AGI - Nuovi problemi sull'organizzazione dei Giochi Olimpici di Tokyo: gli organizzatori hanno licenziato il direttore della cerimonia di apertura, Kentaro Kobayashi, per una battuta che aveva fatto sull'Olocausto e che è stata giudicata antisemita.
È l'ennesimo danno d'immagine che offusca i Giochi, emerso nelle ore in cui i media nipponici rivelano che l'imperatore Naruhito si è rifiutato di usare la parola "festa" nel discorso in cui dichiarerà aperte le Olimpiadi, a conferma del fatto che sia contrario alla decisione di tenere i Giochi nonostante la pandemia.
La cerimonia d’apertura dei XXXII Giochi olimpici, posticipati di un anno causa la pandemia di Covid-19, si terrà venerdì 23 luglio allo stadio Olimpico della capitale nipponica.
L’imperatore, stando a fonti governative, durante la proclamazione dell’apertura delle Olimpiadi eviterà anche di usare la parola ‘celebrare’. Infatti, considerando la pandemia di coronavirus in corso, il governo e il comitato organizzatore stanno pianificando di omettere la parola che comunemente è stata sempre utilizzata in tutte le cerimonie di apertura.
Non sarà presente l’imperatrice Masako nel rispetto della sensibile riduzione dei partecipanti per prevenire la diffusione del virus. I membri della famiglia imperiale non assisteranno ad altri eventi olimpici dopo la decisione, senza precedenti, di non ammettere spettatori alle Olimpiadi.
L'imperatore Naruhito è il terzo imperatore ad aver accettato di dichiarare aperte le Olimpiadi. Nel 1998 suo padre, l'imperatore Akihito, aprì i Giochi invernali di Nagano mentre suo nonno, l'imperatore Hirohito, proclamò aperte le Olimpiadi di Tokyo del 1964 e quelle invernali di Sapporo del 1972.
La Carta Olimpica prevede che il presidente del Paese ospitante proclami aperti i Giochi. La carta elenca esempi di come dichiarare l’apertura e contiene la parola ‘celebrare’ ma gli organizzatori giapponesi stanno cercando di astenersi dall'usare un'espressione giubilante il più possibile.
La presidente di Tokyo 2020, Seiko Hashimoto si aspetta che la cerimonia di apertura sia un momento ‘solenne’ piuttosto che un festival.
Il comitato organizzatore aveva definito Giochi di Tokyo un evento di “recupero e ricostruzione” dopo il terremoto e il successivo tsunami del marzo 2011 ma questo è stato messo in ombra dalla pandemia di coronavirus.