AGI - C'erano proiettili veri nella pistola usata da Alec Baldwin sul set di 'Rust', ma lui non lo sapeva. Lo riportano i media Usa sulla base di documenti della polizia. La pistola era stata consegnata all'attore da un assistente che gli aveva detto che era sicura da usare. Intanto anche la Rust Movie Productions, la società di produzione del film, ha avviato un'indagine interna dopo la morte della direttrice della fotografia. "La sicurezza è la nostra priorità" si legge in una nota. "Anche se non siamo a conoscenza di nessuna denuncia sulla sicurezza sul set, condurremmo un'indagine interna sulle nostre procedure".
Baldwin ha affermato di stare "cooperando pienamente" con l'ufficio dello sceriffo della contea di Santa Fe, nel New Mexico. "Il mio cuore è spezzato per suo marito, il loro figlio e per tutti coloro che conoscevano e amavano Halyna", ha scritto su Twitter l'attore sessantatreenne, anche produttore della pellicola, nella quale interpreta un fuorilegge il cui nipote viene condannato all'impiccagione per un omicidio colposo. "Non ci sono parole per esprimere il mio shock e la mia tristezza per il tragico incidente che ha strappato la vita di Halyna Hutchins, una moglie, madre e una nostra collega molto ammirata".
Molti gli interrogativi aperti
Secondo un primo affidavit basato sulla ricostruzione dello sceriffo della contea di Santa Fe l'assistente di regia che aveva fornito la pistola a Baldwin gliela aveva passata definendola una "arma fredda", ovvero senza proiettili. La dichiarazione, di cinque pagine, lascia molte questioni aperte ma chiarisce che non solo Baldwin ma anche l'assistente pensavano che si trattasse di una pistola scarica. Nell'indagine entra anche uno specialista di armi che era presente sul set e avrebbe assistito alla tragedia e che avrebbe esaminato l'arma subito dopo il colpo.
La responsabile era al primo incarico
La responsabile del controllo delle armi sul set era una ventenne al primo incarico in quel ruolo, emerge da un documento, ottenuto dalla Bbc, che elenca i membri della troupe che erano previsti sul set quel giorno. Baldwin è stato interrogato dalle forze dell'ordine e il suo abito di scena sporco di sangue è stato acquisito come prova insieme alla pistola. Al momento nessuno è indagato per l'incidente, nel quale è rimasto inoltre ferito alla spalla il regista Joel Souza.
Secondo il Los Angeles Times, l'arma aveva già sparato per sbaglio in passato. Per le fonti, i protocolli di sicurezza standard sulle armi da fuoco nell'industria cinematografica non sono stati seguiti col necessario rigore. Sabato scorso il sostituto di Alec Baldwin, aggiungono le fonti, aveva sparato due colpi con la stessa pistola che, anche in quel caso, era stata segnalata come "fredda", ovvero priva di munizioni. "Ci sarebbe dovuta essere un'indagine", ha dichiarato alla testata Usa un membro della troupe, "non c'erano riunioni sulla sicurezza. Non c'era alcuna garanzia che non sarebbe successo di nuovo. Tutto quello che volevano era fare in fretta, in fretta, in fretta".
Chi era la vittima
Hutchins, 42 anni, di nazionalità ucraina, era cresciuta in una base militare sovietica nell'Artico, aveva studiato giornalismo a Kiev e cinematografia a Los Angeles. Due anni fa era stata definita un "astro nascente" dalla rivista American Cinematographer. Lo scorso anno aveva lavorato sul set di 'Archenemy' di Adam Egypt Mortimer.
Secondo il 'Los Angeles Times' alcuni cameraman avevano abbandonato il set alcune ore prima della tragedia dopo aver protestato per le condizioni di lavoro. I membri del sindacato hanno lamentato che erano state promesse loro stanze d'albergo a Santa Fe, vicino ai luoghi delle riprese, ma, iniziata la lavorazione, era stato chiesto loro di guidare per 80 chilometri da Albuquerque ogni mattina per raggiungere il set nel Bonanza Creek Ranch.
Incidenti di questo genere sono estremamente rari sui set cinematografici, dove le armi sono di solito caricate a salve. Il precedente più noto è la morte di Brandon Lee. Il figlio ventottenne della star delle arti marziali Bruce Lee era stato colpito da un vero proiettile durante le riprese del film 'Il Corvo'.
La troupe aveva lamentato le conidzioni di lavoro
Poche ore prima che l'attore sparasse a Hutchins, parte della troupe cinematografica aveva lasciato il set per protestare contro le condizioni di lavoro. I tecnici erano esasperati per gli orari eccessivi, i lunghi viaggi per raggiungere il set e i pagamenti arretrati. Un membro della squadra dei cameraman ha anche sporto denuncia per il mancato rispetto dei protocolli di sicurezza. "La sicurezza del nostro cast e della nostra troupe è una priorità assoluta per Rust Productions e per tutti coloro che sono coinvolti nel business", ha dichiarato la casa di produzione, "anche se non abbiamo ricevuto alcun reclamo ufficiale in merito alla sicurezza di armi o accessori sul set, rivedremo le nostre procedure interne, mentre la produzione sarà interrotta".