AGI - Il G20 è un'opportunità per il premier britannico, Boris Johnson, di vivere una delle sue passioni: la storia romana. Il capo di Downing Street ha avuto una visita guidata a sorpresa al Colosseo questa mattina prima di recarsi alla Nuvola per il vertice internazionale. Un'occasione straordinaria resa possibile dal ministero della Cultura e dalla presidenza del Consiglio, grazie anche alla stretta collaborazione quest'anno tra i due Paesi, rispettivamente presidenti di turno del G7 e del G20 e insieme della Cop26.
Accompagnato dall'ambasciatore britannico Jill Morris, Johnson è stato guidato dalla responsabile del sito, Federica Rinaldi, e gli sono anche stati illustrati degli stucchi recentemente restraurati.
Parlando con i giornalisti ieri, in volo verso la capitale, Johnson aveva già fatto riferimento alla storia romana, lanciando l'allarme: "Se non affrontiamo bene il cambiamento climatico, potremmo vedere la nostra civiltà, il nostro mondo, tornare indietro e potremmo consegnare le generazioni future a una vita molto meno piacevole della nostra".
Bojo ha spiegato di aver scelto la location non casualmente. "L'ho scelta perché non solo è meravigliosa ma perché è una metafora potentissima: si fa riferimento al rischio dell'umanità, al rischio dell'arroganza", ha spiegato. "Gli esseri umani pensano che il progresso sia sempre monodirezionale, che le cose vadano sempre verso un senso con la tecnologia. Nel quinto secolo d.c. il progresso si è fermato e siamo arrivati a vivere un'era scura e buia. Speriamo che non ricapiti"
"Le cose possono tornare indietro a una velocità terrificante", aveva aggiunto, ricordando come con la caduta dell'impero romano, "l'umanità divenne molto meno alfabetizzata nel complesso, le persone persero la capacità di leggere e scrivere".
"Potremmo consegnare i nostri figli, i nostri nipoti, i nostri pronipoti a una vita in cui non ci sono solo grandi migrazioni, ma anche carenza di cibo, carenza di acqua, conflitti causati dal cambiamento climatico e non c'è dubbio che questa è una realtà che dobbiamo affrontare", aveva sottolineato il premier britannico.
Ma Bojo è ottimista: "La Cop26 ha il 60% di possibilità di successo", ha affermato il padrone di casa al vertice che si aprirà domani a Glasgow, citato dalla Reuters. "Quello che dobbiamo fare è garantire che al vertice della Cop della prossima settimana i leader mondiali si uniscano e prendano gli impegni necessari", ha detto il capo di Downing Street.
E su Twitter ha scritto: "Il G20, che riunisce i Paesi che contribuiscano maggiormente al riscaldamento globale, è la chiave per sbloccare l'azione globale sul cambiamento climatico. Questo fine settimana al G20 in Italia chiederò passi ambiziosi su carbone, automobili, fondi e alberi che costruiranno l'economia della neutralità carbonica del futuro".
Prima dell'avvio dei lavori del vertice del G20, all Nuvola dell'Eur, il premier britannico ha avuto un incontro bilaterale con Mario Draghi: "Congratulazioni per il tuo G20. Lo hai gestito brillantemente, hai fatto un gran lavoro".