AGI - Se è vero che l'intesa sull'emergenza climatica trovata nella giornata conclusiva del G20 sollecita un'azione "sensata ed efficace" per limitare il surriscaldamento globale ma offre pochi impegni concreti, il testimone adesso passa alla conferenza sul clima che ha aperto oggi i lavori a Glasgow.
Il risultato di giorni di duri negoziati a Roma tra i grandi lascia un enorme lavoro da fare in sede di Cop26. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che venerdì ha avvertito che il mondo sta precipitando verso il disastro climatico, ha scritto in un tweet che il vertice di Roma ha disatteso le sue speranze, ma non le ha sepolte.
Per gli esperti delle Nazioni Unite la soglia di 1,5 Celsius non deve essere superata per scongiurare un drammatico precipitare degli eventi climatici estremi come siccità, tempeste e inondazioni, e per raggiungere questo obiettivo raccomandano di arrivare a zero emissioni entro il 2050.
La posta in gioco è enorme. Per questo la Cop26 rappresenta per molti "l'ultima e la migliore speranza" per limitare l'aumento delle temperature a +1,5 gradi. Il documento finale del G20 afferma che gli attuali piani nazionali su come ridurre le emissioni dovranno essere rafforzati "se necessario" e non fa alcun riferimento specifico al 2050 come una data per raggiungere l'obiettivo zero emissioni.
"Riconosciamo che gli impatti del cambiamento climatico a 1,5 C sono molto inferiori rispetto a 2 C. Mantenere la soglia degli 1,5 C richiederà azioni e impegno significativi ed efficaci da parte di tutti i Paesi", afferma il comunicato finale, che però ha tolto la data del 2050 che era invece inserita nelle prime bozze circolate.
La Cina, il Paese che inquina di più al mondo, ha fissato l'obiettivo al 2060 e anche altri grandi Stati che salgono sul triste podio dei più inquinanti, come India e Russia, non si sono impegnati proprio prefissati una data per raggiungere l'obiettivo. Gli esperti delle Nazioni Unite affermano che anche se gli attuali piani nazionali saranno pienamente attuati, il mondo e' diretto verso un surriscaldamento globale di +2,7 gradi C, con conseguenze catastrofiche.