AGI - La Casa Reale britannica contro la Bbc: non accade di solito, anzi è rarissimo, e invece stavolta è accaduto. Buckingham Palace, Clarence House e Kensington Place, rispettivamente le residenze della regina, dell'erede al trono principe Carlo e del principe William, hanno divulgato congiuntamente un comunicato incendiario nei confronti del documentario in due puntate dell'emittente pubblica britannico dal titolo The Princes and the Press, I Principi e la Stampa.
The Princes and the Press contiene 80 ore di interviste, anche con i 'royal watcher', i famosi corrispondenti della Casa Reale, quelli che sanno ogni particolare e pettegolezzo, per esaminare l'approccio dei principi ai media negli ultimi tre decenni.
La prima puntata, durata circa un'ora e realizzata dal giornalista Amol Rajan, repubblicano dichiarato, è andata in onda ieri sera su BBC2. L'episodio, intitolato 'New Generation', ha esplorato il rapporto di William e Harry con i media negli anni che vanno dal Giubileo di diamante della Regina nel 2012, fino al matrimonio di Harry e Meghan nel 2018.
La puntata ha fatto infuriare i Reali soprattutto perché ha fatto emergere il meccanismo tramite il quale i principi si sono rapportati ai giornalisti dietro le quinte. E ancora manca la parte 2 del documentario (che andrà in onda il 29 novembre), quella che si si concentrerà direttamente nel periodo tra il 2018 e il 2021, un periodo tumultuoso per la Casa Reale, con la nascita di Archie Mountbatten-Windsor e le tensioni tra i Sussex e i Cambridge.
Nella nota, fatta circolare ieri sera subito dopo la messa in onda del documentario, la BBC viene accusata di aver dato credito a voci infondate. I Reali si sono detti contrariati soprattutto per come è stata raccontata il rapporto di Harry e Meghan con il resto della Famiglia.
Dalla ricostruzione, realizzata attraverso le voci di vari giornalisti e corrispondenti reali e anche dell'avvocato di Meghan Markle, emerge come siano state proprio voci di Palazzo a costruire intorno alla moglie di Harry la reputazione di "duchessa difficile" e ad alimentare la campagna denigratoria che ha portato alle estreme conseguenze della frattura familiare.
La prima puntata ha anche affrontato il tema della gelosia di Kate nei confronti della più popolare Meghan e ha mostrato come alcuni giornali, alla fine degli Anni '90 e all'inizio degli Anni Duemila, abbiano spiato e ottenuto informazioni sui giovani principi in maniera illegale.
Che Harry abbia in odio la stampa è cosa nota: il trattamento riservato dai media a sua madre - dall'intervista di Martin Bashir ai paparazzi che l'hanno pedinata fino alla sua morte, nell'incidente stradale a Parigi - lo ha fatto, comprensibilmente, odiare la stampa.
Così come l'hackeraggio dei telefoni delle sue precedenti fidanzate, Chelsy Davy, innanzitutto, per cercare di scoprire se avesse abortito o tentare di entrare in possesso della sua cartella clinica.
Ma adesso sono gli avvocati della Corona sul piede di guerra e attendono di vedere il secondo episodio che andrà in onda lunedi' prossimo. Dal loro punto di vista, la Regina, Carlo e William si lamentano anche di non aver visto in anteprima il documentario né di aver avuto l'opportunità di esprimere il loro punto di vista in maniera appropriata.
Pare inoltre che abbiano minacciato di boicottare la BBC e sarebbero intenzionati a portare le loro rimostranze sul tavolo dell'Ofcom, l'autorità competente per i Media britannici.
Non aiuta certamente il fatto che l'autore del documentario sia un fervente repubblicano. "Sono repubblicano perché sono un patriota", ha detto anche di recente. "Amo il mio Paese e voglio che sia un luogo in cui ogni ragazzo o ragazza possa crescere per diventare il nostro capo di Stato, non un Paese in cui Charles Windsor è nominato per diritto di nascita".
Ma il tentativo della Corona di bloccare il documentario è un evento decisamente straordinario, soprattutto in un Paese che vanta una tradizione democratica consolidata. È il segno evidente che le relazioni - tra i due rami della famiglia, sulle due sponde dell'Atlantico - sono tese e per nulla risolte; e che dalle parti di Buckingham Palace si teme la pubblicità negativa che può derivare in questo momento dal lavare i panni sporchi in pubblico.