AGI - Oltre alla chiusura per sei mesi della moschea di Allonnes (Loira), entro fine anno altre 7 strutture tra associazioni e luoghi di culto saranno sciolte in Francia in quanto responsabili della diffusione di discorsi d’odio e di islamismo radicale. Lo ha annunciato il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, complimentandosi con il prefetto della regione della Sarthe per la sua decisione di chiusura della moschea di Allones, con l’accusa di “pratica radicale dell’islam e promozione del jihadismo”.
La nuova stretta del governo francese, a sei mesi dalle elezioni presidenziali, arriva dopo che è stato approvato lo scioglimento del Coordinamento contro il razzismo e l’islamofobia, ritenuto responsabile di “inviti all’odio, alla violenza e alla discriminazione”.
In conferenza stampa a Place Beauvau, sede del dicastero, Darmanin ha precisato che in tutto in Francia sono censiti 2.500 luoghi di culto islamici: di questi “92 sono stati controllati poiché sospettati di separatismo, di cui 21 alla fine sono stati chiusi”.
Nelle ultime ore, al centro del dibattito politico e pubblico c’è la chiusura della moschea del comune del dipartimento della Sarthe, nella regione dei Paesi della Loira.
Dagli elementi d’inchiesta resi noti da Darmanin e dalla prefettura, è emerso che sia i dirigenti delle associazioni che la gestiscono sia gli imam “promuovono nei loro discorsi, nelle loro prediche e nei libri in loco una pratica radicale dell’islam e legittimano il ricorso alla jihad armata, la morte da martire, l’entrata in vigore della sharia oltre a coltivare un sentimento di odio nei confronti della Francia, degli occidentali, dei cristiani e degli ebrei”.
Per giunta i vertici della moschea chiusa “legittimano gli attentati terroristici, complimentandosi per quelli sopraggiunti sul territorio nazionale, oltre a cercare di reclutare giovani fedeli pronti a combattere”. Le autorità francesi hanno congelato il patrimonio finanziario delle associazioni collegate e dei loro dirigenti per “parole e azioni che consideriamo come totalmente contrarie ai valori della Repubblica” ha spiegato il ministro. Oltre ad accogliere in media più di 300 fedeli, la moschea di Allones dispensa un insegnamenti coranico a 110 alunni.
Queste chiusure rientrano nel mandato dato alle massime autorità francesi dalla legge contro il separatismo islamista fortemente voluta dal presidente Emmanuel Macron, a maggior ragione dopo che di recente la Francia è stata bersagliata da attentati di matrice jihadista. La stretta voluta dall’Eliseo consente di sciogliere più facilmente le associazioni che non rispettano i principi repubblicani mentre i controlli sull’utilizzo di finanziamenti pubblici sono stati rafforzati, con l’obbligo di rimborso per quei gruppi associativi vicini agli ambienti separatisti.
Maggiori verifiche anche nelle scuole convenzionate con lo Stato per evitare che gli alunni si dedichino alla preghiera invece dello studio. La netta presa di posizione di Macron su questo fronte rientra, inoltre, in una strategia pre-elettorale in vista delle presidenziali di aprile 2022 per cercare di guadagnare consensi a destra e non lasciare l’esclusiva della tematica esplosiva dell’immigrazione alla leader di estrema destra, Marine Le Pen, e la giornalista rivale Eric Zemmour.