AGI - Un 'inciampo' per alcuni, un 'evento inaspettato' per latri: l'arresto di Carles Puigdemont guasta la festa a più di un protagonista della politica europea, in cima a tutti il leader spagnolo, Pedro Sanchez, che da tenpo cerca di ricomporre la frattura con la Catalogna. E per l'Europa, che non ha ancora deciso del futuro del leader indipendentista ed ex presidente della regione autonoma.
"È stato un evento inaspettato" ha detto Victoria Alsina, ministra degli Esteri della Catalogna all'arrivo in Corte d'appello a Sassari, per l'udienza di convalida dell'arresto di Puigdemont, "abbiamo contattato le istituzioni a livello europeo, ma anche le istituzioni italiane e della Sardegna che ringraziamo per il supporto". Alsina, accompagnata dal sindaco di Alghero Mario Conoci inconterà il presidente della regione Sardergna Solinas a margine degli eventi in programma per il festival Adi Folk.
Da Madrid il premier spagnolo ha difeso "oggi più che mai" il dialogo in Catalogna, nonostante le conseguenze che potrebbe avere l'arresto dell'ex presidente della Generalitat che ha invitato a "presentarsi e mettersi a disposizione della giustizia spagnola". "Oggi più che mai è importante rivendicare il dialogo, l'unico modo per potersi incontrare di nuovo", ha assicurato Sanchez in conferenza stampa sull'isola di La Palma.
Per la stampa spagnola l'arresto è "un contrattempo indesiderato" per il governo Sanchez. Un intralcio sulla strada della distensione fra Sanchez e il presidente della Catalogna, Pere Aragones. E a questo si aggiungono i timori di nuove tensioni da parte indipendentista, che crescerebbero con il processo a Puigdemont in Spagna.
El Pais avverte anche che alcuni settori del movimento pro-indipendenza stanno già avvisando che questo arresto riaccenderà "le braci della protesta radicale", e che porterà a "nuovi disordini pubblici e taglierà i canali negoziali aperti dal tavolo del dialogo riaperto dai presidenti Aragones e Sanchez".
Abc pubblica un editoriale intitolato "Ora è tempo di giustizia", ma all'interno sostiene che l'arresto di Puigdemont è per Sanchez "una battuta d'arresto indesiderata"; per la Catalogna, "un fattore di incertezza", e per il resto della Spagna, "una soddisfazione". El Mundo si limita a riportare la notizia dell'arresto, ma fornisce un dettaglio significativo su ciò che potrebbe finire per accadere: "Nella Corte Suprema c'è poca speranza per un'estradizione immediata". Nell'articolo si sottolinea che "Nella Corte Suprema c'è un certo scetticismo sul fatto che l'ex presidente della Generalitat sia immediatamente consegnato alla Spagna dopo la battuta d'arresto subita dal nostro Paese quando il tribunale dello Schleswig-Holstein ha rifiutato nel 2018 di consegnarlo per il reato di ribellione".
Intanto a Roma il ministero della Giustizia precisa di non avere alcun ruolo decisionale nella procedura relativa al mandato d'arresto europeo, come quello che riguarda il caso di Puigdemont. La procedura - spiega via Arenula - è interamente rimessa all'autorità giudiziaria, sia per la convalida dell'arresto, sia per quanto attiene alla decisione finale sulla consegna o meno della persona arrestata. Si tratta infatti di una procedura diversa da quella delle estradizioni.
"C'è un mandato di arresto europeo. Stiamo nella comunità europea. E lo dobbiamo eseguire. I francesi fanno i francesi e noi facciamo gli italiani" ha detto l'ex capo della Polizia, Franco Gabrielli, "Peraltro, c'è stato questo controllo in frontiera, è stato messo nella disponibilità dell'autorità giudiziaria. Viviamo in uno stato di diritto. È ovvio che sono delle situazioni che magari, tutto sommato, preferiremmo non trattare mai, però nemmeno possiamo sottrarci perché nel nostro Paese vige ancora un diritto"
Uno dei punti da sciogliere è il passaggio dell'ordinanza con cui il 30 luglio 2021 il vicepresidente del tribunale generale della Corte di giustizia dell'Ue ha respinto la richiesta di sospensione della revoca dell'immunità parlamentare del leader indipendentista catalano. Provvedimento che- tra l'altro - richiede il requisito dell'urgenza. È quanto spiegano fonti del ministero di via Arenula, sottolineando che, a proposito del requisito dell'urgenza, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea scriveva che "non vi è motivo di ritenere che le autorità giudiziarie belghe o le autorità di un altro Stato membro possano eseguire i mandati d'arresto europei emessi nei confronti dei deputati e consegnarli alle autorità spagnole".