AGI - Una fotografia aerea di sei giraffe morte, ammucchiate una sopra l'altra sulla terra rossa arida alle porte del villaggio di Eyrib, in Kenya, è diventata il simbolo della devastazione causata dalla siccità nel Paese dell'Africa orientale. La foto shock rilanciata sui media, che sta diventando virale, è stata scattata dal fotoreporter Ed Ram. L'agenzia Getty Images ha riferito che gli animali, già deboli, sono morti dopo essere rimasti bloccati nel fango, proprio mentre stavano cercando di raggiungere un vicino bacino idrico, che si era quasi prosciugato.
Il mammifero artiodattilo africano e' l'animale terrestre vivente più alto e il più grande ruminante esistente. Tutta la sofferenza, anche letale, provocata dalla mancanza dell'acqua, un bene primario, è racchiusa in questo scatto molto forte che ritrae i corpi emaciati e aggrovigliati delle sei giraffe uccise dalla siccità prolungata nella riserva di fauna selvatica di Sabuli.
Per evitare la contaminazione del locale serbatoio d'acqua, le loro carcasse sono state spostate alle porte del villaggio di Eyrib, teatro del dramma, nella contea di Wajir, nella provincia nord-orientale del Kenya. Secondo il quotidiano locale Star News, 4 mila giraffe potrebbero essere uccise dalla siccità, ma ad essere a rischio non sono solo gli animali.
Six dead giraffes: Kenya drought horror captured in single picture https://t.co/yjV34IUYFc
— Guardian Environment (@guardianeco) December 14, 2021
Ibrahim Ali, del santuario delle giraffe di Bour-Algi, ha riferito che la situazione è peggiorata a causa dell'agricoltura lungo i fiumi, che ha bloccato l'accesso della fauna selvatica ai punti di abbeveraggio. L'autorità di gestione della siccità in Kenya stima che circa 2,1 milioni di persone stanno patendo la fame a causa della grave siccità in metà del Paese. Nel contempo alcune aree del Kenya stanno registrando le più forti precipitazioni degli ultimi decenni. Per l'Onu, al momento ci sono ancora 2,9 milioni di keniani che necessitano di assistenza umanitaria urgente.
"Le fonti d'acqua sia per le persone che per il bestiame si sono prosciugate, costringendo le famiglie a percorrere lunghe distanze e causando tensioni tra le comunità, il che ha portato ad un aumento dei conflitti intercomunali", ha riferito l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.