AGI - Se con l'Iran fallisce la diplomazia, col tentativo di riaprire i colloqui per ripristinare l'accordo sul programma nucleare di Teheran, il Medio Oriente potrebbe ritrovarsi ad affrontare uno scenario simile a quello nordcoreano. Il monito è di Rafael Grossi, direttore generale dell'Aiea, l'Agenzia Onu per l'energia atomica. Gli ispettori Aiea furono espulsi da Pyongyang nel 2009 e ora si ritiene che il Paese asiatico possieda dozzine di armi nucleari.
"Il caso della Corea del Nord", ha dichiarato Grossi in un'intervista all'Nbc News, "deve ricordarci cosa potrebbe accadere se gli sforzi diplomatici non andassero a buon fine". "È un chiaro esempio", ha proseguito, "se la diplomazia fallisce, potremmo trovarci di fronte a una situazione che avrebbe un enorme impatto politico in Medio Oriente e non solo".
Grossi - che lamenta la mancanza di contatti diretti con il nuovo governo iraniano - ha ribadito che il programma di monitoraggio dell'Aiea in Iran "non è piu' intatto", dopo che Teheran si e' rifiutata di riparare le telecamere di sorveglianza danneggiate nell'impianto di Karaj, a detta della Repubblica islamica oggetto di un sabataggio israeliano. Per questo, ha avverito il numero uno dell'Agenzia Onu, l'Aiea potrebbe non essere in grado di "ricostruire il quadro" di cio' che stanno facendo gli iraniani.
Avviati ad aprile a Vienna, i colloqui indiretti - con la mediazione europea, cinese e russa - tra Usa e Iran per il ripristino dell'accordo sul nucleare, siglato nel 2015, sono in stallo da giugno, dopo l'elezione del nuovo presidente iraniano, l'ultraconservatore Ebrahim Raisi.