 2022
️@JY_LeDrian : "Aujourd'hui, tout est possible : aussi bien une intervention russe massive comme une discussion diplomatique"
Explications dans #LesMatinsLCI | @EliMartichoux pic.twitter.com/E9JlUfAnqg
Domani Putin supervisionerà nuove esercitazioni strategiche
Domani, sotto la supervisione del presidente Vladimir Putin, la Russia terrà nuove esercitazioni delle sue forze "di deterrenza strategica". Come annunciato dal ministero della Difesa, le manovre prevedono il lancio di missili balistici e da crociera. Nelle esercitazioni saranno coinvolte le forze aerospaziali, il distretto militare meridionale, le forze missilistiche strategiche, le flotte del Mar Nero e del Nord.
Ribelli russi, "sabotatori" ucraini sono arrivati nel Donbass
La milizia dei spartisti filo-russi dell'autoproclamata repubblica popolare di Lugansk, in Ucraina dell'Est, ha denunciato l'arrivo nella zona di "sabotatori" ucraini, con la missione di bloccare le vie di comunicazione tra Lugansk e l'altra repubblica ribelle di Donetsk.
Lo riporta Ria Novosti, mentre anche oggi continua lo scambio di accuse di pesanti violazioni del cessate il fuoco tra esercito regolale e separatisti, che alimenta i timori per una provocazione che faccia scattare l'escalation militare. Secondo il Centro di comando congiunto ucraino, dalla mezzanotte alle 9 di questa mattina sono state registrate 20 violazioni, mentre secondo i ribelli le forze di Kiev hanno sparato 27 volte.
Mosca, il ministro della Difesa sentirà oggi il Pentagono
Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoiugu, avrà oggi un colloquio telefonico col capo del Pentagono, Llyod Austin, su iniziativa della parte americana. Lo ha annunciato il ministero della Difesa russo. L'ultima telefonata tra i due ministri era stata il 12 febbraio e si era parlato anche delle manovre delle truppe russe al confine ucraino, come aveva riferito il Pentagono.
Russia annuncia un ulteriore ritiro di mezzi corazzati e aerei militari
Continua il ritiro graduale delle forse russe dalla frontiera con l'Ucraina: Mosca ha annunciato che altri carri armati e mezzi corazzati dalle aree di frontiera stanno tornando alle basi, dopo la fine delle esercitazioni che hanno allarmato l'Occidente.
"Un altro treno militare che trasporta personale ed equipaggiamento militare appartenente alle unità del Distretto militare occidentale è tornato alle basi permanenti nella regione di Nizhny Novgorod dopo aver completato le esercitazioni programmate", ha fatto sapere il ministero della Difesa russo in una nota. Allo stesso tempo, Mosca ha dichiarato che 10 aerei da guerra Su-24 si stanno spostando dalla penisola di Crimea agli aeroporti di altre regioni, come parte delle esercitazioni.
Le agenzie di stampa non hanno detto dove le unità abbiano esattamente svolto le esercitazioni o dove sarebbero state ridistribuite, mentre la Russia non ha riferito quanto personale stia partecipando alle manovre al confine. I ritiri annunciati oggi sono gli ultimi di una serie, iniziata questa settimana, e che aveva alimentato la speranza di una riduzione delle tensioni tra Russia e Occidente, che continua a dubitare sugli annunci di Mosca. Ieri, gli Stati Uniti hanno denunciato che non si assiste a nessun ritiro, anzi, a un ulteriore arrivo di truppe.
Kiev, aumentano le "provocazioni" filo-russe nel Donbass
Continua a rimanere alta la tensione lungo la linea di contatto in Donbass, col rimpallo di accuse di violazioni del cessate il fuoco tra le forze di Kiev e i separatisti filo-russi. Il ministero della Difesa ucraino ha denunciato 60 violazioni della tregua nelle ultime 24 ore, con un soldato ucciso, mentre i ribelli dell'autoproclamata repubblica popolare di Lugansk parlano di mortai e lanciagranate dell'esercito regolare contro insediamenti civili di Molochny e Veselenkoe, sotto il loro controllo.
I timori da entrambe le parti è che si possa utilizzare un incidente sul campo per giustificare un'escalation militare. Secondo il comandante delle Forze congiunte ucraine, il generale Aleksander Pavlyuk, le provocazioni delle milizie filo-russe sono aumentate alla vigilia dell'apertura della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, al via oggi in Germania: lo scopo, secondo Pavlyuk, sarebbe quello di spingere l'esercito ucraino ad aprire il fuoco.