AGI - L'Unione europea e il Regno Unito sono al punto di rottura. Un terreno comune sull'Irlanda del Nord, nonostante i continui incontri, è ancora molto lontano.
E ora non solo Londra minaccia di ricorrere all'articolo 16, che sospende unilateralmente il protocollo dell'Irlanda del Nord azzoppando la Brexit, ma Bruxelles - generalmente molto diplomatica - per la prima volta lancia un avvertimento diretto sulle "gravi conseguenze" di una scelta del genere.
"Sentiamo parlare molto dell'articolo 16 al momento. Non c'è dubbio che la sua attivazione, per cercare la rinegoziazione del protocollo, avrebbe delle gravi conseguenze. Gravi per l'Irlanda del Nord perché porterebbe instabilità e imprevedibilità e gravi anche per le relazioni tra l'Ue e il Regno Unito perché vorrebbe dire il respingimento degli sforzi dell'Ue di trovare una soluzione consensuale all'attuazione del Protocollo", ha spiegato il vice presidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, che ha la complicata delega alla Brexit.
Difficile e inutile negarlo: l'incontro con il ministro britannico per la Brexit, David Frost, non è andato bene. D'altronde, il lord prima di mettere piede nel Palazzo del Berlaymont, a Bruxelles, aveva detto ai giornalisti che "l'articolo 16 non sarebbe stato attivato oggi ma che è ben presente sul tavolo e lo è da luglio".
"Ma per evitarlo vogliamo un accordo sostanziale sul Protocollo che ci dia soluzioni sostenibili", ha insistito.
Il Protocollo è il meccanismo che stabilisce che l'Irlanda del Nord continui ad essere legata al mercato unico comunitario e quindi le merci che vi arrivano dal resto del Regno Unito devono superare i controlli doganali nei porti della regione, al fine di garantire che il confine tra le due 'irlande' rimanga invisibile, elemento fondamentale non solo per l'economia dell'isola ma anche e soprattutto per la sua pace.
Londra però, pur avendo accettato l'accordo iniziale che lo prevedeva con la Brexit, ora chiede formalmente di rinegoziarlo.
Per Sefcovic l'Ue finora ce l'ha messa tutta per trovare una soluzione equa senza però lo stesso impegno dalla controparte britannica.
"La Commissione si è impegnata intensamente con il Regno Unito per trovare un terreno comune tra le nostre rispettive posizioni e per portare stabilità e prevedibilità alle persone e alle imprese dell'Irlanda del Nord", ha spiegato il commissario.
"Non abbiamo risparmiato sforzi per preparare questo pacchetto e portarlo al traguardo", ha aggiunto riferendosi all'ultima proposta avanzata da Bruxelles che dimezza la burocrazia e taglia dell'80% i controlli alla dogana per le merci che dalla Gran Bretagna viaggiano verso l'Irlanda del Nord. "E' stata una grande mossa da parte nostra. Ma fino ad oggi, non abbiamo visto alcuna mossa da parte del Regno Unito. Trovo questo deludente e ancora una volta esorto il governo del Regno Unito a impegnarsi sinceramente con noi", ha ribadito Sefcovic.
Frost tuttavia ritiene "inefficaci" le soluzioni proposte dall'Ue e dice che "i progressi sui negoziati sul protocollo sono limitati". Se ne parlerà di nuovo la prossima settimana. Per Sefcovic, che si recherà a Londra il 12 novembre, "sarà fondamentale".
Va avanti intanto la partita parallela del braccio di ferro tra Londra e Parigi sulla pesca nella Manica. E anche in questo caso la posizione dell'Unione è netta: "L'accordo di commercio e cooperazione è chiaro: le navi che pescavano nelle acque territoriali del Regno Unito e delle dipendenze della Corona dovrebbero poter continuare a farlo", ha ribadito Sefcovic.