AGI - La fiducia degli investitori in Facebook si è indebolita dopo l'interruzione di oltre 5 ore delle applicazioni della società. Il blocco ha fatto crollare le azioni del 4,8%, mandando in fumo miliardi della fortuna personale dell'amministratore delegato Mark Zuckerberg.
Secondo Forbes, Zuckerberg ha perso 5,9 miliardi di dollari e ora il suo tesoretto ammonta a 117 miliardi di dollari in totale (è la sesta persona più ricca del mondo). La direttrice operativa di Facebook, Sheryl Sandberg, ha visto invece il suo patrimonio scendere a 1,9 miliardi di dollari.
Lo stop, insolitamente lungo, di Facebook, Instagram e WhatsApp, probabilmente è costato all'azienda decine di milioni di dollari di entrate. Facebook ha subito l'ultima volta un blackout come questo nel 2019, quando la rete ha chiuso per 14 ore.
Un decennio prima, nel 2008, è andato al buio per un giorno. L'interruzione di lunedì ha colpito anche i sistemi interni di Facebook, rendendo impossibile per i dipendenti accedere alle e-mail e al sistema di messaggistica interna Workplace.
Facebook, Instagram e WhatsApp, hanno gradualmente ricominciato a funzionare nella notte italiana. Le app di Facebook sono essenzialmente "scomparse" da Internet per diverse ore dopo un problema di instradamento del traffico che ha reso i siti irraggiungibili dagli utenti.
Il blackout è iniziato nel pomeriggio con le prime segnalazioni da parte degli utenti alle 17.50. Con il passare delle ore le segnalazioni su Downdetector.it, sito che traccia le interruzioni del servizio delle più popolari applicazioni social e delle telco, sono diventate centinaia di migliaia.
Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger non sono stati utilizzabili e il guasto ha causato seri problemi. Basti pensare che Israele, secondo Al Arabiya, ha dichiarato lo stato di emergenza cyber e ha detto di essere in contatto con gli Usa. Facebook da parte sua ha aggiornato gli utenti attraverso il social rivale: Twitter.
Il problema ha riguardato una configurazione errata dei server di Facebook e il guasto si è manifestato proprio nel giorno in cui Frances Haugen, ex ingegnere informatico di Facebook, ha detto all'emittente Cbs che "Facebook incoraggia l'hate speech per il profitto".