AGI - I negoziatori al lavoro a Glasgow, al delicatissimo vertice sul clima delle Nazioni Unite, hanno pubblicato una prima bozza del "testo della decisione finale" della Cop26, un accordo che è già stato 'bollato' dagli ambientalisti come "eccezionalmente debole".
Il piano sollecita migliori piani climatici per il 2030 da presentare entro la fine del 2022 in modo da raggiungere 1,5 C di surriscaldamento del pianeta e chiede una più rapida eliminazione graduale dei sussidi al carbone e ai combustibili fossili.
La bozza riconosce che l'impatto di una crescita globale di 2 gradi della temperatura sarà decisamente più pesante che se le temperature crescono solo di 1,5 gradi e chiede ai Paesi ricchi di aumentare gli aiuti per l'adattamento ai Paesi in via di sviluppo.
Il testo "riafferma l'obiettivo globale a lungo termine di mantenere l'aumento medio della temperatura al di sotto dei 2C rispetto ai livelli preindustriali e di fare uno sforzo per limitarlo a 1,5C", pur riconoscendo che in questo secondo caso l'impatto del cambiamento climatico sarebbe "molto più basso".
Allo stesso tempo, la Cop26 "si rammarica che l'obiettivo dei Paesi sviluppati di mobilitare 100 miliardi di dollari all'anno entro il 2020 non sia stato ancora raggiunto" e sottolinea la necessità di "un sostegno significativamente più elevato" che vada oltre tale importo.
Greenpeace ha notato che il documento non riconosce che i combustibili fossili sono la causa principe della crisi climatica e non si impegna in azioni tangibili per porre fine alla dipendenza globale da carbone, petrolio e gas.
Adesso i negoziatori di quasi 200 Paesi lavoreranno sulla bozza, che è stata diffusa dall'agenzia Onu per il clima, in modo da raggiungere l'accordo finale prima della fine del vertice, prevista per venerdì.