AGI - In una delle più antiche città della Germania, la romana Augusta Vindelicum, ora Augsburg, durante i lavori di scavo per la costruzione di edifici residenziali in una zona ex-industriale, sono state trovate oltre 5.500 monete di argento di epoca romana.
Pesano oltre 15 chili ed è la seconda scoperta archeologica in pochi mesi nella città bavarese. Le monete più antiche del tesoro trovato risalgono all'epoca di Nerone, ovvero il primo secolo dopo Cristo. Nella precedente scoperta, avvenuta nella stessa area ex industriale, erano stati trovati nello scorso giugno oggetti, armi, gioielli del peso complessivo di 400 chili.
Secondo quanto riporta la stampa tedesca, quella annunciata in questi giorni è una delle 10 scoperte archeologiche più importanti per la Germania: l'archeologo di Augusta Sebastian Gairhos ha detto che probabilmente la collezione, sepolta all'inizio del terzo secolo dopo Cristo, era il patrimonio in contanti di un grossista di vino o tessuti attivo nell'allora capitale della provincia di Raetia. Il valore complessivo equivale a circa 11 anni di stipendio di un legionario, ha spiegato.
E' l'elevato numero di monete e il fatto che siano d'argento, secondo quanto hanno spiegato gli archeologi, a rendere particolarmente notevole la scoperta.
Ora e per i prossimi 3 anni le monete saranno restaurate e studiate come parte di una tesi di dottorato all'istituto di Archeologia Classica della città. All'epoca, secondo gli esperti citati da Die Zeit, le monete di argento, chiamate denari, circolavano molto a lungo, fino a 200 anni.
Finora in Germania il ritrovamento di monete romane più significativo è avvenuto a Treviri, nel 1993. Si trattava di 2.600 monete d'oro del peso di 18,5 chili e di altissimo valore: per i romani una moneta d'oro ne valeva 25 d'argento.
Le due recenti scoperte hanno rilanciato la questione del Museo Romano di Augusta, chiuso da molti anni per carenze strutturali e la mancanza di fondi per rimediarvi: il tema è molto dibattuto nella città romana ricca di reperti.
La sindaca Eva Weber del partito cristiano sociale si è impegnata a trovare il modo di mostrare al pubblico i reperti trovati quest'anno. Fra le ipotesi c'è quella di una mostra "virtuale" oltre che un'esposizione temporanea prima di avviare lo studio approfondito. Per ora, la possibilità di riaprire un museo romano non è però contemplata.