AGI - Il 20 settembre scorso la Corte di Giustizia dell'Unione europea aveva condannato la Polonia a versare una penale di 500 mila euro per ogni giorno di attività di estrazione di carbone nella miniera di Turow al confine con la Repubblica Ceca, finché non avrebbe interrotto l'attività (ritenuta nociva dopo un ricorso di Praga). Varsavia però, da allora, non ha né chiuso la miniera né versato un centesimo alla Commissione europea.
L'esecutivo di Bruxelles, dopo diverse lettere di richiamo, ha deciso quindi di decurtare dai fondi europei destinati alla Polonia la somma delle multe dovute per il periodo dal 20 settembre al 19 ottobre. Si tratta di quasi 15 milioni di euro. Ed è una decisione senza precedenti nella storia dell'Ue contro cui Varsavia ha già annunciato che ricorrera' usando "tutti i mezzi legali".
Un portavoce ha annunciato che la Commissione decurterà questa prima rata entro dieci giorni lavorativi, senza precisare quali fondi saranno tagliati. "Quando la Corte di giustizia dell'Ue prende una decisione su una sanzione pecuniaria, la Commissione è responsabile di assicurarne il pagamento", ha detto il commissario europeo alla Giustizia, Didier Reynders. "Se non lo facessimo, nessuno pagherebbe più le multe", ha fatto notare.
Per opporsi ai prelievi forzosi "la Polonia utilizzerà tutti i mezzi legali", ha reagito Piotr Muller, portavoce del governo polacco. Ha ricordato inoltre che il 3 febbraio era stato firmato un accordo tra Varsavia e Praga per porre fine alla loro disputa (la Polonia dovrà versare 45 milioni di euro come risarcimento). Questo accordo amichevole comporterà l'interruzione del procedimento dinanzi alla Corte di Giustizia, che deve ancora emettere un'ordinanza per chiudere il caso. La Commissione ritiene che fino ad allora le penalità siano dovute.
Il nuovo capitolo, nella relazione già tumultuosa tra Bruxelles e Varsavia, rischia di anticipare un'altra ondata di prelievi, ancora più salati. Il 27 ottobre 2021 la Polonia è stata condannata, sempre dalla Corte Ue, a una multa per un milione di euro al giorno finché non avrebbe sciolto la Camera disciplinare della Corte suprema che secondo l'Unione mina l'indipendenza dei giudici.
La Camera non è stata ancora sciolta e sono passati da allora 104 giorni, sono quindi 104 milioni di euro di multe accumulate. La Commissione ha già avvertito che in caso di mancato pagamento le somme dovute saranno detratte dai fondi europei.
La Camera disciplinare ha già portato Bruxelles a bloccare da diversi mesi l'approvazione del Piano di ripresa e resilienza della Polonia, che prevede sussidi europei a favore di Varsavia per ben 23,9 miliardi di euro. L'annuncio di Bruxelles arriva il giorno dopo la visita del presidente polacco, Andrzej Duda, che aveva incontrato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. Sembrava essersi aperto uno spiraglio di dialogo.