AGI - La procura federale della Virginia lo ha definito “La voce dietro la violenza”, il narratore in inglese dei video con cui l’Isis reclutava combattenti.
Mohammed Khalifa, 38 anni, nato in Arabia Saudita e cittadino canadese, è stato incriminato per aver cospirato e aiutato l’organizzazione terroristica. Lo ha annunciato il dipartimento Giustizia.
Dopo essere andato in Siria per unirsi ai mujaheddin, Khalifa è diventato negli anni qualcosa di più: è stato scelto per narrare e tradurre in inglese i testi dei video di propaganda, almeno 15, tra cui alcuni con messaggi violenti come uno dal titolo “Flames of War I” in cui invitava ad attaccare l'Occidente.
Nel 2019, catturato dai kurdi in Siria, era stato considerato solo uno dei molti ‘fighter’, invece dall’analisi della voce fatta dalla Fbi e dalle ricerche sul suo passato, di Khalifa è emerso un ruolo molto più strategico: quello di narratore del terrorismo.
Un giorno è stato lui a rivelare all’Fbi il suo ruolo di ‘speaker’ ufficiale.
Era sua la voce che lanciava messaggi violenti anche nel video “Flames of War II: Until the Final Hour”, uscito nel 2017.
Nelle immagini appaiono esecuzioni brutali, prigionieri siriani costretti a scavare le fosse dove verranno sepolti. In un altro, un pilota giordano viene bruciato vivo. E come filo comune, la voce di Khalifa. Se verrà ritenuto colpevole, “the voice behind the violence” rischia la condanna all’ergastolo.