AGI - La leader socialdemocratica Magdalena Andersson si è dimessa da premier, poche ore dopo essersi insediata alla guida del nuovo governo svedese di minoranza.
Per la prima volta in Svezia la guida del governo era stata affidata a una donna, chiamata a succedere a Stefan Lofven. Ministro delle Finanze in carica, a inizio novembre la 54enne Andersson era stata eletta leader dei socialdemocratici durante il congresso a Goteborg, segnando un primato.
Proprio per la sua determinazione e capacità di imporre la sua linea, era stata soprannominata "il bulldozer". Spesso paragonata ad Angela Merkel. Andersson è figlia unica di Goran Andersson, docente di statistica presso l'Università di Uppsala, e dell'insegnante Birgitta Grunell Andersson.
Le sue priorità di governo erano state presentate dopo la sua elezione a capo dei socialdemocratici. Convinta che "la Svezia può fare meglio e so che siamo noi che dobbiamo portare avanti la Svezia", puntava su clima, ripresa del controllo democratico su scuola e sistema sanitario dopo un'ondata di privatizzazioni, lotta alla segregazione e alle bande violente.
Il suo profilo, pubblicato sul sito del governo, riassume la sua linea politica e il suo operato: "Creare una crescita socialmente ed ecologicamente sostenibile ed equamente distribuita è uno dei temi cruciali del nostro tempo. È anche un tema in cui la Svezia ha buone prospettive di essere in prima linea".
Si tratta di un percorso tutto in salita in un contesto politico segnato dall'ascesa dell'estrema destra, ovvero il partito anti-immigrazione dei Democratici svedesi, alleati con il Partito conservatore guidato da Ulf Kristersson, seri rivali alle elezioni generali di settembre 2022 anche perche' al momento i sondaggi non premiano i socialdemocratici.
Da 10 anni in Svezia cresce un diffuso senso di disagio nei confronti di consistenti flussi migratori ridimensionati solo dopo un consistente giro di vite del governo Lofven quattro anni fa. Nonostante l'uguaglianza di genere sia una realtà da tempo consolidata, la Svezia era l'unico dei Paesi nordici a non avere ancora avuto un premier donna.