AGI - La politica delle 'porte aperte' della Nato non cambia: nel consegnare a Mosca la risposta alle proposte sulle garanzie di sicurezza, gli Usa e la Nato hanno respinto al mittente una delle principali richieste di Mosca, quella di frenare l'attività degli Alleati sul fianco orientale dell'Europa. Ma hanno lasciato aperta la porta al dialogo e alla diplomazia per evitare una guerra.
Usa e Nato hanno consegnato a Mosca le risposte alle richieste per allentare le tensioni sull'Ucraina, fermare l'espansione dell'Alleanza Atlantica e il posizionamento di armi offensive vicino ai confini russi. E si è arrivati a un tale livello di tensione, crisi e preoccupazione per la pace e la sicurezza in Europa che adesso si cerca a tutti i costi il dialogo.
Gli Stati Uniti ritengono che il presidente russo Vladimir Putin sia pronto a usare la forza contro l'Ucraina "entro meta' febbraio", nonostante la vasta campagna di pressioni per scoraggiarlo da un tale passo. In realta' sulla tempistica potrebbe pesare la coincidenza con l'inizio delle Olimpiadi invernali in Cina, il 4 febbraio, alla presenza dello stesso Putin. Il Cremlino, secondo Washington, potrebbe rivedere il calendario di un'eventuale azione per non offendere il presidente Xi Jinping con un evento 'di disturbo'.
Di certo, questa è una settimana decisiva per gli sforzi diplomatici volti a prevenire l'attacco o l'invasione in Ucraina, sul cui confine ormai si ammassano piu' di 100mila soldati.
"Stiamo affrontando un momento chiave per la sicurezza in Europa", ha riconosciuto il segretario della Nato, Jens Stoltenberg. L'Alleanza - ha aggiunto- è pronta ad ascoltare le preoccupazioni di Mosca, ma chiede alla Russia una de-escalation (a cominciare dal ritiro le forze dispiegate in Ucraina, Georgia e Moldavia).
E Stoltenberg ha sottolineato che ogni Paese ha diritto all'adesione: "La linea della Nato è difensiva, non cerchiamo il confronto, ma non scendiamo a compromessi sui nostri principi" e "sul diritto di ogni nazione di chiedere adesione: è un principio cardine per la sicurezza europea".
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha aggiunto che ora spetta alla Russia decidere se continuare sulla strada del confronto o scegliere quella della diplomazia. "Preferiamo la diplomazia, siamo pronti al dialogo e ad andare avanti dove la comunicazione è possibile". Blinken ha assicurato che la risposta Usa stabilisce "un serio canale diplomatico se la Russia lo desidera" e si è detto pronto a parlare di nuovo "nei prossimi giorni" con il suo omologo russo, Sergei Lavrov, che ha incontrato venerdì a Ginevra.
"Speriamo che Mosca valuti con attenzione. Sta alla Russia rispondere, noi siamo pronti in ogni caso". Ma ha ribadito che Washington è "pronto" a imporre sanzioni a Mosca e allo stesso Putin, sanzioni che avrebbero "gravi conseguenze", se optasse per l'aggressione contro l'Ucraina.