AGI - "Incontri costruttivi, priorità alle relazioni diplomatiche". Con queste parole il ministro degli Esteri del governo nominato dai talebani, Amir Khan Muttaqi, ha confermato il buon andamento dei colloqui di Doha, durante i quali rappresentanti dell'Emirato Islamico hanno incontrato una delegazione Usa.
"Abbiamo dialogato in maniera dettagliata su molte questioni rilevanti, ma ora gli sforzi sono tesi a far ripartire le relazioni diplomatiche tra i nostri Paesi. Per questo puntiamo ad applicare l'accordo di Doha, che riteniamo lo strumento migliore per migliorare i rapporti con gli Usa", ha detto il ministro degli Esteri talebano, che ha poi parlato dell'offerta di aiuti umanitari giunta dagli Usa.
"La due giorni di incontri è stata produttiva. Ringraziamo gli Stati Uniti per aver offerto aiuto umanitario, garantiamo la massima collaborazione da parte delle autorità locali nella distribuzione e per facilitare il lavoro degli operatori. Il sostegno umanitario e discussioni politiche sono però due aspetti totalmente diversi", ha aggiunto Muttaqi.
Per Washington, i colloqui con i talebani a Doha sono stati "franchi": lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, in una nota. "I colloqui sono stati franchi e professionali e la delegazione statunitense ha ribadito che i talebani saranno giudicati per le loro azioni, non solo per le loro parole.
Quello a Doha è stato il primo incontro tra le parti da quando le truppe statunitensi hanno lasciato l'Afghanistan a fine agosto.
La delegazione statunitense "si è concentrata sulle preoccupazioni in materia di sicurezza e terrorismo; e sul passaggio sicuro per i cittadini statunitensi, degli altri cittadini stranieri e dei nostri partner afghani" che rimangono sul territorio afghano, ha proseguito Price. E si è focalizzata anche "sui diritti umani, compresa la partecipazione significativa di donne e ragazze in tutti gli aspetti della società afghana". I portavoce ha aggiunto che "le due parti hanno anche discusso della fornitura da parte degli Stati Uniti di una solida assistenza umanitaria, direttamente al popolo afghano".