AGI - Linea dura contro negazionisti ed “estremisti” che si oppongono alla vaccinazione e alle regole anti-Covid. Ma anche il “successo dell’Ue” come massima priorità di una Germania che intende “costruire ponti in Europa”, al tempo stesso mantenendo alta la guardia nel confronto con Russia e Cina.
E poi: lotta aperta all’estremismo di destra “maggiore minaccia” del Paese e affermazione di una Repubblica federale che sia “nazione d’immigrazione”, nella quale gli stranieri devono avere la possibilità di “partecipare pienamente” alla vita del Paese.
La ‘prima’ da cancelliere al Bundestag, Olaf Scholz l’ha utilizzata per una dichiarazione programmatica a tutto campo, a delineare il “nuovo inizio” di una Germania nel segno del governo ‘semaforo’.
Ma non poteva non partire dalla pandemia il neocancelliere in questa sua prima dichiarazione di governo al parlamento. “Oggi ogni tedesco adulto potrebbe essere vaccinato”, scandisce il socialdemocratico. “Se fosse così, avremmo già il controllo della situazione”.
„Das Leitbild der neuen Bundesregierung in dieser Lage ist eine Gesellschaft des Respekts. Respekt, Anerkennung, Achtung – das bedeutet, dass wir uns bei aller Verschiedenheit gegenseitig als Gleiche unter Gleichen wahrnehmen.“ – Kanzler @OlafScholz in seiner #Regierungserklärung pic.twitter.com/ppzleocSMG
— Steffen Hebestreit (@RegSprecher) December 15, 2021
E invece il Paese è alle prese con tassi di contagio molto alti e terapie intensive ai limiti: questo perché “ci sono anche coloro che negano la realtà, che coltivano teorie cospirazioniste”.
Si tratta “di una piccola minoranza estremista”, insiste Scholz, a cui preme sottolineare che lo Stato ha “rispetto di coloro che esprimono critiche e preoccupazioni”.
Ma è qui che il cancelliere non rinuncia ad usare toni molto duri: “Non permetteremo che una piccola minoranza imponga la propria volontà a tutta la società. Sapremo difenderci da questa minoranza senza freni che si è allontanata non solo dalla scienza, dalla razionalità e dal buonsenso, ma anche dalla società, dalla democrazia e dallo Stato”.
Da costoro “la nostra democrazia saprà difendersi”, anche “in nome della stragrande maggioranza dei cittadini che si comporta in modo solidale e con prudenza”.
La vittoria sulla pandemia rimane la massima priorità per il governo semaforo formato da Spd, Verdi e liberali: “Muoveremo ogni leva possibile finché non avremo riconquistato le nostre libertà” e finché “non avremo vinto la lotta” contro il coronavirus, ripete Scholz. La soluzione è “a portata di mano” e si chiama vaccinazione: per spezzare la quarta ondata il cancelliere promette “30 milioni di dosi entro la fine dell’anno”.
Allarga poi lo sguardo all’Europa e al mondo, il successore di Angela Merkel: “Parleremo con una voce sola nell’Ue e con i nostri alleati transatlantici” in merito alla situazione al confine tra la Russia e l’Ucraina.
Un avvertimento netto in direzione Mosca: “Ogni violazione dell’integrità territoriale dell’Ucraina avrà un prezzo alto” e l’Unione europea “non si farà dividere”, promette Scholz. Nondimeno il cancelliere non rinuncia al principio merkeliano dei canali di comunicazioni sempre aperti con il grande vicino russo: “La Germania cercherà il dialogo ogni volta che sia possibile”.
Linea ferma anche nei confronti della Cina: “Non chiuderemo gli occhi sul tema dei diritti umani”. Specularmente, Scholz non manca di ribadire che “l’alleanza con gli Stati Uniti e la fedeltà alla Nato “rappresentano garanzie non negoziabili” alla sicurezza europea, la quale “procede mano nella mano la sicurezza transatlantica”.
Tornando al fronte interno, l’ex ministro alle Finanze che contro ogni previsione è uscito vittorioso dalle urne federali dello scorso settembre, ha voluto elencare quelli che a detta del nuovo governo sono le principali sfide che la Germania ha dinnanzi a sé: “La maggiore minaccia per la nostra democrazia arriva dall’estremismo di destra, e noi lo combatteremo con decisione”, così Scholz, per il quale “siamo il Paese della molteplicità”, dove “la coesione deve essere resa possibile nel segno del rispetto”.
Rispetto anche nei confronti gli stranieri che hanno scelto la Germania come patria d’adozione: “Siamo un Paese d’immigrazione”, dichiara il cancelliere, “ma dobbiamo diventare più bravi in quanto a integrazione”, permettendo ai migranti “ad ottenere una piena partecipazione alla vita del Paese”. Un obiettivo per favore il quale l’esecutivo semaforo intende “facilitare l’accesso al lavoro” per chi viene da fuori.
Non poteva mancare un passaggio ai cambiamenti climatici nel discorso del cancelliere, “una priorità assoluta attraverserà tutti i settori” dell’attività di governo.
Un percorso chiaro: “Il riscaldamento terrestre deve essere fermato, gli Accordi di Parigi sono validi”, afferma Scholz, che ricorda l’obiettivo dell’uscita dalle energie fossili e del raddoppio delle rinnovabili “entro il 2030”.
Continua al battere il chiodo di una transizione ecologica che è anche un’opportunità: “Siamo di fronte alla più grande trasformazione dell’economia da almeno 100 anni a questa parte”, ripete.
Non ha dubbi, il nuovo cancelliere: “La Germania oggi è un Paese forte. Ma abbiamo bisogno di un nuovo inizio, non possiamo riposarci sugli allori”. Questo vuol dire anche “modernizzare l’economia” e “investire sulla crescita”, il tutto nel nome del “progresso” promesso sin dallo slogan scelto dalla coalizione semaforo.
Da segnalare che Scholz ha voluto riservare un tributo esplicito a chi stava seduto prima di lui sullo scranno del cancelliere: “Grazie, Frau Merkel”. Anche per come è stato gestito il passaggio di potere a Berlino: il rispetto reciproco tra chi è uscito e chi è entrato alla cancelleria “è stato accolto con grande ammirazione e rispetto in tutto il mondo”.