AGI - Il colloquio con il capo del Foreign Office, Liz Truss, è stato come una conversazione "tra un muto e un sordo": parole del ministro degli Esteri russo, Serghej Lavrov, al termine dei colloqui con la diplomatica arrivata da Londra.
Lavrov ha detto, parlando proprio di fronte a lei al termine dei colloqui che peraltro si sono protratti circa un'ora oltre il previsto, che parlare con Liz Truss è stato come parlare a una persone sorda "che è qui ma non è in grado di sentire"; e ha accusato il Regno Unito di "ignorare le dettagliate spiegazioni" russe sulla crisi in corso.
"Abbiamo spiegato che le truppe russe al confine (con l'Ucraina) sono nel nostro territorio" a differenza "delle migliaia di militari britannici nei Paesi Baltici". I due non si guardavano negli occhi e il tono era glaciale. La domanda insistente alla Russia "di ritirare le sue truppe dal territorio russo è deprecabile" ha detto ancora Lavrov.
"Lavrov mi ha detto che la Russia non ha intenzione di invadere l'Ucraina. Ma queste parole devono essere seguite dai fatti. E invece le truppe si sono spostate altrove" ha replicato Truss, al termine del colloquio.
Intanto da Vruxelles, il premier britannico Boris Johnson ha detto di non escluderre un ulteriore sostegno militare a Kiev in caso di invasione russa. Rispondendo a una domanda al quartier generale della Nato, a fianco del segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg, Johnson ha detti che "al momento pensiamo che il pacchetto sia quello giusto. Ma voglio sottolineare che sarebbe un vero disastro se si arrivasse a questo e se ci fosse un serio spargimento di sangue sul suolo ucraino".