AGI - Una famiglia palestinese sotto sfratto nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme si è asserragliata sul tetto dell'abitazione con una bombola di gas e minaccia di uccidersi. Le forze di sicurezza israeliane sono dispiegate intorno ma la situazione è bloccata.
"La famiglia è salita sul tetto della casa e ha minacciato di darsi fuoco e incendiare l'abitazione se le forze di occupazione ne prenderanno il controllo", ha riferito un attivista del quartiere, Muna ElKurd, sottolineando che "la famiglia ci vive da decenni".
I Salhiya sono sotto sfratto dal 2017 quando il terreno dove si trova la loro abitazione è stato destinato alla costruzione di una scuola. La polizia si è presentata stamane insieme ai funzionari municipali per eseguire l'ordine ma la famiglia di 15 persone, compresi dei bambini, si è opposta.
"Ci viviamo dagli anni '50, non abbiamo altro luogo dove andare", ha spiegato uno di loro, Abdallah Ikermawi, dal tetto.
Sul posto c'è anche una delegazione di diplomatici europei, guidata dal rappresentante Ue, Sven Kuhn von Burgsorff, che ha ricordato come "nei territori occupati, gli sfratti sono una violazione del diritto umanitario internazionale e questo vale per qualsiasi sfratto o minaccia tale, compreso questo".
Sono centinaia i palestinesi di Sheikh Jarrah che rischiano di essere sfrattati in una situazione di tensione che lo scorso maggio ha portato al riaccendersi del conflitto armato tra Israele e Hamas.
Da parte sua, il comune di Gerusalemme ha ricordato che l'area è destinata alla costruzione di un asilo e una scuola per bambini con bisogni speciali di cui beneficerà la popolazione araba del quartiere. La famiglia Salhiya ha avuto accesso a tutti gli stadi dell'iter legale e ha ricevuto diversi avvertimenti, hanno aggiunto le autorità municipali, negando che si tratti di un esproprio per trasferirci residenti ebrei.