AGI - Sotto pressione per le dimissioni di cinque suoi stretti collaboratori in appena 24 ore, il premier britannico Boris Johnson mette mano al suo staff per ridare credibilità al governo e persuadere i Tory ribelli che ha ancora un senso lasciarlo a Downing Street.
Il nuovo capo di gabinetto, Steve Barclay, ha già pranzato ieri a Chequers, la residenza di campagna del premier: già ministro, dovrebbe cedere molte delle sue responsabilità in modo da potersi dedicare completamente al suo nuovo ruolo e trascorrere la maggior parte del tempo a Downing Street.
Già al lavoro anche Guto Harri, già nello staff di Johnson quando era sindaco di Londra, diventato il suo direttore della comunicazione. Le mosse sono centrali nel tentativo del primo ministro britannico di aggrapparsi al potere di fronte a una crescente ribellione dei conservatori (avrebbe detto ai suoi che "ci vogliono i bulldozer" per portarlo via da Downing Street).
L'esecutivo spera di annunciare a breve anche l'arrivo di Dame Emily Lawson, la specialista che è stata a capo del programma vaccinazione dell'Nhs, il servizio sanitario nazionale, come nuova segretaria permanente al n.10. Ammettendo che Downing Street è stato "disfunzionale", un portavoce ha spiegato che adesso si vogliono inserire "persone capaci e adulte che si assicurino che la macchina funzioni meglio".
Oggi però, Dominic Cummings, l'ex braccio destro di BoJo poi cacciato da Downing Street e diventato il suo più acerrimo nemico, dovrebbe far filtrare nuove accuse sulla ristrutturazione dell'appartamento personale del premier a Downing Street, tutta opera di Carrie Symonds, la chiacchieratissima moglie del premier.