AGI - È indubbio che i colpi più dolorosi sono quelli inattesi e che arrivano da chi è più vicino. Per questo Marine Le Pen parla del tradimento della nipote, che lei ha "cresciuto" con la sorella, come di un colpo "brutale, violento". In piena campagna elettorale per le presidenziali, la leader di estrema destra Marine Le Pen ha incassato uno schiaffo, sia a livello personale che politico-strategico.
La nipote Marion Marechal non la sosterrà e sta addirittura pensando di dare il suo appoggio al rivale, il polemista Eric Zemmour: accusa la zia di di continue inversioni di marcia, ideologico e politiche; mentre vede nel controverso polemista "molti progressi" verso l'acquisizione di "una postura, un tono e una gravitas" presidenziali.
L'ex deputata 32enne, personalità molto influente nella destra nazionalista, ha confidato di non aver ancora preso una decisione definitiva sul sostegno a Zemmour ma si è detta "certa" che sua zia non potrà contare sul suo appoggio; e anzi aggiunge che se finora ha esitato a lanciare il cuore oltre l'ostacolo è proprio perchè non vuole "rinnovare le faide" nel clan.
"La coerenza, la visione, la strategia vogliono dire che mi sto orientando verso Eric Zemmour, questo è certo. Ma c'è una questione familiare". L'annuncio della giovane donna, ex membro dell'ex Fronte nazionale (Fn) diventato Rassemblement National (Rn), è infatti un nuovo strappo nella già travagliata 'saga' della famiglia Le Pen-Marechal.
Marine Le Pen -che ha già rotto con il padre, il 93enne Jean-Marie, che la criticava per voler portare il partito troppo al centro pur di racimolare voti, non nasconde di sentirsi ferita. Anche perchè paradossalmente Zemmour, campione delle campagne anti-Islam e anti-migranti, la accusa proprio di essersi spostata troppo a sinistra; e Marechal la pensa proprio come Zemmour: secondo Le Parisien, le rimprovera proprio di aver abbandonato l'impegno a portare la Francia fuori dall'euro e abrogare la legge che autorizza i matrimoni gay.
I rapporti tra le due donne sono notoriamente complessi e tormentati da diversi anni, ma la decisione di Marechal di voltare le spalle alla zia ha evidentemente sorpreso la storica leader di estrema destra. "Se vi dicessi che non mi pesa, nessuno mi crederebbe. Con Marion ho una storia particolare: nei primi anni della sua vita l'ho cresciuta. Quindi ora ovviamente è violento, brutale, è difficile per me. Non si è mai pronti per una cosa del genere".
Tra l'altro, già nei mesi scorsi la nipote, direttrice dell'Istituto di Scienze sociali, economiche e politiche (Issep) di Lione, aveva auspicato una candidatura unica dell'estrema destra, quella della personalità in posizione di vantaggio tra Le Pen e Zemmour. La giovane considera Zemmour "un uomo interessante per il dibattito pubblico" mentre considera il progetto politico di Le Pen non esente da limiti e critiche.
"La sua analisi è ingiusta e tra noi c'è un'incomprensione politica. Incontestabilmente sono io in posizione di vantaggio e non credo affatto che Zemmour sia mai in grado di invertire la tendenza e di superarmi, lui che ha fatto la scelta del rumore, del furore, che non è quello che i francesi si aspettano", controbatte oggi Marine Le Pen.
A 72 giorni dal primo turno delle presidenziali, nonostante la batosta "familiare", la capofila dell'estrema destra, 53 anni, intende "guardare oltre queste vicissitudini di campagna" e si dice certa che i francesi siano "stufi delle polemiche": "Lotto per un ideale, lotto per la gente ed è questo che ora mi dà la forza".
Secondo l'ultimo sondaggio elettorale, Le Pen è al secondo posto, con 18% delle intenzioni di voto, dietro al presidente uscente Emmanuel Macron, in testa con il 24% delle preferenze. In terza posizione c'è la candidata della destra conservatrice di Les Republicains, Valerie Pecresse, con il 16%, mentre Zemmour rimane fermo al 12,5%.
Quanto a Marechal, che ha lasciato la politica nel 2017 per creare la scuola di studi politici, pensa anche lei alle elezioni, ma alle legislative: dopo le nozze a settembre con Vincenzo Sofo, l'europarlamentare di Fratelli d'Italia, è incinta al quarto mese di gravidanza. La nascita è prevista proprio per il mese di aprile, quando ci sarà il voto; e lei non nasconde di essere solleticata da "una battaglia davvero femminista", fare la campagna mentre è incinta. "Se sostengo Eric, non sarà solo per far capolino e salutarlo".