AGI - I bambini in Libano stanno saltando molti dei pasti principali, mentre i loro genitori lottano per permettersi alimenti di base il cui prezzo è quasi quadruplicato in un anno. Patate, riso e lenticchie sono tutto ciò che c'è nella tavola delle famiglie che hanno condiviso ciò che hanno mangiato per sette giorni consecutivi con Save the Children.
Una famiglia libanese di sei persone, con figli di età compresa tra i 12 e i 16 anni, ha dichiarato di aver consumato 11 pasti in una settimana, di cui solo due in due giorni, con un calo del 50% rispetto ai tre pasti al giorno di un anno fa.
La storia di una famiglia siriana
Una famiglia siriana che vive nel nord del Libano ha riferito che i loro tre figli non hanno consumato cibo nutriente durante tutta la settimana. Il piccolo di sei mesi non veniva allattato al seno e aveva solo latte di mucca e cereali. Entrambe le famiglie hanno dovuto razionare il poco cibo che avevano e cambiare drasticamente la loro dieta per far fronte all'aumento dei prezzi del cibo.
Secondo i diari alimentari delle famiglie è emerso che stavano sopravvivendo con un pranzo a base di purè di patate o un piatto condiviso di bulgur per cena.
Le stime di Save the Children
Un punteggio di diversità alimentare fatto da Save the Children ha mostrato che nessuna famiglia ha ottenuto più di due punti per un singolo pasto, tranne in un'occasione. Il punteggio minimo "accettabile" per la salute nutrizionale dei bambini è di quattro punti.
Il prezzo dei generi alimentari di prima necessità è aumentato del 390% in un solo anno, secondo gli ultimi dati del governo libanese. I consumatori pagano almeno tre volte tanto rispetto a un anno fa per pane, cereali, verdure o carne.
Dalla fine del 2019, il Libano è sprofondato in una delle peggiori crisi economiche dalla metà del diciannovesimo secolo, con il più alto tasso di inflazione annuale al mondo, ricorda l’organizzazione in un comunicato.
Oltre 20 ore senza elettricità
La crisi alimentare è poi aggravata dalla mancanza di energia elettrica, con i blackout che spesso durano oltre 20 ore, rendendo impossibile la conservazione di alimenti deperibili come latticini e carni. Il governo libanese ha quasi tolto i sussidi su carburante, medicine e grano, una mossa che secondo Save the Children danneggerà i più poveri del Paese, se non verrà fornita un'alternativa genuina.
“Le famiglie ci dicono che stanno saltando i pasti in modo che i loro figli possano mangiare. Questo è ciò a cui la popolazione vulnerabile del Libano sta ricorrendo a causa dei prezzi alle stelle. Parliamo di famiglie che non hanno più accesso a un sacco di pane, figuriamoci a un pasto sano e completo. Questa è la scioccante realtà per milioni di persone. È fondamentale che il mondo capisca che ciò che sta accadendo in Libano non ha precedenti. Persone di ogni nazionalità e provenienza in tutto il Paese lottano quotidianamente per garantire cibo ai propri figli. Dobbiamo agire ora per salvare vite umane e prevenire ulteriori sofferenze per i bambini e le loro famiglie”, è stato l'appello lanciato da Jennifer Moorehead, direttrice di Save the Children in Libano.