AGI - La Cina ha inviato forze navali e aeree per pattugliare lo Stretto di Taiwan dopo l'arrivo a Taipei, nella serata di ieri, di una delegazione di membri del Congresso degli Stati Uniti, la seconda missione di questo tipo nel solo mese di novembre.
Il Comando Orientale dell'Esercito Popolare di Liberazione cinese "ha organizzato le forze navali e aeree per continuare pattugliamenti nello Stretto di Taiwan", ha reso noto il portavoce Shi Yi, definendo la mossa una "misura necessaria" per affrontare "l'attuale situazione nello Stretto".
Le Forze Armate cinesi, prosegue la nota del Comando Orientale, "manterranno sempre un alto livello di allerta, prenderanno tutte le misure necessarie e contrasteranno qualsiasi interferenza da parte di forze esterne e separatiste" di Taiwan.
Pechino rivendica la sovranità sull'isola in nome del principio della "unica Cina", che per Pechino prevede la "riunificazione" di Taiwan con la Repubblica Popolare Cinese, e si oppone a contatti ufficiali dell'isola con l'esterno, a cominciare dagli Stati Uniti.
La mossa ricalca quanto avvenuto nelle scorse settimane, quando giunse a Taipei, a sorpresa, una delegazione del Congresso Usa e il Comando Orientale dell'Esercito Popolare di Liberazione aveva inviato navi a pattugliare lo Stretto per la "prontezza al combattimento". La Cina ha aumentato la pressione militare su Taiwan e, anche oggi ha inviato i propri aerei da combattimento nella zona di identificazione aerea di Difesa dell'isola: il Ministero della Difesa Nazionale di Taipei ha rilevato la presenza di otto aerei da combattimento cinesi, tra cui due bombardieri strategici H-6 e quattro caccia J-16.