AGI - L'ex presidente della Georgia e leader dell'opposizione, Mikheil Saakashvili, da settimane in sciopero della fame, "è in condizioni critiche" e non è curato in maniera adeguata, nella prigione ospedaliera dove è stato ricoverato.
Lo ha certificato un'equipe di sanitari voluta dall'ombudsman georgiano.
Il 53enne Saakashvili, presidente dal 2004 al 2013, tutt’ora popolare nel Paese del Caucaso, è in sciopero della fame in segno di protesta contro il suo arresto al rientro dall’esilio, in Georgia.
Al suo ritorno in patria lo scorso 1 ottobre, dopo 8 anni di esilio, Saakashvili infatti è stato immediatamente arrestato per una condanna risalente al 2018 per “abuso di potere”, da lui definita come "motivata politicamente". Personaggio carismatico e ambivalente, apprezzato per la sua lotta contro la corruzione, Saakashvili, nel 2013, dopo la sconfitta del suo partito, il Movimento nazionale unito (Mnu), alle elezioni legislative, aveva lasciato il Paese.
Il suo arresto ha ulteriormente aggravato la crisi politica nella quale la Georgia è precipitata dopo le elezioni parlamentari di ottobre 2020, vinte sul filo del rasoio dal partito al potere (Sogno georgiano) ma incrinate da frodi massicce secondo le forze politiche rivali.