AGI - Mentre la Francia assume la presidenza di turno dell'Unione Europea, un Emmanuel Macron "risolutamente ottimista" sugli anni a venire, ha auspicato nel discorso di fine anno che il 2022, "anno decisivo" per via delle presidenziali, sia anche "l'anno dell'uscita dall'epidemia".
"La Francia, nonostante le difficoltà, è più forte oggi rispetto a due anni fa", ha assicurato il presidente francese ripreso in piedi davanti ai giardini dell'Eliseo in un discorso di circa quindici minuti. Con 230 mila casi di Covid-19 nelle ultime 24 ore, la Francia sta registrando nuovi recordi di contagi a causa della rapida diffusione della variante Omicron, e Macron riconosce che "le prossime settimane saranno difficili". "Riusciremo a superare questa ondata", ha aggiunto, promettendo di "fare di tutto per preservare l'attività del Paese" e "per evitare di prendere restrizioni che gravano sulla nostra libertà".
Rispetto al passato, ha sottolineato il presidente francese, si può però contare sul vaccino, "la nostra arma più efficace", e sull'esperienza acquisita. Macron ha quindi ribadito l'appello ai cinque milioni di francesi non vaccinati perche' compiano "questo semplice gesto" per loro stessi e i "compatrioti".
Di fronte all'emergenza sanitaria, che avrebbe lasciato lo spazio per procrastinare, Macron rivendica di non aver "mai rinunciato alla nostra ambizione collettiva". "Solo nelle ultime settimane e mesi, sono state e saranno prese decisioni di cui si parla da decenni che cambieranno la vita", ha proseguito, menzionando la "riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione", i provvedimenti sul "potere d'acquisto", "l'aumento degli stipendi dei funzionari piu' modesti", la ristrutturazione termica" e una disoccupazione "mai cosi' bassa da 15 anni".
Altro asse del suo discorso è stato l'inizio del semestre di presidenza francese dell'Unione europea, per il quale ha promesso "impegno totale". Semestre che coincidera' con il voto per le presidenziali. Macron non ha annunciato la sua candidatura per un secondo mandato nemmeno questa volta e si è limitato ad affermare che "avremo scelte importanti da fare" e a raccomandare "benevolenza e tolleranza".
"Da parte mia, qualunque siano il mio ruolo e le circostanze, continuerò a servire te e la Francia, nostra patria, nessuno saprà sradicarmi il cuore", ha concluso, citando lo storico Marc Bloch, eroe della resistenza giustiziato dalla Gestapo nel 1944.
Le critiche delle opposizioni
Dopo un "viva la nostra Europa, viva la Repubblica viva la Francia", l'intervento si è concluso con l'immagine della bandiera europea proiettata sulla facciata dell'Eliseo, bandiera che è stata al centro di numerose polemiche.
Marine Le Pen si è detta "indignata per il fatto che la bandiera francese sia stata sostituita da quella dell'Unione Europea sotto l'Arco di Trionfo, sopra la tomba del Milite Ignoto". "Presiedere all'Europa sì, cancellare l'identità francese no!", ha detto da parte sua la candidata gollista Valérie Pécresse, che ha chiesto "solennemente" di "ripristinare il nostro tricolore accanto alla bandiera dell'Europa" sotto l'Arco di Trionfo.
Le opposizioni sono state poco tenere anche nei confronti del discorso di fine anno, definito un "esercizio di autocompiacimento annuale" che "non riesce a mascherare la realtà dei suoi scarsi risultati" da Bruno Retailleau, presidente del gruppo di Les Republicains al Senato.
"Prima un presidente soccorritore. E poi il discorso della segreteria telefonica automatica della sede di La Republique En March", e' il commento di Jean-Luc Mélenchon, capo della sinistra radicale de La France Insoumise. "Emmanuel Macron è così disconnesso dalla realta' che osa affermare che la Francia e' piu' forte dopo due anni di fallimento della sua gestione sanitaria", ha attaccato Le Pen. La leader del Rassemblement National ha poi stigmatizzato che il presidente "non abbia la coraggio di annunciare la sua candidatura" per il 2022.