AGI - La Nato non crede che Mosca sia ritirando le truppe dal confine ucraino. "Abbiamo sentito segnali da Mosca su disponibilità a continuare sforzi diplomatici. Ma finora non abbiamo nessuna de-escalation o ritiro delle forze, al contrario pare che aumenti l'ammassamento" ha detto il segretario generale, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa della Nato. "Quello che vediamo è che hanno aumentato il numero delle truppe e molte altre sono in arrivo".
Biden e Scholz chiedono alla Russia passi reali verso de-escalation
Il presidente Usa, Joe Biden e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz hanno chiesto alla Russia di adottare "misure reali di riduzione dell'escalation" per evitare qualsiasi conflitto con l'Ucraina.
I due leader, in un colloquio telefonico, hanno convenuto che "la Russia deve adottare misure reali di de-escalation" e che "in caso di una nuova aggressione militare contro l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina Mosca deve aspettarsi conseguenze estremamente gravi", si legge in una nota diffusa da Berlino.
Johnson-Guterres, l'invasione sarebbe una catastrofe
Il primo ministro britannico, Boris Johnson e il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, hanno convenuto in un colloquio telefonico che un'invasione russa dell'Ucraina avrebbe conseguenze "catastrofiche" e "di vasta portata".
I due leader hanno sottolineato la necessità che tutte le parti lavorino in "buona fede" per attuare gli accordi di Minsk, una questione che sarà affrontata domani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Johnson al telefono con Guterres, poche prove del ritiro russo
"Ci sono al momento poche prove del disimpegno della Russia" dal confine con l'Ucraina. Lo ha detto il premier britannico, Boris Johnson, nel corso di una telefonata con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
"I leader hanno ribadito la responsabilità degli stati di rispettare i propri obblighi ai sensi della Carta delle Nazioni Unite e di rispettare la sovranità e l'integrità territoriale dei membri delle Nazioni Unite", ha fatto sapere Downong Street dopo il colloquio.
Stoltenberg telefona a von der Leyen, stretta cooperazione
"Buona telefonata con von der Leyen per discutere Russia e Ucraina. L'ho informata riguardo il primo giorno della nostra riunione dei ministri della Difesa della Nato. Continueremo la nostra stretta cooperazione tra Nato e Ue e saremo uniti a beneficio di tutti i nostri cittadini". Lo scrive in un tweet il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.
Blinken domani in Germania per la conferenza di Monaco
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, sarà in Germania da domani a domenica per partecipare alla Conferenza sulla sicurezza a Monaco di Baviera. Lo comunica il Dipartimento, aggiungendo che Blinken avrà la possibilità di “discutere con gli alleati e i partner gli sforzi congiunti per convincere la Russia” ad allentare la tensione e “scegliere il sentiero della diplomazia”.
La Casa Bianca: "Attacco della Russia in qualsiasi momento"
“Siamo in quella finestra nella quale riteniamo che un attacco possa cominciare in qualsiasi momento”. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki che, durante il consueto incontro con i giornalisti, ha confermato di non avere notizie riguardo un presunto ritiro delle truppe russe al confine con l'Ucraina. “Una cosa - ha aggiunto - è ciò che la Russia dice, una cosa quello che fa. Noi stiamo cercando di verificare se si è registrata una riduzione dei soldati al confine”. “Ma la porta per una soluzione diplomatica - ha concluso - resta aperta”.
Johnson sente Kishida, 'non tollereremo aggressione'
Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha riferito su Twitter di aver avuto una conversazione sulla crisi in Ucraina con l'omologo giapponese, Fumio Kishida.
I spoke with Prime Minister @kishida230 this morning and we both agreed that the international community needed to stand united against an invasion of an independent country – which would carry severe consequences.
— Boris Johnson (@BorisJohnson) February 16, 2022
Both the UK and Japan will not tolerate Russia’s aggression.
"Ho parlato con il primo ministro Fumio Kishida questa mattina e abbiamo concordato entrambi che la comunità internazionale ha bisogno di restare unita di fronte all'invasione di una nazione indipendente, il che provocherebbe gravi conseguenze", scrive Johnson, "né il Regno Unito né il Giappone tollereranno l'aggressione russa".
von der Leyen sente Lagarde per discutere sanzioni
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha avuto un confronto telefonico con la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, sulle sanzioni da poter adottare contro la Russia in caso di aggressione all'Ucraina.
Detailed discussion with President @Lagarde on potential financial and economic sanctions in case of further Russian aggression against Ukraine.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 16, 2022
We are working hand in hand to ensure the effectiveness of the sanctions package. pic.twitter.com/te5VaWH6B8
"Una discussione dettagliata con la presidente Lagarde sulle potenziali sanzioni finanziarie ed economiche in caso di ulteriore aggressione russa contro l'Ucraina. Stiamo lavorando fianco a fianco per garantire l'efficacia del pacchetto di sanzioni", ha spiegato von der Leyen.
Varsavia, su rifugiati ci prepariamo al peggio
La Polonia si sta preparando "al peggio" nel caso un'invasione russa dell'Ucraina provochi un afflusso di rifugiati nel Paese. Lo ha dichiarato il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, secondo quanrto riporta Reuters. "Nei prossimi giorni convocherò una squadra che si occuperà delle questioni di logistica, le strutture, il trasporto, l'infrastruttura", ha detto Morawiecki ai cronisti. "Dobbiamo essere preparati per il peggio". La squadra avrà inoltre il compito di assicurare a eventuali rifugiati a sanità ed educazione. "Stiamo aiutando gli ucraini a mitigare le conseguenze di un attacco russo", ha aggiunto Morawiecki.
Via libera del Parlamento a prestiti Ue per 1,2 miliardi
Il Parlamento europeo ha approvato una proposta della Commissione per fornire a Kiev un'assistenza macro-finanziaria, una risorsa di emergenza per i Paesi vicini all'Ue che hanno difficoltà a pagare i loro conti, da 1,2 miliardi. Sarà erogata in due rate. Il prestito sosterrà la stabilizzazione economica dell'Ucraina e un programma sostanziale di riforme, si afferma nel testo approvato.
Metà del prestito può essere erogata immediatamente per promuovere la stabilità in Ucraina, se saranno soddisfatte alcune precondizioni. Il Paese deve mostrare di aver compiuto progressi nell'attuazione del un programma macroeconomico stabilito dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi). I deputati sottolineano anche che il rispetto "di meccanismi democratici effettivi, compreso un sistema parlamentare multipartitico, e dello Stato di diritto, nonché alla garanzia del rispetto dei diritti umani" sono ulteriori precondizioni per l'erogazione.
La risoluzione, adottata con procedura d'urgenza, è passata con 598 voti favorevoli, 55 contrari e un’astensione.
Zelensky in visita alle truppe: "Non abbiamo paura di nessuno"
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in uniforme militare, ha visitato le truppe per celebrare quello che aveva dichiarato il "Giorno dell'Unità" dell'Ucraina, ovvero la data che, secondo gli Usa, avrebbe segnato l'inizio dell'invasione russa. Zelensky ha prima assistito a un addestramento con alcune nuove armi anticarro fornite dall'Occidente su un poligono vicino a Rivne, a Ovest della capitale, per poi recarsi nella città portuale di Mariupol dove ha tenuto un discorso. "Non abbiamo paura delle previsioni, non abbiamo paura di nessuno, di nessun nemico", ha detto Zelensky. "Ci difenderemo". "Abbiamo forze armate meravigliose e forti", ha proseguito, "abbiamo eccellenti diplomatici, forze di volontari e forze di resistenza nazionali in tutta l'Ucraina".
Zelensky, niente ritiro russi solo rotazione truppe
Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha avvertito che non si può ancora parlare di ritiro delle truppe russe dai confini. Anzi, a suo dire, i movimenti a cui si sta assistendo sono "piccole rotazioni" di truppe. "Non lo chiamerei ritiro e non trarrei conclusioni", ha detto in Tv, aggiungendo che "confermeremo il ritiro, quando avverrà".
Guerini, Italia farà sua parte per rinforzi Sud-Est
"Si è ragionato dell'implementazione delle misure di rassicurazione sul fianco sud-est con la disponibiltià di alcuni Paesi a ospitare queste misure. Da parte dell'Italia c'è stata la conferma della nostra disponibiltià a fornire i contributi necessari a queste misure dell'Alleanza". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, al termine della prima giornata della riunione dei ministri della Difesa della Nato. "Sono in corso le valutazioni dei singoli Paesi e credo che nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, ci saranno probabilmente evoluzioni da questo punto di vista. Se si andrà in quella direzione, l'Italia farà la sua parte", ha aggiunto.
Guerini, a dichiarazioni russe devono seguire fatti
"Alle dichiarazioni russe sulla volontà di diplomazia devono seguire fatti concreti". Lo ha detto il ministro alla Difesa, Lorenzo Guerini, al termine della prima giornata di riunione dei ministri della Nato. "E' stata una giornata molto impegnativa perché si è concentrata molto sui temi che riguardano la crisi sul fianco est, la crisi ucraina. C'è stata una profonda riflessione al nostro intero rispetto al sostegno all'azione che fino a questo momento l'Alleanza ha sviluppato nella direzione di un messaggio molto chiaro e forte: da un lato confermando la determinazione e la coesione dell'Alleanza e rafforzando le misure di deterrenza e dall'altro incoraggiando tutti i forum di discussione con la Russia", ha spiegato. La situazione sul fianco est è "di profonda criticità", ha aggiunto Guerini. "Abbiamo ascoltato con attenzione le dichiarazioni fatte dalla parte russa. A quelle dichiarazioni, però, devono seguire fatto concreti, che siano misurabili, che diano davvero il senso di una volontà descalatoria. Per questo manteniamo alta l'attenzione, manteniamo alte le misure di deterrenza incoraggiando anche il dialogo", ha evidenziato.
Le Drian, la Russia sta concentrando altre forze
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha dichiarato, durante un intervento al Senato, che la Russia sta ancora concentrando "altre forze" intorno all'Ucraina e che gli annunci sul ritiro delle unità russe devono ancora essere "verificati". "Questi sono annunci di smobilitazione, meglio di niente ma io sono un po' come San Tommaso, le smobilitazioni vanno verificate", ha dichiarato Le Drian in Commissione Esteri, "ci sono ancora tante truppe e le manovre continuano".
Di Maio a Mosca, focus su dialogo Russia-Nato
Dopo Kiev, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio vola a Mosca per incontrare, domani mattina, l'omologo russo, Serghei Lavrov, sullo sfondo dei rinnovati timori per le mosse del Cremlino dopo spiragli di distensione. L'annuncio del ritiro di parte delle truppe russe al confine con l'Ucraina non convince Usa, Ue e Nato, mentre Mosca rilancia la denuncia che sia Washington a fomentare tensioni per staccare l'Europa dalle forniture energetiche russe.
Usa, Kerry in Germania per conferenza sicurezza Monaco
Sarà l'inviato presidenziale Usa per il clima John Kerry a partecipare alla conferenza sulla sicurezza in programma per sabato a Monaco. Il suo viaggio in Germania, si legge in una nota del Dipartimento di Stato, si svolgerà dal 17 al 20 febbraio. "Il segretario Kerry si impegnerà in discussioni sul legame tra la crisi climatica e la sicurezza globale e incoraggerà le controparti a rispettare e rafforzare i loro impegni sul clima", è detto nella nota.
Usa, Kerry in Germania per conferenza sicurezza Monaco
Sarà l'inviato presidenziale Usa per il clima John Kerry a partecipare alla conferenza sulla sicurezza in programma per sabato a Monaco. Il suo viaggio in Germania, si legge in una nota del Dipartimento di Stato, si svolgerà dal 17 al 20 febbraio. "Il segretario Kerry si impegnerà in discussioni sul legame tra la crisi climatica e la sicurezza globale e incoraggerà le controparti a rispettare e rafforzare i loro impegni sul clima", è detto nella nota.
Usa, su ingresso Nato Scholz ha solo constatato la realtà
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, "non ha fatto che constatare la realtà" quando ha dichiarato, in conferenza stampa con Vladimir Putin, che la questione dell'accesso dell'Ucraina alla Nato non si porrà almeno finché sarà in carica. Lo ha dichiarato Derek Chollet, consigliere del dipartimento di Stato Usa, durante un briefing in teleconferenza con la stampa.
Usa, sosteniamo accordi Minsk ma non vediamo progressi
Gli Stati Uniti sostengono gli accordi di Minsk ma "purtroppo non vedono molti progressi nella loro applicazione". Lo ha dichiarato Derek Chollet, consigliere del dipartimento di Stato Usa, in un briefing in teleconferenza con la stampa. Ieri il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, aveva affermato di ritenere probabili "progressi" sul dossier, alla luce dei suoi colloqui con i presidenti di Ucraina e Russia, Volodymyr Zelenski e Vladimir Putin.
Usa, il rischio di attacchi informatici russi è molto alto
Il rischio di attacchi informatici russi ai danni dell'Ucraina "è molto alto" in quanto si tratta di uno "strumento collaudato" in mano a Mosca. Lo ha dichiarato Derek Chollet, consigliere del dipartimento di Stato Usa, durante un briefing in teleconferenza con la stampa.
Usa, l'esercito di Kiev è diventato molto più forte
L'esercito ucraino "non è più quello del 2014", "è meglio addestrato e meglio equipaggiato" e farebbe pagare alla Russia un prezzo molto elevato in caso di invasione. Lo ha dichiarato Derek Chollet, consigliere del dipartimento di Stato Usa, durante un briefing in teleconferenza con la stampa. "La Russia uscirebbe indebolita" da un'aggressione all'Ucraina, ha aggiunto Chollet, "a Mosca tornerebbero sacche di cadaveri".
Usa, la porta della diplomazia rimane aperta
La "porta della diplomazia rimane aperta" per una soluzione negoziale della crisi in Ucraina, come espresso "in modo molto chiaro" dal presidente Usa, Joe Biden, e dal segretario di Stato, Antony Blinken, nelle loro conversazioni con gli omologhi russi Vladimir Putin e Serghei Lavrov. Lo ha dichiarato Derek Chollet, consigliere del dipartimento di Stato Usa, durante un briefing in teleconferenza con la stampa.
"Aspettiamo di capire quanto la Russia voglia impegnarsi nella diplomazia", ha aggiunto il consigliere, "se la Russia sceglierà un'altra strada, ci saranno conseguenze rapide e pesanti che saranno eseguite di pari passo con i nostri partner". "Se la Russia agirà militarmente, cosa della quale siamo ancora molto preoccupati, la risposta sarà molto significativa e ci saranno gravi ripercussioni economiche", ha detto ancora Chollet.
Usa, è la situazione più pericolosa in Europa dagli anni '90
La crisi tra Russia e Ucraina è "una sfida straordinaria" e "la situazione più pericolosa mai registrata in Europa dai primi anni '90". Lo ha dichiarato Derek Chollet, consigliere del dipartimento di Stato Usa, durante un briefing con la stampa in teleconferenza.
"La situazione sta mutando rapidamente, di ora in ora", ha osservato Chollet, secondo il quale stiamo assistendo "al maggior dispiegamento di armi convenzionali mai visto in Europa dagli anni '30 del secolo scorso".
Usa, molto soddisfatti del livello di unità della Nato
Gli Stati Uniti sono "molto soddisfatti del livello di unità e determinazione mostrato dalla Nato" durante la crisi ucraina. Lo ha dichiarato Derek Chollet, consigliere del dipartimento di Stato Usa, durante un briefing con la stampa in teleconferenza.
Usa, prove possibilità di un 'false flag' russo
Gli Stati Uniti continuano a registrare "prove" della possibilità che la Russia attui "un 'false flag' o un sabotaggio per avere un pretesto" per l'invasione dell'Ucraina. Lo ha dichiarato Derek Chollet, consigliere del dipartimento di Stato Usa, durante un briefing con la stampa in teleconferenza. Secondo Chollet, "la Russia potrebbe tentare di ingannarci ma non ci faremo ingannare dalla Russia". "Stiamo esprimendo le nostre preoccupazioni per un potenziale 'false flag' in quanto questo strumento è parte dell'arsenale russo", ha sottolineato il consigliere.
Usa, escalation russa sta continuando
L'escalation militare russa ai confini dell'Ucraina "sta progredendo e continuando". Lo ha dichiarato Derek Chollet, consigliere del dipartimento di Stato Usa, durante un briefing in teleconferenza con la stampa. Chollet ha spiegato che al momento non è possibile verificare gli annunci di Mosca in merito a un parziale ritiro delle truppe che, se confermato, "sarebbe benvenuto". "Giudicheremo la Russia dalle sue azioni", ha aggiunto il consigliere.
Stasera colloquio telefonico Biden-Scholz
Il presidente Usa Joe Biden e il cancelliere tedesco Olaf Scholz avranno questa sera un nuovo colloquio telefonico sulla situazione in Ucraina. L'appuntamento è per le 20h30 ora europea. La presidenza americana ha fatto sapere che lo scambio di oggi è da inserire "nel quadro della nostra stretta e sostenuta collaborazione con i nostri alleati". Ieri, in una visita a Mosca dove ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin, il cancelliere aveva perorato la causa della diplomazia e durante la conferenza stampa aveva detto che "l'adesione dell'Ucraina alla Nato non è all'ordine del giorno".
Stoltenberg, più presenza Nato in Romania e Mar Nero
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha annunciato un "aumento della presenza militare dell'Alleanza in Romania e nel Mar Nero" per potenziare la difesa del lato orientale. "La presenza militare dell'Alleanza sul lato orientale ha l'obiettivo di fronteggiare la minaccia russa", ha spiegato Stoltenberg al termine della riunione dei ministri della Difesa.
Stoltenberg, aumento difesa Nato non è minaccia Mosca
"L'aumento della difesa della Nato sul lato orientale non rappresenta una minaccia alla Russia". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza.
Stoltenberg, no piani sistemi attacco Nato in Ucraina
"Non ci sono piani di dispiegare sistemi di attacco Nato in Ucraina" ma ci saranno "conseguenze tecniche militari" se la Russia continuerà con le aggressioni. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza.
Ucraina: Stoltenberg, nessun ritiro sul campo
"Sul campo ai confini dell'Ucraina non c'è stato nessun cambiato e non si è verificato alcun ritiro delle truppe russe". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza.
Cremlino, colloqui Putin-Lukashenko venerdì a Mosca
Venerdì, 18 febbraio, il presidente russo Vladimir Putin terrà colloqui a Mosca con il presidente bielorusso, Aleksander Lukashenko. Lo ha annunciato il Cremlino, sottolineando che l'incontro non affronterà solo i temi bilaterali, ma anche "i problemi di attualità della sicurezza europea". Ieri, Lukashenko aveva annunciato che avrebbe incontrato Putin nei prossimi giorni. "Ci incontreremo nel prossimo futuro e prenderemo una decisione quando e in base a quale programma ritirare le forze armate della Federazione russa da qui", ha detto il leader di Minsk.
Ministri Nato: rispettare sovranità e integrità
“La Nato resta impegnata nei principi fondamentali alla base della sicurezza europea, incluso il diritto di ogni nazione di scegliere le proprie disposizioni di sicurezza. Riaffermiamo il nostro sostegno all'integrità territoriale e alla sovranità dell'Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti" si legge nel documento di conclusioni dei ministri della Difesa della Nato riuniti oggi a Bruxelles. “Come affermato in precedenza qualsiasi ulteriore aggressione russa contro l'Ucraina avrà enormi conseguenze e avrà un prezzo elevato”. “La Nato - hanno aggiunto i ministri della Difesa - continuerà a coordinarsi strettamente con le parti interessate e altre organizzazioni internazionali, compresa l’Ue”.
Ministri Nato: più forze preventive nell’Est Europa
“Le azioni della Russia rappresentano una seria minaccia per la sicurezza euro-atlantica. Di conseguenza, e per garantire la difesa di tutti gli Alleati, stiamo dispiegando ulteriori forze di terra nella parte orientale dell'Alleanza, nonché ulteriori risorse marittime e aeree, come annunciato dagli Alleati, e abbiamo aumentato la prontezza delle nostre forze”. Così il documento di conclusioni dei ministri della Difesa della Nato riuniti oggi a Bruxelles. “Le nostre misure sono e restano preventive, proporzionate e non estensive. Siamo pronti a rafforzare ulteriormente la nostra posizione difensiva e deterrente per rispondere a tutte le contingenze”, si legge ancora nel documento.
Ministri Nato: Mosca scelga diplomazia, ritiri forze
“Siamo molto preoccupati per il potenziamento militare russo su vasta scala, non provocato e ingiustificato all’intero e intorno all'Ucraina e in Bielorussia”. Così il documento di conclusioni dei ministri della Difesa della Nato riuniti oggi a Bruxelles. “Esortiamo la Russia, con la massima fermezza, a scegliere la via della diplomazia, a invertire immediatamente il suo ammassamento” di truppe “e a ritirare le sue forze dall'Ucraina in conformità con i suoi obblighi e impegni internazionali”. “Rimaniamo impegnati - si legge ancora - nel nostro approccio a doppio binario nei confronti della Russia: forte deterrenza e difesa, combinati con l’apertura al dialogo”.
Mosca, gli Usa vogliono la fine del gasdotto Nord Stream 2
Gli Stati Uniti stanno alimentando le tensioni in Europa per utilizzarle come scusa per varare restrizioni sulle forniture di gas russe. L'accusa arriva dalla portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"La cooperazione energetica della Russia con i Paesi europei è come un osso conficcato nella gola di Washington, che ha bisogno di riconquistare un altro mercato, e ancor più quello del gas", ha detto Zakharova in un briefing con la stampa. A questo proposito, la destabilizzazione della situazione in Ucraina, attraverso il cui territorio passa il gas russo, è stata vantaggiosa "per tutti questi anni", ha aggiunto.
"Gli Stati Uniti hanno cercato in tutti i modi di rallentare, impedire, interrompere il Nord Stream 2, cercando poi di trovare un motivo per cui non possa essere messo in funzione e ora presentando una sorta di minaccia russa al fine d'imporre ancora più sanzioni e con questo pretesto spaventare gli europei con la prospettiva di non ricevere più forniture energetiche dalla Russia", ha denunciato Zakharova.
Von der Leyen a Draghi, non ci sono segni di de-escalation
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio, Mario Draghi, sulla crisi tra Russia e Ucraina. "Accoglieremmo con favore una riduzione dell'escalation, ma mancano segni tangibili da parte della Russia", ha scritto in un tweet von der Leyen.
I am continuing my bilateral contacts on the current security situation.
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 16, 2022
I exchanged today with Italian PM Mario Draghi. Would welcome de-escalation but missing tangible signs of it by Russia.
Also covered preparedness on security of energy supply, for the benefit of pic.twitter.com/xeSjMjMgQ5
Borrell, le preoccupazioni di Mosca vanno considerate
Sulla crisi russo-ucraina "ci sono segnali incoraggianti, ma anche eventi molto preoccupanti, come il voto alla Duma di ieri che chiede a Putin di riconoscere l'indipendenza delle due cosiddette 'repubbliche' del Donbas", tuttavia l'Ue deve mostrare "la volontà di negoziare, di essere pronti a partecipare ai colloqui, perché sì, la Russia ha anche problemi di sicurezza che devono essere presi in considerazione". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento al Parlamento europeo nel dibattito sull'Ucraina. "Non sappiamo cosa farà Putin", ha aggiunto il numero uno della diplomazia europea. "Ma quello che è chiaro è che dobbiamo continuare a offrire entrambi gli elementi allo stesso tempo", ha sottolineato Borrell riferendosi alla diplomazia e alla risposta all'eventuale aggressione russa. Perciò, oltre a tenere in considerazione le preoccupazioni di Mosca per mantenere aperta la strada negoziale, occorre "preparare la nostra capacità di risposta" tramite "i nostri strumenti di dissuasione, ovvero le sanzioni".
Mosca, basta armi a Kiev, rischio attacco a Donbass
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha esortato l'Occidente a smettere di fornire armi all'Ucraina e ha evocato la possibilità di un attacco di Kiev al Donbass, la regione controllata dai separatisti filorussi. "Chiediamo alle nazioni occidentali di smettere di alimentare l'aggressione antirussa, al momento aggressione ucraina, a dire il vero", ha detto Zakharova in conferenza stampa, "queste azioni stanno avendo effetti negativi sia sulla soluzione del conflitto in Donbass che sulla situazione generale di sicurezza e stabilità in Europa".
"Gli eventi delle ultime settimane ci consentono di affermare con sicurezza che l'obiettivo di questa campagna era creare una cortina informativa allo scopo di riempire di armi il governo di Kiev", ha aggiunto la portavoce, "c'è la possibilità che questa situazione venga utilizzata dalle autorità di Kiev per lanciare un'aggressione suicida contro il Donbass".
Domani vertice Ue informale sulla crisi con Mosca
Domani dalle 12,30 alle 13,30 si terra' una breve riunione informale del Consiglio europeo per discutere gli ultimi sviluppi relativi alla crisi tra Russia e Ucraina. E' quanto apprende l'AGI da fonti del Consiglio. All'incontro parteciperanno i capi di Stato e di governo dei Paesi Ue che si erano dati appuntamento a Bruxelles per il summit Ue/Unione africana.
Blinken, "Non vediamo alcun ritiro russo da confine"
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha detto che gli Stati Uniti "non stanno osservando alcun ritiro delle forze russe dal confine" con l'Ucraina. Il capo della diplomazia Usa, intervistato da Msnbc, ha aggiunto che Washington, invece, "continua a vedere movimenti critici di unità russe verso la frontiera". "C'è quello che dice la Russia e poi c'è quello che fa", ha sottolineato Blinken.
Zelensky, bene proposta Ue per conferenza donatori
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha accolto con favore l'iniziativa del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, di organizzare una conferenza di donatori a sostegno dell'Ucraina. "Di fronte alle minacce alla sicurezza provenienti dalla Federazione russa, un efficace sostegno finanziario ed economico da parte dell'Ue e' un potente elemento per rafforzare la sovranita' e la resilienza dell'Ucraina", ha scritto Zelensky su Twitter.
Xi a Macron, cercare soluzione "politica e completa"
La Cina è a favore di una soluzione "politica" e "completa" della crisi in Ucraina, da raggiungere attraverso il dialogo e l'utilizzo delle piattaforme multilaterali. È la posizione espressa dal presidente cinese, Xi Jinping, in un dialogo telefonico avuto oggi col presidente francese, Emmanuel Macron.
Xi "ha sottolineato che tutte le parti interessate dovrebbero aderire alla direzione generale della soluzione politica e fare pieno uso delle piattaforme multilaterali", secondo quanto riporta l'emittente televisiva statale cinese China Central Television, "e cercare una soluzione completa alla questione dell'Ucraina attraverso il dialogo e la consultazione".
Blinken, riconoscimento dei separatisti sarebbe violazione
Il riconoscimento dei territori separatisti ucraini da parte della Russia sarebbe una "violazione grossolana del diritto internazionale": lo afferma in una nota il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, commentando la richiesta del riconoscimento che la Duma ha presentato al presidente Vladimir Putin. "L'attuazione di questa risoluzione minerebbe la sovranita' e l'integrita' territoriale dell'Ucraina", aggiunge il capo della diplomazia americana.
G7, sabato a Monaco riunione di emergenza dei ministri degli Esteri
I ministri degli Esteri del G7 terranno una riunione d'emergenza sabato, a Monaco, in Germania, sulla crisi al confine tra Russia e Ucraina. Lo ha annunciato un portavoce del ministero degli Esteri tedesco.
Il capo della diplomazia di Berlino, Annalena Baerbock, ospiterà i colloqui a margine della Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha spiegato il portavoce sottolineando che i ministri "si focalizzeranno sulla crisi sollevata dal dispiegamento di truppe russe vicino all'Ucraina"
Erdogan, Kiev è favorevole a un summit con Putin in Turchia
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, rilancia la candidatura della Turchia a rivestire il ruolo di mediatore nella crisi tra Russia e Ucraina e ribadisce l'invito al presidente russo, Vadimir Putin, e all'ucraino, Volodymyr Zelensky, a incontrarsi in Turchia.
"Manteniamo un dialogo serrato con entrambe le parti. Un incontro a tre è l'opportunità perfetta per far calare la tensione. Lavoriamo per adempiere alle responsabilità che la nostra posizione ci impone nei confronti della crisi tra Russia e Ucraina, vogliamo che si risolva con mezzi pacifici e attraverso canali diplomatici", ha detto Erdogan di ritorno da Dubai.
Il presidente turco ha incassato la disponibilità di Zelensky, al termine di una visita che Erdogan stesso ha compiuto a Kiev, lo scorso 3 febbraio, ma attende ancora di sapere cosa farà Putin, dopo che il Cremlino aveva confermato una visita a febbraio ad Ankara, ma senza mai specificare la data. Erdogan aveva già proposto un vertice di alto livello, prima di contrarre il Covid, da cui è poi guarito.
"Vogliamo far sedere allo stesso tavolo Putin e Zelensky per un vertice di alto livello. Purtroppo i tentativi di mediazione effettuati dall'Occidente non hanno portato a nessun risultato", aveva detto Erdogan di ritorno dal viaggio in Ucraina il 4 febbraio.
Zelensky, non vediamo ancora alcun ritiro da parte dei russi
"Non vediamo ancora alcun ritiro" delle truppe russe dal confine: lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, citato dalla Bbc. Parlando a margine di una visita in una base militare nell'Ucraina occidentale, ha aggiunto che per il momento "abbiamo solo sentito parlare del ritiro" e che "tutte le persone normali si attendono una de-escalation".
"Come ho detto più volte - ha continuato -, siamo calmi rispetto a qualsiasi minaccia (russa, ndr) perché ci ricordiamo che tutto questo non è iniziato ieri, ma molti anni fa". Ad ogni modo, ha concluso, "per il momento il ritiro si limita a una dichiarazione. Quando avverrà tutti lo vedranno"
Russia, rappresaglie in caso sanzioni britanniche
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha avvertito che vi saranno "rappresaglie" nel caso in cui il Regno Unito decidesse di imporre nuove sanzioni a Mosca per la crisi ucraina. Londra ha infatti avvertito che le aziende russe saranno penalizzate in caso di invasione dell'Ucraina.
Di Maio a Mosca stasera, domani vede Lavrov
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, sarà tasera in missione a Mosca per un incontro con il suo omologo russo, Serghei Lavrov, che avrà luogo domattina. Lo rende noto la Farnesina. La missione di Di Maio, che si svolge all'indomani di quella a Kiev, "si inserisce nel quadro dell'azione a tutto campo condotta dall'Italia con gli omologhi europei e con i principali partner internazionali per favorire una soluzione diplomatica alla crisi ai confini fra Russia e Ucraina", si legge ancora nella nota del dicastero degli Esteri.
Zelensky, vogliamo vivere in pace a casa nostra
Gli ucraini "sono uniti da un solo desiderio, quello di vivere in pace, di vivere felici, come un'unica famiglia, con i figli e i genitori": lo ha affermato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un discorso diffuso dalla televisione. "Abbiamo ogni diritto di fare tutto questo, perché siamo a casa, siamo in Ucraina e nessuno amerà la nostra casa comune come noi. E solo insieme possiamo proteggere questa nostra casa", ha aggiunto il capo dello Stato nella prima edizione del Giorno dell'Unità nazionale, celebrazione voluta dallo stesso Zelensky come risposta alla minaccia di una invasione russa, ipotizzata per oggi.
Cina accusa gli Stati Uniti di avere agitato la minaccia della guerra
La Cina accusa gli Stati Uniti di avere agitato la minaccia della guerra in Ucraina con "un "grave impatto" sulla stabilità economica e sociale del Paese, e di avere diffuso, assieme all'Occidente, "false informazioni" sulla crisi. "Alcune persone in Usa e in Occidente continuano a diffondere false informazioni", esacerbando "sfiducia e divisioni" sulla crisi in Ucraina, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, in risposta a un commento sull'annuncio del ministero della Difesa russo del ritiro di parte dei soldati russi dal confine con l'Ucraina. La Cina, ha aggiunto il portavoce, "si augura che le parti interessate mettano fine a tali offensive di false informazioni e facciano di piu' per favorire la pace, la fiducia reciproca e la cooperazione".
Mosca nega le responsabilità di un cyberattacco in Ucraina
Il Cremlino ha negato qualsiasi responsabilità circa il cyberattacco che ha colpito numerosi siti web del ministero della Difesa ucraino e delle sue forze armate, nonché due banche statali. "Come previsto, l'Ucraina continua a incolpare la Russia per qualunque cosa. La Russia non ha nulla a che vedere con alcun attacco alla rete informatica" ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
Cremlino, positivo Biden voglia dialogare
"È positivo il fatto che il presidente degli Stati Uniti abbia anche detto di essere disponibile a svolgere negoziati seri" per una de-escalation della crisi ucraina: lo ha detto il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov.
Usa, nessuna pressione per una adesione dell'Ucraina alla Nato
Gli Stati Uniti non intendono fare pressioni sull'Ucraina affinché aderisca alla Nato. Lo ha assicurato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. "Non faremo pressioni sull'Ucraina o su qualsiasi altro Paese per un'adesione o una non adesione a una alleanza", ha affermato Psaki sottolineando che "i Paesi hanno il diritto alla sovranità e all'integrità territoriale e a loro spettano le decisioni".
Stoltenberg, le adesioni alla Nato non le decide Mosca
"Sono i trenta Paesi alleati della Nato a decidere le adesioni, non è la Russia a decidere chi diventa membro. Si tratta di rispetto del diritto di ogni Paese di scegliere il suo percorso. Ed è uno dei principi della Nato". Lo ha dichiarato il segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, al suo arrivo alla riunione dei ministri della Difesa. La sua affermazione è arrivata in risposta a una domanda sulle dichiarazioni del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, che ieri in conferenza stampa con il presidente russo, Vladimir Putin, aveva evidenziato che l'Ucraina non sarebbe entrata nella Nato finché loro due erano in carica.