AGI - Sulla scia di un libro-inchiesta che ha denunciato il “maltrattamento istituzionalizzato” ai danni dei residenti in case per anziani, note come Ehpad, è stato destituito il direttore generale della società Orpea, incaricata della loro gestione a livello nazionale.
A perdere l’incarico, con effetto immediato, è Yves Le Masne, sostituito da Philippe Charrier, che ha ricevuto il mandato di “garantire, sotto il controllo del consiglio di amministrazione del gruppo, l’attuazione delle migliori pratiche e di fare piena luce sulle accuse avanzate”.
Il cambio ai vertici di Orpea, un colosso che gestisce 1.100 centri di assistenza per anziani nel mondo, di cui 220 Ehpad (Etablissement d’hébergement pour personnes agees dépendantes) in Francia, è l’effetto diretto del libro dal titolo Les Fossoyeurs (I Becchini) del giornalista indipendente Victor Castanet, frutto di un’inchiesta sul gruppo durata 3 anni.
Subito dopo l’uscita del libro, che denunciava un “maltrattamento istituzionalizzato” in diversi Ehpad sul territorio francese, è crollato il titolo in borsa di Orpea e il gruppo ha dato mandato a due noti studi di esperti di svolgere missioni indipendenti di valutazione.
I vertici della società coinvolta nello scandalo sono convocati domani presso il ministero incaricato dell’Autonomia delle persone anziane, diretto da Brigitte Bourguignon.
Il governo ha ordinato all’agenzia sanitaria regionale dell’Ile de France di dare il via ad un’indagine, cominciata con un’ispezione all’Ehpad del gruppo Orpea a Neuilly sur Seine, alle porte di Parigi, citato nel libro.
Specializzata in diritto penale e diritto della famiglia, l’avvocatessa Sarah Saldmann ha riferito al quotidiano Le Parisien che entro un mese depositerà alla procura della Repubblica di Parigi una denuncia collettiva con la quale metterà insieme diversi procedimenti giudiziari già avviati contro il gruppo.
“In Francia le denunce sono sparpagliate, dando l’impressione di onnipotenza di Orpea” ha dichiarato Saldmann, annunciando che diverse vittime si sono rivolte a lei per intraprendere una class action per “violenza da negligenza, messa in pericolo della vita altrui e omicidio involontario”.