AGI - È finita patta la prima partita dei campionati mondiali di scacchi tra il norvegese Magnus Carlsen, detentore del titolo dal 2013, e il russo Ian Nepomniachtchi. È stato quest'ultimo a scegliere l'apertura, avendo i pezzi bianchi, optando per una tradizionalissima spagnola (o Ruy Lopez).
Carlsen, solidissimo, ha preferito nelle prime fasi cedere un pedone all'avversario per arrivare velocemente al cambio delle Donne, avvenuto entro le prime 15 mosse, per cercare di limitare i rischi e non esporsi.
Secondo diversi Grandi Maestri internazionali, come Anish Giri, Anand Viswanathan e Dadvid Howell, che hanno commentato il match nei vari canali specializzati, allo scoccare della prima ora e mezza di gioco era il bianco ad avere un leggero vantaggio posizionale nonostante il tutto fosse ancora in equlibrio. Le cose sono cambiate alla mossa 22 dopo uno scambio di alfieri, scelta di Nepo definita un po' passiva, che ha cambiato leggermente il match aprendo nuove linee.
Con meno pezzi sulla scacchiera, infatti, si sono aperti piani di controgioco per Carlsen che hanno fermato un po' la spinta e le iniziative dell'avversario. Una decisione, quella dello sfidadnte, ritenuta "strana" da molti analisti viste le caratteristiche stilistiche dei due: più spavaldo e aggressivo il russo, più regolare e armonico il campione in carica, più a suo agio in questo tipo di partite. Durante il match, che è durato 45 mosse per quasi 4 ore di gioco, non ci sono stati sacrifici di pezzi o altri azzardi particolari.
Raggiunta una posizione di sostanziale immobilità i due hanno deciso di mettere fine alle ostilità. Un pareggio che è servito soprattutto a rompere il ghiaccio anche se, in casi come questi, a uscire più contento è sempre lo scacchista che ha giocato con i pezzi neri. Domani si torna in scena, sempre alle 13.30 ora italiana, all'interno dell'Expo di Dubai, per la seconda delle (potenziali) quattordici sfide previste per assegnare il titolo.