AGI - Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato di aver chiuso le indagini sull'omicidio avvenuto nel 1955 di Emmett Till, un 14enne afro-americano la cui brutale uccisione ha galvanizzato il movimento per i diritti civili.
Till, un quattordicenne di Chicago, fu rapito e ucciso nell'agosto 1955 mentre visitava i parenti nello stato meridionale del Mississippi. Il suo corpo mutilato fu trovato tre giorni dopo in un fiume locale. La madre di Till insistette che i resti di suo figlio fossero esposti in una bara aperta per mostrare al mondo cio' che era stato fatto al suo ragazzo.
Il Dipartimento di Giustizia ha riaperto la sua indagine sull'omicidio di Till nel 2018 dopo che una testimone chiave ha ritrattato il suo racconto degli eventi che hanno portato alla sua morte. Till fu assassinato alcuni giorni dopo che una donna bianca, Carolyn Bryant, sostenne che lui le aveva fatto una proposta in un negozio e l'aveva toccata sul braccio, sulla mano e sulla vita.
Due uomini bianchi del Mississippi, Roy Bryant, il marito di Carolyn Bryant, e J.W. Milam, suo fratellastro, furono arrestati per l'omicidio di Till ma assolti da una giuria di soli bianchi. I due in seguito ammisero in un'intervista su una rivista di aver ucciso il ragazzo. Roy Bryant mori' nel 1994 e Milam nel 1981. Il Dipartimento di Giustizia ha riaperto il caso dopo che un autore, Timothy B. Tyson, ha scritto nel suo libro, "The Blood of Emmett Till", che Carolyn Bryant, ora conosciuta come Carolyn Donham, aveva ritrattato parti della sua testimonianza nelle interviste che le aveva fatto.
"La nuova indagine del governo non ha trovato nuove prove", spiega il Dipartimento. La cugina di Till, Thelma Wright Edwards, 90 anni, ha detto di non essere "sorpresa" che il caso sia stato chiuso ma il suo "cuore è spezzato". "Non ho odio nel mio cuore, ma avevo sperato che potessimo ottenere delle scuse", afferma in una conferenza stampa. "Questo non è successo. Il caso è chiuso e dobbiamo andare avanti da qui", aggiunge.