AGI - "La nuova legge ungherese dice tra le altre cose, che film, informazioni, pubblicazioni Lgbt non possono essere più mostrati ai giovani al di sotto dei 18 anni perché avrà conseguenze sullo sviluppo fisico e morale dei minorenni. Praticamente omossessualità e transessualità vengono poste allo stesso livello della pornografia. E questa legge non serve alla protezione dei bambini, viene utilizzata per pretesto per discriminare l'orientamento sessuale delle persone. Questa legge è vergognosa".
Durissime le parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento in plenaria a Strasburgo contro l'Ungheria e la sua nuova legge anti-Lgtbq in vigore da oggi, che - dice la presidente - "contraddice profondamente i valori fondamentali dell'Ue: la protezione delle minoranze, della dignità umana, dell'uguaglianza e la protezione dei diritti umani. Questi valori si trovano ancorati nell'articolo due del nostro trattato. I capi di governo e di stato hanno deciso di sostenere pienamente la Commissione e naturalmente io utilizzerò tutti gli strumenti che sono a disposizione della Commissione per difendere questi valori fondamentali", ha aggiunto la leader dell'esecutivo Ue.
Ancora: "Per quanto riguarda le legge ungherese in sé per sé, i commissari Reynders e Breton hanno scritto all'autorità ungherese per esprimere loro le nostre preoccupazioni giuridiche. Se l'Ungheria non aggiusterà il tiro la commissione utilizzerà i poteri ad essa conferiti in qualità di garante dei trattati". Quindi la stoccata finale: "Da inizio mandato abbiamo aperto circa quaranta procedure d'infrazione legate alla protezione dello stato di diritto. E se necessario apriremo altre procedure. Non possiamo rimanere a guardare. Quando ci sono zone che vengono dichiarate lgbt free. Non lasceremo mai che una parte della nostra società sia stigmatizzata a causa delle sue idee".