AGI - "Linea Rossa" sugli attacchi informatici. Joe Biden e Vladimir Putin parlano per un'ora al telefono e il capo della Casa Bianca assicura che il colloquio è andato bene. "Gli ho chiarito che quando scatta un'operazione ransomware dal loro suolo, anche se non è sponsorizzata dal paese, ci aspettiamo che intervengano, se forniamo loro le informazioni sugli autori", dice Biden ostentando “ottimismo”. In ogni caso, "gli Stati Uniti sono pronti a ogni azioni necessaria per difendere il popolo e le infrastrutture cruciali".
La telefonata avviene all'indomani dell'ultimo attacco ransomware (con richiesta di riscatto), la scorsa settimana, ai danni della società di software Kaseya che ha impattato 1.500 aziende e che gli esperti (non la Casa Bianca) hanno attribuito al gruppo "REvil" con base a Mosca. La ‘press secretary’ Jen Peski ribadisce che non vi sono prove sul Cremlino come mandante e non si sbilancia sulla possibile risposta
Lo scorso aprile gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro la Russia per l'hackeraggio SolarWinds. "Il presidente ha tenuto a ribadire che gli attacchi ransomware contro gli Stati Uniti da parte di gruppi criminali non sono accettabili e si riserva il diritto di rispondere". La replica di Mosca non si è fatta attendere: "Vista la portata e la serietà delle sfide nel campo della sicurezza informatica, l'interazione tra Russia e Stati Uniti dovrebbe essere costante, professionale e non politicizzata".
A un mese dal summit di Ginevra che ha visto Biden consegnare a Putin una lista di 16 infrastrutture off-limits, il tema dei cyber-attacchi resta caldo ma i due leader sottolineano i progressi ottenuti su altri fronti, a partire dalla Siria, per la quale il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha approvato all'unanimità l’estensione degli aiuti umanitari.