AGI - Due fosse comuni contenenti i resti di 25 crociati, uccisi in uno scontro armato del XIII secolo in Terra Santa, sono state ritrovate e analizzate nel castello di Sidone, sulla costa mediterranea del sud del Libano. Le ferite sui resti fanno presumere che i soldati siano morti sotto i colpi di spade, mazze e frecce.
Alcuni corpi erano carbonizzati, il che significa che sono stati bruciati dopo essere stati messi nella fossa. Altri resti mostrano segni sul collo e questo fa presumere che alcuni soldati sono stati catturati sul campo di battaglia e successivamente decapitati.
I documenti storici scritti dai crociati mostrano che Sidone fu attaccata e distrutta nel 1253 dalle truppe mamelucche, e di nuovo nel 1260 dai mongoli, e che i soldati trovati nelle fosse comuni probabilmente morirono in una di queste battaglie.
"All'interno di una delle due fosse è stata trovata una grande varietà di manufatti dispersi tra le ossa umane e non umane", spiegano gli archeologi. I reperti di metallo includevano fibbie e accessori in lega di rame, almeno due diverse tipi di chiodi di ferro, altri accessori di ferro, una moneta d'argento, un anello d'argento e una punta di freccia in lega di rame.
C'erano anche cocci medievali, frammenti di ceramica residui del periodo persiano, frammenti di vetro e un piccolo pezzo di fibra carbonizzata e attorcigliata. Gli archeologi, riferiscono i media libanesi, hanno capito che i resti appartenevano ai crociati dopo aver scoperto le fibbie per cinture in stile europeo e una moneta crociata all'interno delle tombe.
Richard Mikulski della Bournemouth University, che ha scavato e analizzato i resti degli scheletri, ha spiegato: "Tutti i corpi erano di maschi adolescenti o adulti, il che indica che erano soldati che hanno combattuto nella battaglia. Abbiamo rilevato tante ferite da arma".
Martin Smith, collega della Bournemouth University, ha dichiarato: "Distinguere così tanti corpi e parti del corpo mischiati ha richiesto molto lavoro, ma alla fine siamo stati in grado di separarli e guardare il modello delle ferite che avevano subito".
Smith ha poi aggiunto: "Il modo in cui erano posizionate le parti del corpo suggerisce che erano state lasciate a terra per qualche tempo prima di essere gettate in una fossa. La carbonizzazione su alcune ossa suggerisce che abbiano usato il fuoco per bruciare alcuni corpi".
Piers Mitchell dell'Università di Cambridge, che è l'esperto crociato del progetto, ha spiegato: “I documenti dei crociati ci dicono che re Luigi IX di Francia era in crociata in Terra Santa al momento dell'attacco a Sidone nel 1253. È andato in città dopo la battaglia e ha aiutato personalmente a seppellire i cadaveri in decomposizione in fosse comuni come queste”.
Qui la pubblicazione originale: https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0256517