AGI - I talebani hanno conquistato la città di Faizabad nel Nord dell'Afghanistan, nono capoluogo di provincia a cadere nelle mani degli insorti in meno di una settimana. Sempre nel Nord, a Kunduz, centinaia di soldati delle forze di sicurezza afghane che si erano barricati vicino all'aeroporto dopo che la città è caduta nel fine settimana si sono arresi.
Il presidente afghano, Ashraf Ghani, è volato nella città settentrionale assediata di Mazar-i-Sharif per radunare le sue forze assediate, con i miliziani che hanno conquistato più di un quarto delle capoluoghi di provincia del Paese in meno di una settimana: 9 città su 34. Ghani è arrivato a Mazar mentre i talebani prendevano il controllo di Faizabad durante la notte, il nono capoluogo invaso da venerdì scorso.
Il presidente, secondo una nota diffusa dal palazzo, intende "controllare la sicurezza generale nella zona settentrionale". Il leader afgano dovrebbe anche tenere colloqui con l'uomo forte di lunga data di Mazar, Atta Mohammad Noor, e il signore della guerra Abdul Rashid Dostum, per la difesa della città, mentre i combattenti talebani si avvicinano alla periferia.
La perdita di Mazar sarebbe un colpo catastrofico per il governo di Kabul e rappresenterebbe il completo collasso del suo controllo sul nord - a lungo un bastione delle milizie anti-talebane.
Ore prima dell'arrivo di Ghani, le immagini pubblicate sui social media ufficiali del governo mostravano Dostum che saliva su un aereo a Kabul, insieme a un contingente di commandos, in viaggio verso Mazar.
I combattimenti nel lungo conflitto dell'Afghanistan si sono intensificati drammaticamente da maggio, quando la coalizione militare guidata dagli Stati Uniti ha iniziato la fase finale di un ritiro che dovrebbe essere completato entro la fine del mese.
E secondo fonti dell'amministrazione Biden interpellate dal Washington Post, trenta giorni, massimo novanta, è il tempo che servirebbe ai talebani per conquistare Kabul. Le fonti del quotidiano, che hanno voluto mantenere l'anonimato, sostengono che la situazione è molto più compromessa di quanto si ritenesse lo scorso giugno, quando l'intelligence prevedeva che la caduta di Kabul potesse avvenire nell'arco di sei mesi dal ritiro delle truppe americane.
"Tutto si sta muovendo nella direzione sbagliata", riferisce un funzionario a conoscenza del nuovo rapporto di intelligence. L'offensiva dei talebani ha costretto decine di migliaia di civili a fuggire dalle loro case in tutto il Paese e a subire numerose atrocità. "Quando ci sono due ragazze in una famiglia, ne prendono una per sposarsi, quando ci sono due ragazzi, ne prendono uno per combattere", ha raccontato alla France Press Marwan, una giovane vedova fuggita da Taloqan, in un parco di rifugiati a Kabul.
Abdulmanan, uno sfollato di Kunduz, ha detto di aver visto i talebani decapitare uno dei suoi figli, senza sapere "se il suo corpo è stato mangiato dai cani o sepolto". Circa 359.000 persone sono state sfollate in Afghanistan dai combattimenti dall'inizio dell'anno, secondo l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
Almeno 183 civili sono stati uccisi e 1.181 feriti, compresi i bambini, in un mese nelle città di Lashkar Gah, Kandahar, Herat (ovest) e Kunduz, ha riferito l'Onu, aggiungendo che queste erano solo le vittime che potevano essere documentate.
I talebani hanno lanciato questa offensiva a maggio, all'inizio del ritiro definitivo delle forze americane e straniere, ma la loro avanzata ha accelerato negli ultimi giorni con la cattura di diversi centri urbani. Il ritiro delle forze internazionali deve essere completata entro il 31 agosto, 20 anni dopo il loro intervento in seguito agli attacchi dell'11 settembre 2001 contro gli Stati Uniti.
"Non ho rimpianti per la mia decisione di lasciare l'Afghanistan", ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Gli afgani "devono avere la volontà di combattere" e "devono combattere per se stessi, per la loro nazione". Washington è sempre più frustrata dalla debolezza dell'esercito di Kabul, che gli americani hanno addestrato, finanziato ed equipaggiato per anni.
Il portavoce diplomatico statunitense Ned Price ha detto che le forze governative erano "largamente superiori in numero" ai talebani e avevano "il potenziale per infliggere perdite maggiori".