AGI - Il suo vero nome è Amal, Speranza, ma a livello internazionale è meglio nota con la versione inglese Hope. A un anno dal suo ingresso nell'orbita di Marte, gli Emirati Arabi Uniti celebrano con numerose iniziative mediatiche l'anniversario del primo viaggio interplanetario del mondo arabo, che vede la giovane monarchia protagostista sulla scena regionale nel settore dell'esplorazione spaziale.
L'Agenzia di stampa nazionale degli Emirati Arabi Uniti WAM, con un docufilm commemorative di 12 minuti, ricorda che il 9 febbraio 2021, esattamente alle 19:42, la sonda Hope è entrata con successo nell'orbita del Pianeta Rosso, completando alcune delle fasi più difficili della sua missione.
Il suo viaggio di 493 milioni di chilometri attraverso lo spazio fino a Marte ha richiesto quasi sette anni di diligente preparazione. Tanti quanti ne sono passati dalla nascita dell'Agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti, il Mohammed Bin Rashid Space Centre, guidato dalla giovane e brillate Sarah Al Amiri che è anche ministro di Stato delle Tecnologie avanzate.
Da allora, sono numerose le conquiste conseguite dalla monarchia araba. Dal lancio dei primi satelliti, all'impresa di Hazzaa AlMansoori, primo astronauta emiratino a raggiungere, nel 2019, la International Space Station ISS. Mentre proprio in questi giorni l'ingegnere ventisettenne Nora Al Matrooshi è comparsa sulla short list di Forbs che l'ha selezionata tra le cinque donne piu' influenti del mondo arabo.
In questo momento, infatti, Nora si trova a Huston, in Texas, dove si sta preparando con la Nasa per future missioni spaziali, pronta a rappresentare "le donne arabe nell'industria globale dell'aerospazio", come ha titolato il prestigioso magazine americano.
Intanto, la "Sonda Speranza", Amal in arabo, dal momento del suo viaggio iniziato dal Giappone il 20 luglio 2020, non ha smesso di fornire alla comunità scientifica mondiale numerosi dati, in linea con lo sforzo degli Emirati Arabi di svolgere un ruolo di primo piano nel progresso scientifico mondiale.
I primi elementi, inviati a Terra in due diversi momenti, sono già stati resi disponibili sul sito web della Missione Marte degli Emirati, a vantaggio di scienziati, ricercatori e del pubblico piu' allargato amante delle scienze spaziali.
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