AGI - L'amministrazione americana di Joe Biden ha messo a segno un duro colpo contro l'Isis, "eliminando dal campo di battaglia" il suo leader, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi. "Vi verremo a prendere ovunque", ha detto con orgoglio il capo della Casa Bianca rivolgendosi a quel che resta dello Stato islamico, in una breve dichiarazione alla stampa.
Il successore di Abu Bakr al-Baghdadi, alla guida dell'autoproclamato Stato islamico dal 2019, è morto in un raid delle forze americane nella provincia di Idlib, nel nord-ovest della Siria: come ha spiegato lo stesso Biden, si è fatto saltare per aria con tutta la famiglia, compresi i bambini "in un ultimo atto di disperata vigliaccheria".
L'operazione delle forze speciali Usa, con la partecipazione dei combattenti curdi delle Forze democratiche siriane, è durata un paio d'ore in un'area densamente popolata vicino al confine con la Turchia, dove decine di migliaia di sfollati interni vivono in campi improvvisati o in alloggi sovraffollati.
Al-Qurayshi si è fatto esplodere pur di non essere catturato, come ha confermato lo stesso presidente, "senza alcun riguardo nei confronti dei suoi familiari o di altre persone presenti nell'edificio". Non ci sono state vittime tra i militari coinvolti, ma secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, ci sono state "almeno 13 morti nel raid, tra cui tre donne e quattro bambini".
La notizia, inizialmente diffusa dal Pentagono, che si è limitato a parlare di "successo", è stata successivamente confermata con maggiori dettagli dal capo della Casa Bianca in persona. "La notte scorsa - ha detto Biden con orgoglio - le forze armate Usa nel nord-ovest della Siria hanno condotto con successo un'operazione di antiterrorismo per proteggere il popolo americano e i nostri alleati, e rendere il mondo piu' sicuro".
Il raid è avvenuto vicino alla città di Atimah: le forze speciali, decollate in elicottero dalla città di Kobane, controllata dai curdi, sono atterrate nelle vicinanze e hanno ingaggiato una dura lotta contro gli occupanti della casa. Testimoni hanno udito colpi di arma da fuoco e di artiglieria pesante, insieme a esplosioni, mentre i militari Usa diffondevano con megafoni un messaggio in arabo a donne e bambini di "non preoccuparsi" ed evacuare le case nell'area al centro dell'operazione.
Le immagini circolate dell'edificio a due piani di blocchi di cemento grezzo mostrano i segni di un'intensa battaglia: infissi divelti, soffitti carbonizzati, un tetto in parte crollato. In alcune stanze è visibile sangue sulle pareti e sul pavimento, disseminato di materassi di gommapiuma e frammenti di porte distrutte. L'area del blitz, l'ultima enclave che si oppone attivamente al governo di Bashar al-Assad, ospita oltre tre milioni di persone ed è dominata dai jihadisti. La regione è per gran parte amministrata da Hayat Tahrir al-Sham, un gruppo guidato da ex membri di quello che un tempo era il ramo di al-Qaeda in Siria.