AGI - Ghislaine Maxwell, l'ex fidanzata del finanziere Jeffrey Epstein morto suicida in carcere nel 2019 mentre era in attesa di giudizio per i suoi crimini sessuali, è stata giudicata colpevole dalla giuria del processo a suo carico negli Usa di cinque dei sei capi di accusa mossi nei suoi confronti, tra cui traffico sessuale di minori; solo per quest'ultimo reato rischia fino a 40 anni di detenzione. I giurati hanno emesso il verdetto dopo 40 ore di camera di consiglio. Maxwell, 60 anni, è sotto processo da fine novembre nel tribunale federale di Manhattan, a New York.
Dopo la lettura del verdetto della giuria, Maxwell ha lasciato velocemente l'aula del tribunale senza neppure parlare con i suoi avvocati, per far ritorno in cella, come riferiscono i media americani.
La ex socialite è stata giudicata colpevole di aver reclutato e adescato per un decennio - dal 1994 al 2004 - giovani ragazze poi vittime di abusi sessuali di Epstein.
Figlia dell'ex re dell'editoria britannica Robert Maxwell, la donna potrebbe trascorrere il resto della sua vita in carcere: l'accusa più grave che è cospirazione per commettere traffico sessuale di minori prevede una pena massima di 40 anni di detenzione, mentre per le altre accuse le pene vanno dai cinque ai 10 anni. A leggere il verdetto è stato il giudice Alison Nathan che ha ringraziato i giurati per aver svolto con "diligenza" il loro lavoro. Per ora, non vi è una data fissata per la sentenza.
L'avvocato di Maxwell, Bobbi Sternheim, ha annunciato che il suo team sta già lavorando al ricorso e di essere "fiducioso" di riuscire a "rivendicare" la sua innocenza. Dopo la sentenza, inoltre, ha sottolineato: "Crediamo fermamente nell'innocenza di Ghislaine. Ovviamente siamo molto delusi dal verdetto".