AGI - A due anni dall'inizio della pandemia di Covid-19, molti Paesi che hanno superato il picco dell'ultima ondata trainata dalla contagiosa variante Omicron e stanno allentando o rimuovendo tutte le restrizioni sanitarie per un prossimo ritorno alla normalità in tutti i settori della vita quotidiana. Molto presto saranno archiviate misure e norme comportamentali diventate abituali quali mascherine, pass vaccinali, tamponi e distanziamento sociali.
In Europa a guidare il ritorno alla normalità è stata la Danimarca, che ha revocato molte delle restrizioni già dal 1 febbraio. A seguire ora potrebbero esserci Londra e la Gran Bretagna, ma ovunque nel mondo sono tanti i governi che si orientano nella stessa direzione.
Danimarca
Dal 1 febbraio la Danimarca ha gia' rinunciato a mascherine e green pass, diventando cosi' il primo Paese Ue a revocare tutte le restrizioni. I tamponi vengono archiviati, o quasi: i molecolari somministrati ogni giorno passano da 500 mila a 200 mila mentre i test gratuiti a tappeto non si faranno piu' dal 6 marzo
Francia
In Francia il portavoce del governo, Gabriel Attal, ha prospettato che tra la fine di marzo e l'inizio di aprile si potrebbe revocare il pass vaccinale e rivalutare anche l'obbligo di indossare la mascherina al chiuso se la pressione sugli ospedali continuerà ad allentarsi. L'obbligo delle mascherine all'aperto è stato già tolto il 2 febbraio mentre il 16 riapriranno le discoteche e a marzo il protocollo nelle scuole - giàmin parte semplificato - potrebbe essere allentato.
Irlanda
Il 20 gennaio in Irlanda il comitato per la gestione del Covid ha approvato il ritorno a un orario normale di apertura e la fine del "pass" vaccinale per pub e ristoranti. Il provvedimento entrera' in vigore gradualmente. Se la maggior parte delle restrizioni dovute al Covid-19 vengono tolte, il vice primo ministro irlandese Leo Varadkar ha avvertito che la pandemia "non e' finita".
Olanda
Il governo olandese ha deciso di allentare tutte le restrizioni anti-Covid: una decisione dettata dalla "forte necessita' di un ritorno alla vita quotidiana più normale". Concretamente significa la fine del telelavoro e del distanziamento interpersonale, niente più limite al numero di invitati in casa.
Per partecipare ai grandi eventi pubblici, autorizzati dal 25 febbraio, servirà eseguire un test, indipendentemente dallo stato vaccinale. Prima della fine del mese potrebbe anche essere revocato l'obbligo del pass, ora al vaglio dell'esecutivo proprio perché "il danno causato è valutato come disproporzionato rispetto a qualunque beneficio per la salute pubblica". Come spiegato dall'esecutivo, tale svolta è stata guidata da considerazioni sociali ed economiche.
Polonia
In Polonia le restrizioni potrebbero essere revocate a partire da marzo se i contagi continueranno a scendere al ritmo attuale. Il ministro della Salute Adam Niedzielski ha parlato di "inizio della fine della pandemia". L'obbligo di mascherina al chiuso potrebbe diventare solo una raccomandazione, la scuola in presenza una priorita', autorizzata dal 21 febbraio, e soprattutto dal 15 febbraio i giorni di isolamento obbligatori per i contagiati passeranno da 10 a sette.
Regno Unito
Il premier Boris Johnson ha annunciato un possibile ritorno alla normalizzazione già il 21 febbraio invece del 24 marzo, scadenza attualmente stabilita. A quella data il premier conservatore presentera' un nuovo piano per "convivere col virus". Le ultime restrizioni saranno quindi presto abbandonate nel Regno Unito, compreso l'obbligo di isolamento per i positivi. Intanto gia' dal mese scorso e' stata revocata buona parte delle restrizioni sanitarie: le mascherine sono obbligatorie solo sui mezzi pubblici e il pass vaccinale non e' piu' necessario per entrare nei locali.
Repubblica Ceca
Dal 10 febbraio in Repubblica Ceca non è più necessario il pass per entrare in locali pubblici o dai parrucchieri. Dal 1 marzo salterà la maggior parte delle altre restrizioni anti-Covid ancora in vigore, come promesso dal premier Petr Fiala.
Spagna
Dopo quasi due anni di restrizioni sanitarie, da questa sera le discoteche catalane potranno riaprire senza alcuna restrizione: niente limite di orario, nessun obbligo di esibire una certificazione Covid all'ingresso. In alcune regioni è al vaglio una riduzione dei tempi della quarantena sulla base delle evidenze scientifiche a disposizione.
Il 27 gennaio la Catalogna ha revocato l'obbligo di presentare il pass sanitario per entrare nei bar, nei ristoranti e nelle palestre. Le autorita' hanno ritenuto che il pass sanitario e' poco efficace nella lotta alla variante Omicron del coronavirus, piu' contagiosa delle precedenti.
Svezia
Il governo svedese ha dato il via a una "nuova fase" che comporta la fine dei limiti di orari nei ristoranti e locali e la revoca dell'obbligo di mascherine sui mezzi pubblici. Come la Danimarca anche la Svezia frena sui tamponi, troppo costosi per il sistema sanitario pubblico: sono stati sospesi gli esami diagnostici su vasta scala, perfino ai sintomatici, e tutti i centri vengono smantellati. La possibilità di effettuare un Pcr gratuito rimane solo per sanitari, anziani e persone più fragili di salute.
Ecuador
Da venerdì prossimo per entrare sul territorio dell'Ecuador non sara' piu' necessario presentare l'esito negativo di un test Pcr o molecolare. L'unico requisito che rimarrà in vigore e' il certificato di vaccinazione anti-Covid.
Nuova Zelanda
Da fine mese la Nuova Zelanda comincera' a riaprire gradualmente le sue frontiere, chiuse da marzo 2020 a causa della pandemia. Il piano in cinque tappe si concludera' in ottobre.
Stati Uniti
Svolta dello Stato di New York: da oggi salta l'obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi quali negozi, ristoranti, locali e aziende. La governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, ha anche annunciato la fine dell'obbligo di vaccino per accedere nei luoghi al chiuso. -
Thailandia
Dal 1 febbraio non viene piu' richiesta la quarantena obbligatoria ai viaggiatori vaccinati in arrivo in Thailandia. I viaggiatori vaccinati devono tuttavia fornire la prova di un tampone negativo effettuato nel Paese di partenza e sottoporsi a un nuovo tampone all'arrivo e a un altro ancora 5 giorni dopo.