AGI - Il presidente Joe Biden ha invitato il Senato degli Stati Uniti a modificare le sue regole per consentire a una maggioranza semplice di approvare la legislazione sui diritti di voto, affermando che le leggi statali sostenute dai Repubblicani minacciano la democrazia. "La minaccia alla nostra democrazia è così grave, dobbiamo trovare un modo per approvare questi disegni di legge sui diritti di voto, discuterli, votare", ha detto Biden al Morehouse College, dopo aver visitato la cripta di Martin Luther King Jr e la chiesa in cui era pastore, la storica Ebenezer Baptist Church. Intervenendo ad Atlanta, in Georgia, culla del movimento per i diritti civili, Biden ha così lanciato la 'campagna di midterm', la stagione elettorale che porterà il prossimo novembre alle elezioni politiche di metà mandato per rinnovare gran parte del Congresso.
In un discorso appassionato il presidente Usa, che ha ripreso i temi del suo intervento in occasione nell'anniversario della rivolta del Campidoglio del 6 gennaio dai sostenitori dell'ex presidente Donald Trump, ha affermato che era tempo di cambiare le regole del Senato, se necessario, per approvare la riforma che garantisca il diritto di voto agli americani. "Non abbiamo scelta" - ha incalzato - questo è il momento di decidere di difendere le nostre elezioni, di difendere la nostra democrazia".
E ha insistito: "Il Paese è a un punto di svolta. Dobbiamo scegliere tra la democrazia e l'autocrazia, tra la luce e le tenebre, tra la giustizia e l'ingiustizia. Io so da che parte stare". Biden ha chiesto pubblicamente ai rappresentanti del Senato di eliminare il 'fililbuster', uno strumento che garantisce il ricorso all'ostruzionismo da parte dell'opposizione, stratagemma utilizzato per evitare che una legge venga votata. Strumento, ha sottolineato, di cui ormai repubblicani "abusano ed usano come un'arma".
Nonostante le decisioni vengano approvate per maggioranza semplice, per superare il 'filibuster' e dichiarare chiuso il dibattito, evitando che i senatori parlino all'infinito, è richiesta la maggioranza qualificata di 60 voti, un numero che di fatto rende impossibile per i democratici passare all'approvazione delle leggi.
"Lasciate che prevalga la maggioranza - ha dichiarato il capo della Casa Bianca - perchè altrimenti non avremo nessuna possibilità di cambiare le regole, a cominciare da quella sul filibuster". Ma l'appello sembra destinato a cadere nel vuoto: tutti i repubblicani sono contrari all'eliminazione di questo strumento.
E tra i democratici i due moderati Joe Manchin e Kyrsten Sinema hanno manifestato dubbi. I democratici accusano infatti i legislatori statali repubblicani di emanare una serie di leggi locali che limitano deliberatamente i diritti di voto delle minoranze e riducono il voto anticipato e quello per corrispondenza nel tentativo di sopprimere il sostegno democratico. Da parte loro, i repubblicani descrivono la spinta del Senato dei Democratici come un tentativo di manipolare il panorama elettorale passando il potere alle autorità federali. Sono unanimi nell'opporsi ai due progetti di legge, che secondo il leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer, potrebbero essere votati già mercoledì.
Per rompere quell'impasse, Biden sta approvando una manovra usata raramente per aggirare l'ostruzionismo solo per questo voto. Ciò consentirebbe ai Democratici di approvare le due leggi sui diritti di voto senza alcun sostegno repubblicano. Il problema per Biden è che questa cosiddetta "opzione nucleare" è vista come una dichiarazione di guerra dai repubblicani, i quali avvertono che aprirà le porte alla revoca dell'ostruzionismo su ogni tipo di questione e porrà fine a qualsiasi parvenza di bipartitismo alla Camera.