AGI - “Rivolgo un appello al presidente Putin. Sciolga il cappio che c’è intorno al collo dell’Ucraina, cerchi insieme a noi una via per preservare la pace in Europa”. Frank-Walter Steinmeier ha usato parole nette quando ha preso la parola all’Assemblea federale a Berlino subito dopo la sua rielezione a capo dello Stato tedesco con una vastissima maggioranza.
“Siamo nel mezzo del rischio di un conflitto militare, di una guerra in Europa orientale: di questa situazione è la Russia ad avere la responsabilità”, ha scandito con gravità nel suo discorso d’insediamento, facendo intendere quale sarà la chiave del secondo mandato.
Eletto al primo scrutinio con ben 1045 voti su 1425 voti validi, sessantasei anni, il socialdemocratico era stato candidato per rimanere a Castello Bellevue – residenza del capo dello Stato tedesco – dai tre partiti della coalizione ‘semaforo’ attualmente al governo (Spd, Verdi e liberali) insieme all’unione conservatrice Cdu/Csu, quindi poggiava su una notevolissima maggioranza parlamentare. Gli altri tre candidati hanno ottenuto rispettivamente 140 voti (Max Otte, presentato dall’ultradestra dell’Afd), 96 voti (Gerhard Trabert, presentato dalla Linke) e 58 voti (l’astrofisca Stefanie Gebauer, presentata dai Freie Waehler, i ‘liberi elettori’). Le astensioni sono state 86, solo 12 i voti dichiarati non validi.
“Chi attacca la democrazia avrà me come avversario”, ha ribadito Steinmeier con lo sguardo agli autocrati ma non solo. “La forza della democrazia non deve essere sottovalutata”, è stato l’altro messaggio rivolto al capo del Cremlino.
Ma lo sguardo è andato anche alle fratture interne alla Germania: “Gli avversari della democrazia non saranno più silenziosi dopo la pandemia, troveranno altri temi, altre paure da cavalcare”, ha detto il capo dello Stato. “A coloro che aprono le ferite, che nell’emergenza della pandemia diffondono bugie e odio, coloro che parlano di ‘dittatura del coronavirus’ e addirittura non si tirano indietro di fronte alle minacce e alla violenza, anche contro poliziotte, infermiere e sindaci, a tutti loro dico: sono qui, e qui rimango”.
Il presidente ha poi voluto sottolineare che non si sottrarrà "ad alcuna controversia, perché la democrazia ha bisogno anche delle controversie. Ma c’è una linea rossa, e questa riguarda l’odio e la violenza”. E ancora: “I nemici della democrazia, all’esterno e all’interno del Paese, diffondono dubbi sulla nostra capacità d’agire e nei confronti delle istituzioni, alla libera scienza e ai media”.
D’altronde, così ancora il presidente, “la pandemia ha creato gravi ferito nella nostra società. Ed io voglio aiutare a guarire queste ferite”. Certamente ci sono stati anche “errori e valutazioni sbagliate, ma qualcuno ci mostri un sistema autoritario che sia uscito meglio da questa crisi”. A detta del presidente, la svolta decisiva nella lotta contro la pandemia è stata “lo sviluppo rapido di vaccini, creati grazie alla libera scienza in Germania, insieme ai partner europei e con gli Stati Uniti".
Steinmeier è poi tornato sul tema della drammatica escalation intorno all’Ucraina intervenendo a due trasmissioni delle tv pubbliche Ard e Zdf: c'è ancora possibilità di impedire l’invasione da parte delle truppe russe, ha detto il presidente, “russi e ucraini mostrano interesse a fare progressi. E finché questo è visibile, la Germania può dare il suo contributo a scongiurare il peggio”.
L’Assemblea federale ha il compito esclusivo di eleggere ogni cinque anni il nuovo capo dello Stato ed è composta dai 736 deputati del Bundestag e da altrettanti grandi elettori inviati dai 16 parlamenti dei Laender (si arriva così al numero complessivo di 1472). Tra loro anche Angela Merkel, alla quale, prima del voto, l’Assemblea federale ha tributato un lunghissimo applauso. Oltre ai deputati del Bundestag, tra i grandi elettori scelti dai Laender per comporre l’Assemblea federale vi erano anche il virologo Christian Drosten, l’astronauta Alexander Gerst, l’allenatore della nazionale tedesca Hansi Flick, il calciatore Leon Goretzka e la co-fondatrice della BioNTech, Ozlem Tureci.
E' stata un’elezione diversa da tutte quelle del passato: per la prima volta, a causa delle misure relative al Covid l’Assemblea federale non si è riunita nell’Aula plenaria del Reichstag, bensì negli spazi dell’edificio accanto, il Paul-Loebe-Haus, che consta di cinque diversi piani, in modo da garantire le distanze minime. Tutti i delegati erano tenuti ad esibire un tampone anti-Covid negativo. Steinmeier è il quinto presidente federale nella storia tedesca del dopoguerra a candidarsi per un secondo mandato, ed è il primo socialdemocratico ad essere confermato capo dello Stato: i suoi predecessori Johannes Rau e Gustav Heinemann non si erano ricandidati.