AGI - In Kazakistan, dopo giorni di sporadiche proteste per l'aumento dei prezzi del gas, le manifestazioni sono arrivate ad Almaty, la città più popolosa.
E in serata la polizia ha lanciato gas lacrimogeni e granate stordenti contro i manifestanti che stanno marciando nel centro della città. Le marce di proteste sono rarissime nel regime autoritario e guidato con il pugno di ferro dal presidente Kassym-Jomart Tokayev.
Intanto sono segnalati blocchi ai principali servizi di messaggistica: Telegram, Whatsapp e Signal. Anche il sito di monitoraggio Internet NetBlocks ha registrato che i dati di rete hanno subito un notevole impatto.
Presidente Tokayev chiede calma e promette dialogo
Di fronte alle crescenti proteste scatenate dall'aumento del prezzo del gas, il presidente kazako, Kassym-Jomart Tokayev, ha fatto un appello invitando alla calma, ha proposto il dialogo e ha annunciato che domani il governo convocherà una riunione straordinaria per risolvere i 'nodi'.
"Cari compatrioti, vi invito ancora una volta a essere prudenti e a non soccombere alle provocazioni interne ed esterne", ha detto in un discorso televisivo rivolto alla nazione.
Il leader kazako ha messo in guardia dall'attaccare gli uomini delle forze dell'ordine durante le manifestazioni, proteste che si sono estese in diverse città, e ha ricordato che si tratta di "un crimine".
"Non abbiamo bisogno di un conflitto, ma di avere fiducia e dialogo reciproco".
Il governo ha già promesso di abbassare i prezzi del carburante, che sono aumentati dal 1 gennaio, ma l'annuncio per ora non ha avuto alcun impatto sull'entità delle proteste.
Tokayev era già intervenuto qualche ora prima per cercare di calmare gli animi e aveva chiesto ai connazionali di "non lasciarsi trasportare" dagli appelli di persone che vogliono "far saltare la stabilità" nel Paese, il più grande dell'Asia centrale, e "frantumare l'unita'" del popolo.
Secondo fonti locali, in alcune località i manifestanti chiedono di incontrare il presidente e in altre scandiscono slogan antigovernativi.